Mercoledì, 22 Febbraio 2017 14:55

'L'Aquila futura': ombre sulla scuola sottoufficiali della Guardia di Finanza. Ma Regione nega problemi

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"Dopo l'ANAS, la Regione Abruzzo si mostra di nuovo matrigna con il Capoluogo: questa volta, c'è un concreto rischio di ridimensionamento per la Scuola Sottoufficiali della Guardia di Finanza che potrebbe anche chiudere".

La denuncia - clamorosa - è di Roberto Santangelo, del movimento 'L'Aquila Futura'.

"Nei mesi scorsi - spiega Santangelo, nell'ambito della riorganizzazione delle sedi e delle caserme della Guardia di Finanza avvenuta a valle di una direttiva del Comando generale, si è avviato in tutta Italia un iter per evitare di contrarre ulteriormente fitti con locatari privati per le strutture che ospitano i reparti della GdF". Dunque, lo Stato - attraverso l'INAIL - "starebbe effettuando l'acquisto delle strutture strategiche per assecondare le nuove linee guida".

Per la scuola di Coppito, però, che è ospitata in una struttura di proprietà di un Fondo Immobiliare - e già questa, è una notizia - ci sarebbero dei problemi. Infatti, il Comune mise a disposizione per la realizzazione dell'opera - nel 1983 - un terreno di circa 20 ettari con adeguata vocazione urbanistica; l'intervento però ne ha richiesti 45. E gli ulteriori 25 - altra notizia - non hanno mai avuto la variante urbanistica né sono stati in alcun modo sanati. Sulla vicenda fu all'epoca apposto il segreto di Stato nel frattempo decaduto".

Recentemente, il Comune di L'Aquila - attraverso un'apposita delibera di giunta (è lo strumento urbanistico più adatto?) - avrebbe in qualche modo tentato di sanare questa situazione, "proprio per permettere all'INAIL di perfezionare l'acquisto - svela Santangelo - ma nell'ultima seduta della Conferenza Stato-Regioni, al momento di formalizzare il tutto (e immaginiamo nonostante un fitto dialogo lungo la filiera politico-amministrativa e tra gli uffici), la Regione Abruzzo ha bloccato l'operazione".

Ora, il parere negativo starebbe inficiando l'acquisizione della struttura con una serie di conseguenze: "la più grave e drammatica sarebbe la fine del matrimonio tra L'Aquila e la Scuola con tutto quello che ciò comporta", sottolinea Santangelo; "qualora si riuscisse a sistemare la vicenda ma non in tempi rapidi, inoltre, potrebbe sfumare la possibilità di portare nella nostra città un'importante struttura in via di dismissione a Bari. Infatti, proprio nella logica di razionalizzazione delle diverse realtà sul territorio nazionale, quella che nel Capoluogo pugliese ospita l'altra Scuola della Gdf dovrebbe diventare una "Cittadella della giustizia"; conseguentemente si stava pensando di spostare nella nostra città allievi e personale".

Per questo, 'L'Aquila Futura' ha chiesto chiarezza sulla vicenda.

 

Uffici regionali: "Soltanto 1 ettaro rimasto fuori dall'originaria destinazione d'uso agricola. Per noi, iter amministrativo è concluso"

A stretto giro di tempo, ecco la replica degli uffici regionali. "L'intervento ha interessato una superficie di circa 45 ettari di cui solo 1 ettaro è rimasto all'originaria destinazione d'uso agricola", ha chiarito il Servizio Governo del territorio, Beni Ambientali e Aree protette della Regione Abruzzo.

"Il limite dell'attuale perimetrazione esclude una marginale porzione di alcuni edifici che lasciano presupporre una non corretta delimitazione cartografica; la deliberazione del Consiglio comunale, n° 9970 del 10/1/1985, con cui è stata disposta l'approvazione del progetto di massima e contestuale variante urbanistica, evidenziava anche l'impegno dell'amministrazione comunale a conferire i terreni necessari all'intervento e a redigere gli atti necessari riconoscendo che l'intervento "… costituisce per legge esso stesso modifica allo strumento urbanistico laddove non vi sia coincidenza fra le previsioni del progetto e lo strumento medesimo". Il competente Ministero dell'Economia e Finanze, con nota n° DT 10797 del 10/02/2017, indirizzata al Comune dell'Aquila, ha definitivamente chiarito le posizioni delle Amministrazioni interessate dichiarando conclusivamente: "Pertanto, acquisito con nota prot. 23247 del 3 febbraio u.s., l'assenso della Regione alla conclusione positiva della procedura, la firma dell'intesa si ritiene debba costituire presupposto per il conseguente adeguamento cartografico da parte del Comune".

Il Servizio regionale, diretto da Bruno Celupica, ritiene quindi concluso l'iter amministrativo di propria competenza.

 

Ultima modifica il Giovedì, 23 Febbraio 2017 16:34

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