Venerdì, 13 Gennaio 2017 10:38

Montagna, Sic e Zsc: i chiarimenti degli uffici regionali sulla contestata delibera 87

di 

Continua a far discutere la delibera di Giunta regionale 87, approvata il 27 dicembre scorso e recante le 'Misure generali di conservazione per la tutela dei siti della Rete Natura 2000 della Regione Abruzzo'. Nei giorni scorsi, il capogruppo di Forza Italia in seno al Consiglio comunale dell'Aquila, Guido Quintino Liris, che aveva già polemizzato con gli assessori regionali Donato Di Matteo e Dino Pepe, aveva chiesto la revoca della delibera, in autotutela [leggi qui]: "In Abruzzo - ha spiegato - non c'è alcuna Zona Speciale di Conservazione  (Zsc) e, dunque, a poco serve il passaggio in Giunta della Delibera n. 877: l'atto di trasformazione dei Siti di Interesse Comunitario in Zone Speciali di Conservazione (atto che rende impossibile la revisione o la rimozione dei vincoli ambientali che impediscono lo sviluppo) è compito, anzi prerogativa del Ministero dell'Ambiente, non della Regione". Dato che il Ministero non ha emanato finora alcun decreto sull'istituzione delle ZSC, "se ne deduce facilmente che in Abruzzo non c'è alcuna ZSC", ha aggiunto Liris. "Le 'misure generali di conservazione' (previste dalla Delibera 877) ed eventuali 'piani di gestione' sono applicabili solo alle ZSC; pertanto nessun provvedimento restrittivo riportato nella delibera è valido o esecutivo", l'affondo.

A Liris, ha risposto il settore 'Governo del Territorio, Beni Ambientali, Aree Protette e Paesaggio' del Dipartimento regionale 'Turismo, cultura e paesaggio', con una nota che intede fare finalmente chiarezza sulla contestata delibera: "Non è nulla e non va ritirata in autotutela", spiegano a NewsTown il responsabile dell'Ufficio, Iginio Chiuchiarelli, e il dirigente Bruno Celupica.

"La Delibera non istituisce, contrariamente a quanto molti affermano, alcuna ZSC (Zona Speciale di Conservazione) ma recepisce le norme generali del Decreto ministeriale del 17 ottobre 2007 recante 'Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS)'; inoltre, recepisce norme già approvate con Decreto di Giunta regionale 451/2009, stabilendo criteri di conservazioni generali di tutela in attesa della conversione dei SIC in ZSC tramite Decreto Ministeriale, atto improcrastinabile, in attuazione della direttiva Habitat e del DPR357/97".

La Commissione Europea, nel valutare lo stato di avanzamento della designazione delle ZSC e l’introduzione delle Misure di Conservazione necessarie, ha aperto il Caso 'Designazione delle Zone speciali di conservazione', e successivamente - come noto - una procedura d'infrazione 2015/2163 per la mancata designazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) sulla base degli elenchi provvisori dei 'Siti di Importanza Comunitaria', chiedendo chiarimenti in merito al livello di ottemperanza raggiunto ed alle prospettive previste dall’Italia per conformarsi agli obblighi su citati, in virtù del principio di leale collaborazione imposti agli Stati membri.

Ebbene, spiegano gli uffici regionali, "il 10 maggio 2013 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha trasmesso alle Regioni e Province Autonome una 'Segnalazione di massima urgenza e rilievo istituzionale' chiedendo specifici elementi di risposta in relazione ai tempi di designazione delle ZSC e delle relative misure di conservazione; dunque, con nota del 27 luglio 2016, in riferimento alla procedura di infrazione ha invitato le regioni ad approvare con sollecitudine le misure di conservazione sito specifiche al fine di designare le ZSC spingendo inoltre, i parchi nazionali, a velocizzare il processo ed approvare con proprio atto le misure di conservazione relative ai SIC di competenza; ad agosto 2016, infine, il Ministro ha scritto al Presidente della Regione Abruzzo per invitare l'Ente all'approvazione delle misure di conservazione entro il 31 ottobre 2016 paventando l’adozione dei poteri sostitutivi, con nomina di un commissario. La realizzazione ed il compimento di tale obbligatorio processo, ai fini del consolidamento della Rete Natura 2000 sul territorio regionale, così come richiesto dai disposti comunitari, è stato necessario e quindi non più procrastinabile l’adozione delle Misure di Conservazione di livello generale che forniscono indirizzi per la futura redazione di misure sito-specifiche".

In risposta a questa problematica, che doveva essere esperita entro 6 anni dalla designazione dei SIC, datati 2003, l'ufficio:

  • ha elaborato, lavorando da aprile 2016, le misure di conservazione generali, dopo ampia concertazione con tutti gli interessati;
  • ha predisposto la proposta di DGR recante “Misure generali di conservazione per la tutela dei siti della Rete Natura 2000 della Regione Abruzzo” approvata in data 27/12/2016;
  • ha elaborato le misure sito specifiche per 44 SIC su 54, le altre sono in capo ai Parchi nazionali;
  • ha iniziato incontri di concertazione con gli Enti gestori e gli stakeholders organizzati per SIC e territorio di riferimento;
  • sta predisponendo gli atti per l’approvazione delle misure sito specifiche per la designazione delle ZSC dopo le varie fasi di concertazione. per fare in modo che le Misure di conservazione siano il più aderenti alle realtà territoriali.

Dunque, la trasformazione dei SIC in ZSC - tramite decreto - avverrà solo in seguito all’approvazione, da parte della Regione, di Misure di Conservazione specifiche per ogni SIC, che sono evidentemente susseguenti a misure generali di conservazione. "I SIC, a seguito della definizione da parte delle regioni delle misure di conservazione sito specifiche, habitat e specie specifiche, vengono designati come Zone Speciali di Conservazione, con decreto ministeriale adottato d'intesa con ciascuna Regione e Provincia autonoma interessata", sottolineano gli uffici. 

La parte specifica relativa agli ecosistemi, presente nella DGR 877, decade nel momento che per ogni SIC si approvano le misure sito specifiche, che nel caso dei SIC del Parco Gran Sasso Laga, si trovano all’interno del Piano del Parco in corso di approvazione. "Per cui, per il territorio del Gran Sasso varranno le misure di conservazione previste nel Piano del Parco che hanno avuto ampia concertazione e condivisione con i territori. Le misure generali introdotte dalla DGR 877/2016 hanno avuto ampia condivisione e concertazione con gli stakeholder ed hanno visto la partecipazione di un gruppo di tecnici di indiscutibile competenza. Va evidenziato, come già detto, che una ZSC non è altro che il relativo SIC in cui sono vigenti Misure di Conservazione Specifiche, approvate dalla Regione con DGR, non porzioni di esso".

L’Abruzzo è in ritardo rispetto alle altre Regioni d’Italia nella trasformazione dei SIC in ZSC, ritardo che deve essere recuperato affinché alla nostra Regione non vengano applicate le sanzioni di cui alla procedura di infrazione avviata. "In merito alle considerazioni sulle programmazioni e scelte politiche contenute negli scritti circolati, ovviamente, non entriamo in quanto non è nostro compito - concludono gli uffici - ma si può dire che la riperimetrazione dei SIC, in accordo con il ministero, può essere sempre riconsiderata. Per quanto riguarda i Piani di gestione a cui è stato fatto un richiamo, questo servizio ha avviato l’iter di approvazioni per quei comuni che ne hanno fatto e ne faranno richiesta".

Articoli correlati (da tag)

Chiudi