Mercoledì, 02 Ottobre 2013 13:40

Gruppo Edimo: Antonello Taddei condannato per aver nascosto incidenti sul lavoro

di 

Il giudice unico del tribunale dell'Aquila, Giuseppe Grieco, ha condannato ad 1 anno e 6 mesi di reclusione (pena sospesa) Antonello Taddei, amministratore unico della ditta 'Edimo Prefabbricati srl', per reato di violenza privata continuata nei confronti di due dipendenti.

Le vicende oggetto del procedimento penale risalgono a sei anni fa: due operai della Edimo, dopo aver subito gravi infortuni sul lavoro, furono costretti a non denunciare l’accaduto dietro minaccia di licenziamento da parte dell’amministratore unico.

Il primo incidente è del maggio 2007: Giampaolo Di Fabio riporta gravi lesioni ad una gamba. Invece di essere soccorso, viene costretto a nascondere l’accaduto. Il giorno seguente l'operaio sarà costretto al ricovero in ospedale e ad un intervento chirurgico. Dichiarerà di essere caduto dalle scale. Qualche mese dopo, Angelo Palazzone si frattura una mano: anche lui è costretto a nascondere l'accaduto con la minaccia del licenziamento.

Pur avendo ceduto al ricatto, i due operai sono stati licenziati ugualmente. E' solo a quel punto che hanno deciso di rivolgersi alla Cgil per denunciare Taddei. Dopo una serie di ispezioni sul cantiere, la magistratura ha avviato così l’inchiesta che ha portato alla condanna dell'amministratore, assolto invece dall’accusa di aver dichiarato il falso nella denuncia di infortunio presentata all'Inail da Di Fabio.

Secondo quanto stabilito dal giudice, i due operai dovranno essere risarciti dei danni causati dall’infortunio e dal licenziamento.

"Nel febbraio del 2009, per la prima volta nella gloriosa storia del Gruppo Edimo che fa capo alla famiglia Taddei, la CGIL dell'Aquila osò far emergere le presunte illegalità presenti in azienda legate agli infortuni mascherati in malattia e ne interessò formalmente la Procura della Repubblica, l'INAIL ed il Servizio Prevenzione e Sicurezza della ASL n.4 di L'Aquila", si legge in una nota diffusa nel pomeriggio dal sindacato. "Successivamente i lavoratori che avevano denunciato quanto accaduto, preoccupati dalle lungaggini e di non avere riscontri, scelsero di farsi assistere da propri legali ma la CGIL non perse, comunque, occasione per continuare a denunciare politicamente quanto accaduto.

“La notizia dell'esposto” sottolinea Rita Innocenzi (oggi Resp.Ricostruzione CGIL e a suo tempo Segr.Generale FILLEA) “venne riportata anche dal quotidiano La Repubblica all'indomani dell'affidamento a Edimo, in unione con Maltauro, della realizzazione di diversi lotti del Progetto C.A.S.E. e citata, anche successivamente, in altre mie interviste. Non ho mai rinunciato, infatti, a porre l'accento sulle altre facce della medaglia di una realtà imprenditoriale osannata in tutto il territorio. Ora, a distanza di tempo” prosegue la Innocenzi, “grazie alla tenacia dei due lavoratori che hanno avuto il coraggio di denunciare e alla indubbia professionalità dei loro legali, l'iter giudiziario ha fatto il suo corso facendo emergere le responsabilità del datore di lavoro. La CGIL, quindi,” conclude la Innocenzi “unica voce fuori dal coro, sindacale e politico, bene ha fatto a dubitare dell'operato dell'azienda e a chiedere una inchiesta.”

Ultima modifica il Mercoledì, 02 Ottobre 2013 17:36

Articoli correlati (da tag)

Chiudi