"Sulla vicenda dell’agibilità della sede del liceo Classico 'Cotugno' dell’Aquila, si assiste ad azioni istituzionali e amministrative che sono un chiaro sintomo di incapacità politica e gestionale, molto preoccupanti se pensiamo che siamo a pochi mesi dalle elezioni comunali".
Lo afferma Giancarlo Silveri, promotore del movimento “Riscatto Popolare” in vista del prossimo voto amministrativo nel capoluogo di Regione. "Il quadro diventa ancora più grave se si considera che, a commettere questi madornali errori, è il governo uscente di centrosinistra, che si ripropone agli elettori per chiedere la conferma con il vanto di aver amministrato bene negli ultimi dieci anni".
Entrando nel merito, "non si può non sottolineare che ci si accorge che la struttura, frequentata da oltre 1.200 studenti, ha delle problematiche dopo otto anni di inerzia del sindaco, Massimo Cialente, e della sua ampia squadra politica e tecnica - sottolinea Silveri - con la complicità della Provincia dell’Aquila e dei suoi presidenti, Antonio Del Corvo prima e Antonio De Crescentiis ora, politici che oggi sfilano non si sa bene per quale motivo, visti i risultati".
E i problemi sono emersi solo dopo la battaglia di studenti, genitori e docenti - aggiunge l'ex manager Asl - che hanno chiesto e ottenuto nuovi controlli alla luce dei forti terremoti degli ultimi mesi.
Dunque, è stata attuata una soluzione "che ha solo un sapore burocratico, con i doppi turni pomeridiani in un’altra struttura. In sostanza, si tappa una falla calpestando la dignità dei giovani e delle loro famiglie". Per Silveri, "Cialente e compagni non si rendono conto che gli studenti non hanno solo una vita di formazione scolastica e di cultura, ma anche di vissuto, elementi e situazioni che all’Aquila acquistano un significato ancora maggiore. Questo - prosegue - perché sono legati ai disagi psicologici e logistici per il terremoto del 6 aprile 2009, alla ricostruzione, ai nuovi terremoti, alle incertezze, ai disservizi e, in ultimo, agli annunci, irresponsabili, della commissione Grandi rischi, con la complicità della protezione civile nazionale, di nuove forti scosse, che hanno gettato i cittadini nel panico".
Era molto difficile fare una verifica sulla disponibilità di sedi non utilizzate da altri enti, per esempio dall’università, per adottare una soluzione dignitosa per tutti a partire dagli studenti? "Non è necessario essere statisti, basta avere una visione manageriale, equilibrata e solidale. Per le sfide epocali che aspettano il nostro territorio, non può essere questo il modo di amministrare e, soprattutto, di trattare i ragazzi, il nostro futuro, che sono oltretutto in una fase molto delicata della loro vita - conclude Silveri - Quando le nuove generazioni si sentono abbandonate, i territori rischiano seriamente lo spopolamento".