Venerdì, 30 Dicembre 2016 18:50

Barisciano: ecco la mega lottizzazione per 220 nuovi appartamenti

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Oltre 200 mila metri quadri di terreni da utilizzare per costruire 220 nuovi appartamenti.

E' la mega lottizzazione appena approvata dal consiglio comunale di Barisciano, contro la quale l'associazione Cittadinanza Attiva e il circolo Valorizzazione Terre Pubbliche hanno presentato un esposto indirizzato a varie autorità pubbliche, tra cui la Procura della Repubblica.

A illustrare i dettagli di questo faraonico progetto sono stati, in una conferenza stampa, l'urbanista e ex dirigente regionale Antonio Perrotti, l'ex dirigente della Forestale Bernardo Di Cesare e Bruno Ludovici, ex dipendente della Regione esperto di Usi civici.

La lottizzazione interessa, come detto, una zona vastissima: oltre 200 mila quadri - 63570 metri pubblici e il resto privati - situati nel comune di Barisciano, più precisamente tra la strada statale 17 e la frazione di Petogna, in un declivio ben esposto al sole.

Con una delibera votata a maggioranza lo scorso 16 novembre - due soli i voti contrari, quelli dei consiglieri di opposizione Mauro Colaianni e Roberta Pacifico del gruppo Barisciano Bene Comune - il consiglio comunale del comune governato da Francesco Di Paolo (Pd), coordinatore dei sindaci del Cratere, ha approvato la variazione di destinazione d'uso e l'alienazione dei terreni, che ora potranno essere venduti a una società di Ortona, la Compagnia Generale Servizi, per un progetto che prevede l'edificazione di oltre 220 unità immobiliari, pensate per un'insediabilità di 700 nuovi abitanti.
 
E' interessante notare come la delibera consiliare abbia recepito un'istanza presentata al comune di Barisciano il 14 luglio 2009, tre mesi dopo il terremoto. Un timing se non sospetto certamente anomalo, considerando la confusione generale che regnava in quel periodo, con una popolazione sotto shock e gli enti locali che ancora non si erano del tutto riorganizzati. In quello stesso caos, del resto, vennero presentati progetti - come, ad esempio, quello della centrale a biomasse di Monticchio-Bazzano o il lotto C della Variante Sud - poi approvati grazie a iter tutt'altro che trasparenti.   

Anche in questo caso, denunciano Perrotti, Di Cesare e Ludovici, la procedura seguita è andata in deroga a una serie di norme, in primis quella che stabilisce che, per approvare un cambio di destinazione d'uso per terreni di uso civico, debba prima essere dichiarato decaduto il vincolo paesaggistico, materia di competenza regionale.

Le anomalie, però, sempre secondo coloro che si oppongono al progetto, sarebbero molte di più: dalla mancata acquisizione del parere della Soprintendenza e di quello del Genio civile sulla compatibilità geologica all'assenza del riscontro (obbligatorio) con la microzonazione sismica; dal mancato coinvolgimento dei cittadini alla violazione dei criteri di conservazione dei beni di uso civico come boschi e pascoli, che non possono essere mutati di destinazione o alienati.

Per non parlare del fatto che i terreni sono stati prezzati, dal comune, 7 euro al metro quadro, contro un valore di mercato reale di 40/50 euro. Una vera e propria svendita, denunciano le associazioni, contraria al principo di pubblica utilità e potenzialmente in grado di provocare, per le casse comunali, un danno erariale di oltre 2 milioni di euro.

"In un colpo solo" affermano gli esponenti di Cittadinanza Attiva e del circolo Valorizzazione Terre Pubbliche "sono state approvate cinque varianti al Prg, per un progetto che prevede la costruzione di oltre 220 appartamenti e un'insediabilità di 700 nuovi abitanti. Previsione assolutamente abnorme. Questo è un progetto impraticabile, che configura un ulteriore e ingiusiticabile consumo di suolo, considerando che, nel comune di Barisciano, ci sono molte previsioni di edificabilità ancora inattuate e che, nell'emergenza, sono state urbanizzate nuove aree per i nuclei map".

"Meglio sarebbe stato" concludono le due associazioni "avviare tali aree verso una più congruente e praticabile logica di valorizzazione agricola, impiantando ad esempio una "tartufaia civica", alla lunga molto più remunerativa e duratura".

Ultima modifica il Venerdì, 30 Dicembre 2016 19:00

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