Mercoledì, 30 Novembre 2016 18:22

San Demetrio, idea referendum per un nuovo tempio crematorio

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Continua a far discutere la proposta per la costruzione di un tempio crematorio nell'ottica di un allargamento dell'area cimiteriale di San Demetrio ne' Vestini (L'Aquila), popoloso comune della media Valle dell'Aterno.

Dopo la bagarre in consiglio comunale, dove l'opposizione ha accusato il sindaco Silvano Cappelli di aver tenuto nascosto il progetto per un anno, domenica scorsa l'ex cinema Aurora ha ospitato una riunione sul tema convocata dai consiglieri della minoranza, Simone Ulizio, Daniela Eretta e Giovanni Mastrangeli.

E' emersa la conferma della richiesta, già formulata nelle discussioni in Consiglio, di un referendum popolare volto a stabilire se il tempio vada costruito o meno.

L'amministrazione ha approvato nei giorni scorsi una delibera che approva un project financing [cos'è?] delle imprese Altair ed Edilver per la costruzione del tempio crematorio, un forno per la riduzione in cenere dei corpi dei defunti, cui si potrebbero rivolgere i parenti di tutte le persone che prima di morire hanno espresso il desiderio di essere cremati. L'investimento complessivo ammonta a circa 2,3 milioni di euro, mentre su ogni corpo cremato, il Comune di San Demetrio incasserà una tassa di 50 euro.

Troppo poco in termini economici, dice l'opposizione, soprattutto considerando i rischi per la salute dei cittadini, che potrebbe essere causata dall'inquinamento derivante dai fumi dell'impianto. L'incidenza delle cremazioni, al momento, è ancora bassa: in Italia oscilla tra lo 0,1% e lo 0,8%, ma secondo quanto Cappelli ha riferito la settimana scorsa a Il Centro, "è destinata a salire".

La nota completa dell'opposizione in Consiglio

Domenica scorsa alla sala Aurora si è svolto un incontro sul tema del tempio crematorio. Lo scopo era quello di fornire il maggior numero di informazioni possibili, nei limiti delle nostre conoscenze, ai cittadini.  

Abbiamo illustrato i tratti salienti del progetto, le posizioni delle diverse comunità locali in Italia rispetto a questa tipologia di impianto, i rischi legati agli impianti crematori e abbiamo portato esempi concreti di quelli che sono gli imprevisti che si possono verificare.

Il nostro obiettivo non era, e non è, quello di convincere la popolazione a dire no al progetto, ma solo cercare di renderla consapevole di quelli che sono i pro e i contro che ne deriveranno (visto che nessuno finora lo ha fatto).

Perché, indipendentemente dalle nostre personali convinzioni in materia, riteniamo che su temi così delicati siano coloro che vivono sul territorio a dover decidere in che modo guardare al futuro.

Per questo abbiamo ribadito la nostra posizione in merito alla consultazione popolare e comunicato di aver inoltrato richiesta di convocazione del consiglio comunale affinché venga istituita una commissione con lo scopo di redigere un regolamento sulle consultazioni e sul referendum. Perché sebbene lo Statuto del Comune di San Demetrio, agli artt. 34 e 37, preveda tali strumenti, nessuno li ha mai resi attuabili con regolamenti che ne disciplinino le modalità di svolgimento.

Su richiesta dei nostri concittadini abbiamo preso l'impegno di incontrarci periodicamente per confrontarci su questo e su altri temi e accettato la critica di chi ha chiesto maggiore condivisione.

Abbiamo naturalmente espresso le nostre personali considerazioni sull'argomento del giorno e abbiamo altresì chiarito le ragioni della nostra protesta nell'ultimo consiglio comunale.

Siamo convinti che il modo di operare degli amministratori locali debba cambiare e che debbano essere superati vecchi schemi che non hanno altro risultato se non quello di dividere ancora di più una comunità già divisa.

Il rispetto delle persone e delle istituzioni per noi è imprescindibile. E gradiremmo lo stesso rispetto che quotidianamente dimostriamo.
Per quanto riguarda la nostra richiesta in merito al regolamento sulle consultazioni siamo certi che verrà accolto con favore dai nostri amministratori, posto che nel programma elettorale hanno inserito un punto sulla democrazia partecipata!

Appare paradossale che il Sindaco, come da lui affermato, abbia lavorato un anno a questo progetto, senza che nessuno sapesse niente, al di là della sua maggioranza e dei suoi più stretti accoliti mentre la minoranza avrebbe dovuto essere in grado di decidere in pochi giorni.

Crediamo che il futuro di San Demetrio sia altro, sia il turismo, non un tempio crematorio che anche in termini economici darà molto poco. Questa amministrazione che a parole dice una cosa ma nei fatti chiede alla società che gestisce le Grotte di Stiffe il 18% sui ricavi mentre alla futura ditta che andrà a gestire il forno crematorio solo il 4%.

È il momento della consapevolezza dei cittadini, anche dei comuni limitrofi, per questo faremo di tutto affinchè si faccia un referendum nel nostro comune di modo che i cittadini tutti possano pronunciarsi!

Ultima modifica il Mercoledì, 30 Novembre 2016 18:59

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