Dopo più di quattro mesi di mobilitazioni, il dato è tratto: il tempio crematorio tanto contestato a San Demetrio ne' Vestini (L'Aquila) non si farà.
L'annuncio è arrivato domenica sera per bocca del sindaco del popoloso paese del Medio Aterno aquilano, Silvano Cappelli, ed è stato confermato ufficialmente anche attraverso una nota inviata alla redazione il giorno successivo.
old.news-town.it si occupa da mesi della questione [qui]: con un project financing [cos'è?] due aziende del Nord Italia hanno proposto all'amministrazione di San Demetrio di realizzare un tempio per la cremazione dei defunti, nell'ambito dell'ampliamento dell'area cimiteriale. Quest'ultima si trova in una posizione pressoché centrale tra l'abitato del paese, Villa Sant'Angelo (L'Aquila) e le due maggiori attrazioni del comprensorio: il Lago Sinizzo e le Grotte di Stiffe. Il progetto prevedeva un investimento di più di 2 milioni di euro e l'incasso per il Comune di San Demetrio di 50 euro per ogni corpo cremato.
Dopo la delibera di giunta che nell'agosto scorso autorizzava la costruzione del tempio, i cittadini di San Demetrio e, in parte, del comprensorio del Medio Aterno, si sono mobilitati costruendo la protesta del "No forno". Le motivazioni non erano legate tanto ai pericoli per la salute pubblica - il tempio crematorio non avrebbe inquinato l'aria - ma quanto per la presenza di un manufatto così invasivo, in termini di metratura e fumi, posto proprio al centro delle bellezze naturalistiche della zona.
La scelta del "No forno" ha dovuto fare i conti anche con l'accusa di mancato laicismo, in quanto i sostenitori del progetto addossavano anche motivazioni religiose ai dubbi sulla costruzione del tempio. Un ragionamento paradossale, considerando quanto - come noto ai più - la Curia sia fortemente presente sul territorio e come persino lo stesso Cappelli sia vicino da sempre all'Udeur e all'area politica cattolica.
L'amministrazione di Cappelli ha così organizzato, glie ne va dato merito, una decina di incontri informativi con la popolazione, constatando una "diffusa contrarietà al progetto approvato". Insomma la popolazione di San Demetrio ha in qualche modo vinto, imponendosi contro la sua stessa amministrazione in una scelta che non piaceva a nessuno. La dimostrazione di quanto la cittadinanza attiva, soprattutto nelle aree interne appenniniche non metropolitane come quelle dell'Abruzzo interno, possa essere determinante, se determinata.
Anche se può sembrare contraddittorio, siamo di fronte anche ad una bella figura da parte della giunta Cappelli, tornata sui suoi passi. Un atteggiamento che, ad esempio, all'Aquila non si è mai visto nelle tante controversie dell'ultimo decennio.
Adesso, però, la palla passerà ancora all'amministrazione del paese aquilano, che in assenza del project financing bocciato, dovrà trovare le risorse economiche per l'ampliamento dell'area cimiteriale. Soldi che, a quanto afferma il sindaco, ad oggi non ci sono.