Dopo il caso di Leonessa (Rieti) anche nell'aquilano arriva la decisione da parte di un sindaco di chiudere scuole e uffici comunali, in seguito alla discussa relazione della Commissione grandi rischi. Accade a Cerchio (L'Aquila), comune di 1.600 anime nella Marsica, situato alle pendici del Sirente e sul versante nord-est del bacino del Fucino.
Il sindaco Gianfranco Tedeschi ha emesso ieri un'ordinanza che dispone da oggi "e fino a data da destinarsi" la "sospensione di tutte le attività didattiche" della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado presenti nel paese. Vengono sospese tutte le attività ordinarie del Comune eccezion fatta per il Centro operativo comunale (Coc).
Una decisione drastica quella del primo cittadino marsicano, in chiara replica alla mancanza di risposte e indicazioni da parte delle istituzioni dopo la relazione della Commissione grandi rischi, che non esclude scosse di magnitudo 6-7 sulla scala Richter.
A tal proposito Tedeschi ha richiesto disposizioni al Prefetto dell'Aquila, e in attesa della risposta ha chiuso scuole ed uffici. A Cerchio si attendono inoltre i risultati delle verifiche sulla vulnerabilità sismica degli edifici pubblici, eccezion fatta per la scuola in via Lorenzini, per la quale risulta già un indice di 0,30, notevolmente più basso rispetto a quanto preveda la legge per le strutture di uso e proprietà pubblici.