Protesta dell'Udu L'Aquila davanti la sede del rettorato dell'Università dell'Aquila, in via Giovanni Di Vincenzo, dove, in mattinata, si è svolta la riunione del Senato Accademico nella quale, tra le altre cose, dovevano essere discusse e votate le proposte di modifica dello Statuto di ateneo.
"Si tratta di proposte" sostiene la coordinatrice dell'associazione studentesca, Simona Abbate " che prevedono di trasformare il consiglio studentesco in un organo meramente consultivo, il cui parere non sarà più vincolante. La decisione di oggi apre la strada a future modifiche alla carta dei diritti degli studenti, che potrà essere cambiata senza tener conto del parere del consiglio studentesco".
Alla riunione del Senato Accademico avrebbero dovuto partecipare anche i rappresentanti degli studenti. Ma, dopo aver incassato un doppio no dalla rettrice Paola Inverardi - alla richiesta di ritiro delle modifiche dello statuto e a quella di di uscire fuori il rettorato per incontrare coloro che stavano protestando - i rappresentanti hanno deciso di abbandonare la seduta.
"Avevamo chiesto il ritiro delle modifiche" spiega sempre la rappresentante dell'Udu "sulla scorta di una raccolta di 3100 firme e delle mozioni votate dal consiglio studentesco, nelle quali tutte le liste dell'università si erano dette contrarie alle modifiche allo statuto. La rettrice però ha detto no, rifiutandosi anche di uscire fuori a incontrare gli studenti. Al che i nostri rappresentanti hanno deciso di abbandonare la seduta del Senato votando contro la proposta. Quello della rettrice è un atteggiamento antidemocratico, con questa riforma viene tolto potere al consiglio studentesco, il cui pararere favorevole non sarà più vincolante nemmeno per apportare modifiche alla carta dei diritti degli studenti".
Una di queste modifiche, secondo gli studenti, potrebbe essere, in futuro, la riduzione del numero degli appelli. Un rischio, per il momento, non concreto ma solo paventato. Ciononostante, ieri, su questo argomento, tra l'Udu e Paola Inverardi erano volate parole pesanti. La rettrice, in un'intervista a AbruzzoWeb, ha definito gli studenti Udu "bugiardi come serpi".
"Abbiamo chiesto alla rettrice delle scuse pubbliche, le sue parole non sono accettabili. Non è corretto, da parte sua, non accettare il confronto. Noi non abbiamo mai detto che si andava a diminuire subito il numero degli appelli ma che questa poteva essere una delle conseguenze delle modifiche dello statuto. Pretendiamo che la rettrice si scusi non solo con noi ma con tutti gli studenti".
La replica della rettrice: "Nessun golpe, è da maggio che discutiamo le modifiche"
"Non era possibile ritirare le modifiche, erano inserite in un pacchetto più ampio. Se l'avessimo fatto, avremmo dovuto rifare da capo tutto quanto il percorso"
Intervistata da NewsTown Paola Inverardi difende sia nel metodo che nel merito la decisione di non ritirare la riforma dello statuto di ateneo dall'ordine del giorno della riunione del Senato accademico.
"Qui non è stato fatto nessun golpe" chiosa la Inverardi "è da maggio che discutiamo di queste modifiche. Già a luglio scorso il nuovo consiglio studentesco mi chiese di non portarle all'ordine del giorno in Senato, cosa che feci, perché lo stesso consiglio si era appena insediato e voleva informare gli studenti. Dopodiché, a settembre, si sono fatte nuove assemblee, e anche lì le modifiche sono state discusse e approvate. Poi non so cosa sia successo, questa storia è riuscita fuori d'emblée il giorno dell'inaugurazione dell'anno accademico".
Secondo la rettrice, è vero che le modifiche tolgono potere decisionale al consiglio studentesco. Ma questa perdita sarebbe più che compensata dall'innalzamento del quorum per le votazioni in Senato accademico, che d'ora in avanti, per approvare modifiche della carta degli studenti, dovrà avere una maggiornaza qualificata dei 3/5, la stessa prevista per l'elezione dei componenti del consiglio di amministrazione.
"E' nella natura delle cose che ci siano visioni contrapposte, capisco che gli studenti affermino che c'è una diminuzione dei loro poteri. Oggettivamente è così, visto che abbiamo tolto al consiglio studentesco un potere di veto ingiustificato. Stiamo parlando di un organo consultivo e non direttivo".
Riguardo il rifiuto opposto, questa mattina, alla richiesta di incontrare gli studenti che protestavano fuori il rettorato e le parole rilasciate nell'intervista a AbruzzoWeb, la Inverardi afferma: "Sul primo punto, non capisco perché avrei dovuto parlare con altri studenti. C'erano già i loro rappresentanti e io do valore alla rappresentanza. Per quanto riguarda le mie parole ad AbruzzoWeb, mi sono scusata dicendo che erano state anche riportate male. Però ribadisco che sulla questione del numero degli appelli l'Udu ha avuto un comportamento molto scorretto, pessimo: non si possono dire e scrivere cose false, scatenando peraltro il panico tra gli studenti. Il fine non giustica i mezzi".