Si riaprono le porte del Liceo Cotugno di via da Vinci, a L'Aquila.
"Il lavoro portato avanti fino ad oggi, le necessarie verifiche tecniche ed amministrative effettuate e la sinergia tra gli enti coinvolti, ha permesso di trovare tutti gli spazi necessari per lo svolgimento delle attività scolastiche del liceo 'Cotugno' di mattina, a partire da lunedì 13 marzo", le parole del presidente della Provincia Antonio De Crescentiis.
Nello specifico, nell'edificio di via Leonardo da Vinci - dopo la chiusura dei corpi F e G - sono disponibili 38 aule, utilizzando anche spazi prima destinati ad attività amministrative e di laboratorio, che ospiteranno l'indirizzo Classico e delle Scienze umane; le ulteriori 12 aule per lo svolgimento delle lezioni dell'indirizzo linguistico sono state individuate nella zona di Colle Sapone: 5 all'interno dell'Istituto 'Colecchi' e 7 nei Musp dell'Istituto tecnico per l'efficienza energetica".
"Si tratta di una soluzione a cui siamo pervenuti grazie ad un importante lavoro di razionalizzazione degli spazi da parte dei tecnici della Provincia, in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale e con i dirigenti scolastici ed i docenti delle scuole coinvolte, che ringraziamo", ha aggiunto De Crescentiis.
"A breve, a partire dall’incontro che si terrà nei primi giorni della prossima settimana con il Consiglio d’istituto, insieme ai rappresentanti della Regione e del Comune dell’Aquila, riprenderemo il confronto con gli insegnanti, gli studenti ed i genitori, che abbiamo avviato lo scorso mese di gennaio, per fare il punto della situazione sul lavoro che sta portando avanti ReLuis per fissare nuovi standard e per attivare nuove e più approfondite valutazioni sulla vulnerabilità".
Inoltre, "valuteremo anche l'eventuale utilizzo di altri immobili pubblici della città per lo svolgimento delle attività didattiche nel caso in cui si rendessero necessari interventi sugli edifici scolastici", ha assicurato il presidente della Provincia.
Gli studenti, però, non intendono tornare in aula fino a quando non si terrà l'incontro pubblico promesso.
Ieri pomeriggio, "si è tenuta un'assemblea alla quale hanno partecipato studenti, alcuni docenti e alcuni genitori" hanno sottolineato i rappresentanti d'Istituto. Si è discusso in particolare del documento con cui la Provincia riapre tutti i corpi ad eccezione dei corpi F e G e si sono messe in evidenza le numerose incongruenze.
"Non è ben chiaro su cosa effettivamente ci si basi per garantire il nostro rientro in completa sicurezza: perché da una parte si ritiene ancora valida l'agibilità statica e sismica del 2009 per l'utilizzo dei corpi A,B,C,D,E,H, ma dall'altra si chiudono i corpi F e G che erano ugualmente agibili. Sulla base di cosa questi corpi vengono chiusi? Si parla di principio di cautela e allora, com'è possibile che solo adesso si decide di adottare tale principio? Dobbiamo supporre che vengano chiusi sulla base delle verifiche statiche contenute nello studio di vulnerabilità sismica del 2013? Se sì, perché non ci si basa sulla stessa anche per l'adozione di provvedimenti per gli altri corpi in cui ci rimandano e che presentavano anch'essi criticità?".
Non solo: "com'è possibile - si domandano gli studenti - che, per garantire le condizioni di sicurezza, si limiti il carico accidentale, ovvero il peso di persone, banchi, oggetti vari ai soli 200 kg/mq, quando la normativa per l'uso scolastico prevede sovraccarichi fino a 300 Kg per le aule e 400 per corridoi e scale/rampe? Come si può garantire la limitazione dei carichi, soprattutto in condizioni di sovraffollamento in caso di emergenza?".
Nel documento della Provincia si fa riferimento alla relazione dell'ingegner Pace, che però non viene resa nota; "perciò, non conosciamo i nuovi dati emersi dalle recenti prove svolte nell'edificio. Il Presidente della Provincia ha annunciato un incontro con i membri del consiglio d'Istituto alla presenza di Provincia, Comune e Regione per mercoledì 15. Riteniamo opportuno e anzi necessario - sottolineano gli studenti - che tale riunione venga svolta in maniera pubblica, con le stesse modalità dell'incontro del 27 gennaio. I rappresentanti istituzionali potranno illustrare i risultati e il quadro della situazione sicurezza dell'edificio di via da Vinci nel corso di un incontro aperto ai rappresentanti delle componenti scolastiche e al pubblico, con la sola limitazione della capienza dell'Aula Magna dell'Istituto. Riteniamo che la diffusione più ampia e trasparente delle informazioni sia interesse primario di tutti: dei responsabili istituzionali da una parte e della comunità scolastica dall'altra. Questo è stato chiesto da tutti noi nella manifestazione di venerdì 10".
Gli studenti chiedono, ancora, che in tale incontro "sia illustrata e resa pubblica la relazione dell'ing. Pace su cui si basa il rientro in via Da Vinci, che altrimenti sarebbe un rientro 'al buio'".
Alla luce di tutto ciò, "almeno dai presenti all'assemblea di ieri", è stata adottata la linea unanime di non rientrare prima dell'incontro pubblico: "lasciamo vuota una scuola di cui non ci viene garantita la sicurezza".