Martedì, 24 Gennaio 2017 03:06

Il Cotugno riapre ma studenti chiedono garanzie su sicurezza edificio

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Cinque aule chiuse per lesioni a tamponature e tramezzi (riparabili in poco tempo e con poca spesa) ma nessun danno strutturale.

E’ questo il bilancio delle verifiche effettuate della Protezione civile regionale nell’edificio che ospita il liceo Cotugno dell’Aquila.

La scuola da oggi è di nuovo aperta ma l’esito favorevole dei sopralluoghi di agibilità non ha rassicurato per niente genitori, studenti e professori che, al termine di un consiglio di istituto svoltosi ieri in un’aula magna gremita, hanno deciso, di comune accordo, di chiedere alla provincia (proprietaria dello stabile) nuove perizie e ulteriori chiarimenti sullo studio di vulnerabilità sismica secondo cui gran parte dell’edificio avrebbe un indice di vulnerabilità dello 0,26, una soglia troppo bassa - inferiore persino agli standard previsti per l’edilizia residenziale privata – che starebbe ad indicare la presenza di un alto rischio di tenuta statica in caso di altre scosse forti.

Questo documento, malgrado ne parlino tutti, finora è stato un Ufo, un oggetto abbastanza misterioso. Gli unici che hanno avuto modo di leggerlo per intero sono alcuni genitori. La stessa dirigente scolastica, la professoressa Fiorenza Papale, ammette di averne ricevuto una copia solo ieri. Dunque quello che è circolato fin ad oggi sugli organi di stampa non è lo studio vero e proprio ma solo un sunto estremo.

Altra stranezza è che il dossier – secondo quanto affermano le mamme e i papà degli alunni - esisteva già da parecchio tempo, addirittura dal 2013, ma è spuntato fuori solo pochi mesi fa, dopo il terremoto del 24 agosto. Per ottenerlo, i genitori hanno dovuto inoltrare alla provincia un’istanza di accesso agli atti. Nessuna istituzione lo aveva mai divulgato o reso pubblico prima d’ora né tanto meno lo aveva trasmesso al dirigente scolastico in carica all’epoca in cui vennro effettuate le perizie, Angelo Mancini. Interpellato da NewsTown, Mancini ha affermato di non essere mai venuto a conoscenza della sua esistenza.

Chi lo ha letto afferma che il rapporto contiene dati piuttosto allarmanti sulla sicurezza dell’edificio, in particolare sulla stabilità e la resistenza dei solai in presenza di carichi verticali.

Se veri, questi dati starebbero a significare che, negli ultimi quattro anni, gli enti locali avrebbero mantenuto aperta una scuola pur sapendo che in realtà era una struttura fragile e non a norma, mettendo a repentaglio l’incolumità di migliaia di persone. Un comportamento criminoso.

Nel 2009, il Cotugno fu uno degli edifici pubblici che meglio ressero alla scossa del 6 aprile; tanto che, per un periodo, ospitò persino gli uffici della procura, della provincia e della biblioteca Tommasi. All’epoca lo stabile venne classificato B. I lavori, che riguardarono soprattutto la sistemazione di alcune pareti e il rafforzamento dei pilastri, si conclusero in pochi mesi: il 5 ottobre lo stabile era già pronto a riaprire le porte per l’inaugurazione dell’anno scolastico.

Ma il fatto che nel 2009 la scuola non subì danni strutturali, secondo i genitori, potrebbe non voler dire nulla. Le ripetute sollecitazioni ricevute in questi anni l’avrebbero indebolita.

Il consiglio d’istituto chiede in buona sostanza alla Provincia di fare (o di commissionare) una nuova perizia di agibilità tenendo conto dell’esito dello studio di vulnerabilità.

Oggi la scuola sarà aperta – con una dichiarazione di agibilità né il dirigente scolastico né il presidente della provincia possono chiuderla – ma gli studenti hanno deciso che non torneranno in classe finché non avranno la certezza che l’edificio è sicuro.

Per una nuova verifica di vulnerabilità, tuttavia, tra tempi tecnici e burocratici, potrebbero volerci dei mesi. Nel mentre, che fare? Continuare con le lezioni, adottando magari qualche soluzione tampone come i doppi turni, e nel frattempo pregare che non accada niente? Cercare una sede alternativa (ma dove)?

Trovare una soluzione spetta agli enti locali, in primis alla provincia, ma i genitori vorrebbero interpellare anche il prefetto. Sembra che l’ipotesi dello spostamento in un altro stabile fosse stata ventilata in una riunione non ufficiale svoltasi pochi giorni fa, prima che iniziasse il nuovo sciame sismico, a palazzo Fibbioni, alla presenza del sindaco dell’Aquila, del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e dei rappresentanti degli studenti e dei genitori. E a quanto pare esisterebbe anche un progetto per l’adeguamento antisismico dell’edificio. Costo dell’intervento: 10,5 milioni di euro. Fondi tutti da trovare.

Intanto gli studenti hanno annunciato per oggi una giornata di sciopero, che dovrebbe essere il preludio di una mobilitazione che si annuncia lunga e che potrebbe coinvolgere anche i ragazzi delle altre scuole. Il problema, infatti, non riguarda solo il Cotugno. Sembra che nessuno degli istituti scolastici dell’Aquila abbia uno studio di vulnerabilità sismica.

Il comunicato della Provincia dell'Aquila

Sono terminate nel pomeriggio le verifiche effettuate dalla Protezione Civile regionale presso l'edificio scolastico del liceo "Cotugno" dell'Aquila, disposte a seguito degli eventi sismici del 18 gennaio scorso.

Nel corso del sopralluogo, così come dalle verifiche effettuate ieri dai Vigili del fuoco, non sono stati riscontrati danni strutturali; tuttavia la necessità di effettuare interventi per la riparazione di danni leggeri a tamponature e tramezzi comporta la necessità di interdire l'accesso a cinque aule: 5DL, 2DL, 2G e 1G poste al primo piano, oltre all'aula 48 al piano secondo. Inoltre, poiché i tecnici della Protezione Civile non hanno potuto visionare la palestra per ragioni di tempo, la stessa sarà interdetta al pubblico uso in attesa dello specifico sopralluogo che sarà effettuato nella giornata di domani, martedì 24 gennaio.

Lo comunica il presidente della Provincia dell'Aquila Antonio De Crescentiis.

"Anche queste ulteriori verifiche, così come quelle che la Provincia ha effettuato a seguito degli eventi sismici del 24 agosto e del 30 ottobre scorsi, confermano l'assenza di danni strutturali", afferma il presidente De Crescentiis. "Tuttavia - aggiunge - auspichiamo che trovi presto riscontro la nostra richiesta di finanziamento, reiterata più volte agli organi competenti, Regione e Usra, per poter avviare prima possibile interventi più importanti, finalizzati a migliorare la sismicità dell'edificio che ospita il liceo classico del capoluogo".

Ultima modifica il Martedì, 24 Gennaio 2017 14:14

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