Venerdì, 24 Febbraio 2017 02:53

Terremoto: Pizzoli, Barete e Cagnano chiedono di entrare nel cratere. "Così a rischio anche il rimborso delle spese della fase di emergenza"

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Dopo le scosse di terremoto che dal 24 agosto 2016 hanno devastato l'Abruzzo, il Lazio, le Marche e l'Umbria, sono 131 i comuni entrati a far parte del cratere sismico del Centro Italia.

Nel complesso, ha calcolato la Protezione civile nel dossier trasmesso a Bruxelles per ottenere il Fondo di solidarietà europeo, i danni ammontano a 23 miliardi e 530 milioni di euro, di cui 12,9 miliardi si riferiscono ai danni relativi agli edifici privati e 1,1 miliardi di euro agli edifici pubblici.

Dalla lista dei comuni più danneggiati, tuttavia, sono rimasti esclusi alcuni paesi pesantemente colpiti dall’ultima sequenza sismica, quella di gennaio, culminata nelle 4 scosse del 18 gennaio, tutte superiori ai 5 gradi Richter.

I casi più gravi riguardano soprattutto le province dell’Aquila e di Teramo ma diverse criticità interessano anche alcuni comuni del Pescarese.

Accogliendo il grido di allarme di alcuni sindaci, il consiglio regionale ha approvato, pochi giorni fa, una mozione che impegna il presidente della giunta, nonché vice commissario alla Ricostruzione, Luciano D’Alfonso, ad adoperarsi per ampliare i confini del cratere. Nella stessa direzione va l’emendamento presentato dalla senatrice del Pd Stefania Pezzopane al decreto n. 8 approvato il 9 febbraio (quello che integra il 189 del 2016) e in procinto di approdare in aula per la conversione in legge.

Nella provincia dell’Aquila, com’è noto, l’emergenza riguarda l’Alta Valle dell’Aterno. Ma se Montereale, Capitignano e Campotosto sono entrati subito nel cratere, Barete, Pizzoli e Cagnano Amiterno, malgrado siano tutti e tre situati a pochissima distanza dall’area in cui sono stati localizzati gli epicentri delle scosse del 18 gennaio e abbiano riportato danni anche gravi, ne sono rimasti esclusi.

Due giorni fa i consigli comunali dei tre paesi si sono riuniti e hanno approvato un documento congiunto, che sarà inviato al presidente del Consiglio Gentiloni, al commissario alla Ricostruzione Vasco Errani, al vice commissario D’Alfonso e alla Protezione civile, per chiedere di essere ammessi nel cratere La richiesta è stata firmata anche dal sindaco dell’Aquila ma solo per la frazione di Arischia, dove il centro storico è tornato a essere zona rossa e dove ben 43 famiglie sono state evacuate dalle proprie abitazioni e sistemate nei progetti Case o nei map.

La situazione più difficile si registra a Pizzoli, dove sono inagibili la sede del Comune, la scuola, la caserma dei carabinieri e la farmacia nonché il 30% degli edifici privati sottoposti a nuovi sopralluoghi.

Il sindaco, Gianni Anastasio, è preoccupato e chiede di poter entrare nel cratere non tanto per rucevere gli indennizzi per i danni agli immobili - “I fondi per ricostruire ce li darebbero lo stesso” - ma perché “stare dentro o fuori il cratere fa la differenza tra partecipare alle decisioni e avere le dovute attenzioni o stare al margine. Questo lo stiamo già riscontrando con la rendicontazione delle spese sostenute per l’emergenza: ci hanno detto  che la priorità ce l’hanno i comuni dentro il cratere. Mi ero impegnato a ricollocare la caserma dei carabinieri, ho scritto alla regione ma nemmeno mi ha preso in considerazione. E così ora l’Arma sta pensando di accorpare la nostra stazione a quella di Arischia ma a me non sta bene. Se si iniziano a togliere i servizi essenziali, si favorisce lo spopolamento”.

Il Comune è riuscito, a proprie spese e in tempi relativamente brevi, a trovare una nuova sede alla scuola (ricollocata in un campus universitario alle porte del paese) ma è chiaro che non potrà continuare ad accollarsi da solo tutti gli oneri.

C’è, poi, tutta la questione dei benefici economici e fiscali che spettano alle aziende con sede nel cratere e dai quali le imprese dei comuni dell’Alta Valle dell’Aterno rischiano di rimanere tagliate fuori.

A Barete, ad esempio, ci sono decine di aziende zootecniche che, senza gli aiuti e le agevolazioni che otterrebbero con l’ingresso del comune nel cratere, difficilmente potranno rimettersi in piedi.

“Non solo” dice il sindaco Leonardo Gattuso “Al momento non sappiamo ancora se ci rimborseranno le spese dell’emergenza, abbiamo dovuto mandare 30 famiglie nel progetto Case dell’Aquila perché non abbiamo più map a disposizione e non possiamo costruirne di nuovi perché il decreto dice che le casette di legno si possono fare solo nei comuni del cratere. Avremmo bisogno di assumere almeno due persone per smaltire i carichi di lavoro ma anche questa è una prerogativa per chi sta dentro e non fuori il cratere. Eppure anche noi abbiamo avuto dei problemi dopo le scosse del mese scorso: i danni del 2009 si sono aggravati, siamo senza chiesa e circa il 30% degli edifici controllati sono risultati inagibili”.

 

Pezzopane: "Al lavoro con Governo e Regione"

"Si sta aprendo una discussione seria con il governo e il commissario Errani per l'ampliamento del cratere e concentrerò i miei sforzi per sollecitare l'esecutivo ad aderire alle richieste dei comuni che ne sono rimasti fuori e che hanno danni rilevanti e requisiti necessari. Sono in costante contatto con la Regione".

A dirlo è la senatrice Stefania Pezzopane. "Dopo le ultime scosse del 18 gennaio, la situazione nei comuni di Pizzoli, Barete e Cagnano si è aggravata. La popolazione è allo stremo, ci sono numerose abitazioni danneggiate e le attività economiche sono in sofferenza. I sindaci dei tre comuni hanno lanciato nei giorni scorsi un allarme, che non può rimanere inascoltato. La necessità di entrare a far parte del cratere, come è già accaduto nella prima fase, per Montereale, Capitignano e Campotosto, non è fondamentale solo per i finanziamenti, ma diventa una questione vitale per incidere sulle scelte della ricostruzione. La sopravvivenza dei comuni dell'Alto Aterno, che rischiano lo spopolamento se abbandonati a loro stessi, dipende anche da questo, hanno subito nuovi e consistenti danni e vanno riparati nell'ambito del nuovo cratere".

Pezzopane auspica si possa trovare il modo di includere anche la frazione di Arischia, "vicinissima all'epicentro. Ha subìto danni ingenti dopo le scosse del 18 gennaio, il centro storico è di nuovo zona rossa e ci sono numerose famiglie sfollate. Chiedono altrettanto anche alcuni comuni del teramano, in particolare Isola del Gran Sasso e Colledara. Mi ero già attivata con un emendamento nel precedente decreto".

Su tutto prevarranno i numeri e la consistenza dei danni. "Dopo il 18 gennaio molti comuni si sono trovati in una situazione drammatica ed inedita rispetto a quando è stato definito il cratere 2016. Le iniziali diffidenze del governo ad estendere l'area del cratere devono essere superate.  Siamo in una fase nuova di ascolto e di verifiche. Sono fiduciosa e lavorerò in questi giorni con costanza per centrare l'obiettivo".

Ultima modifica il Venerdì, 24 Febbraio 2017 14:25

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