Anche la Commissione Oltre il Musp ha deciso di intervenire nel merito del dibattito sulla sicurezza nelle scuole, impegnata ormai da 7 lunghissimi anni su questo tema e su quello della ricostruzione scolastica nel cratere aquilano. Composta da genitori, insegnanti, cittadine e cittadini 'comuni', la Commissione è nata e si è impegnata per superare la condizione emergenziale affrontata con la consegna dei Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio e per collaborare al ritorno alla normalità in condizioni di sicurezza, chiedendo edifici scolastici nuovi, antisismici e all’avanguardia.
"Convinti della necessità e dell’efficacia della partecipazione, cioè di prendere parte attiva alla vita della nostra città, abbiamo incontrato più volte i rappresentanti istituzionali di Comune, Provincia e Regione, i responsabili della ricostruzione scolastica nel nostro cratere, promuovendo assemblee cittadine e coinvolgendo associazioni territoriali e nazionali", spiegano. "Il nostro lavoro è stato sistematico e sostanzioso: a sostegno del nostro percorso abbiamo raccolto dati dall’aprile 2009 costruendo un archivio condiviso sistematicamente lungo un percorso di cittadinanza attiva che ha coinvolto alunni, genitori, insegnanti, cittadini e cittadine determinati a superare lo stato emergenziale e a ritessere trame sociali e culturali in scuole nuove e sicure al 100%".
Nell’ultimo anno, il lavoro svolto intorno a tavoli partecipativi, che hanno coinvolto il Comune di L’Aquila, Oltre il Musp, ActionAid, Viviamolaq, il Consiglio territoriale di Sassa e tutte le Scuole di questo territorio comprese nell’Istituto Comprensivo Gianni Rodari, ha condotto alla consegna al Comune del masterplan per la ricostruzione della scuola di Sassa, "sul quale viene specificato che da quel momento (marzo 2016) al taglio del nastro inaugurale sarebbero dovute intercorrere 178 settimane! Quante settimane sono già passate? Perché ancora non si inizia?", si domandano oggi.
"Non volendo tener conto dell’incuria istituzionale pregressa, documentata ampiamente nel nostro archivio, dall’elenco degli edifici scolastici con priorità d’intervento alle somme destinate alla ricostruzione e alla messa in sicurezza degli edifici scolastici del cratere, abbiamo veramente creduto di aver raggiunto l’obiettivo, anche perché con la determina n. 289 del 18.9.2015 l’USRA trasferiva effettivamente al Comune di L’Aquila anche il 10% della somma occorrente (800mila euro) per la ricostruzione del polo scolastico di Sassa. Abbiamo ingenuamente creduto che il gioco a rimpiattino tra Comune e Regione fosse definitivamente smontato, avendo in cassa quei soldi che, dislocati altrove, bloccavano bandi e progettualità... dicevano loro!!! Ma nulla, nulla è cambiato; siamo ancora dentro i MUSP, con l’aggravante che ora stanno cercando di far passare il messaggio della 'fortuna' di studiare in un musp, una struttura provvisoria che dopo aver consentito di fronteggiare l’emergenza, mortifica il senso di intendere la scuola e la vita scolastica di alunni, genitori e docenti".
Sono trascorsi 8 anni - l'affondo - "durante i quali i rappresentanti istituzionali hanno avuto modo di dimostrare ampiamente incompetenza e insensibilità: neppure una scuola è stata ricostruita, a fronte di soldi realmente a loro disposizione. Ci sentiamo di partecipare il senso della nostra lotta al fine di condividerne gli intenti: una volta sistemata l’emergenza (dopo 8 anni!!!), possiamo 'cominciare' a pensare ad edifici scolastici nuovi, realmente antisismici e corrispondenti alle richieste culturali di generazioni che vivono il terzo millennio? Non accontentiamoci, chiediamolo, ancora, ad alta voce: scuole nuove e sicure! I soldi ci sono".