Divelta una delle due sbarre della strada che collega Castel del Monte a Campo Imperatore.
Ignoti, nella notte, hanno scardinato la sbarra che si trova all'altezza del valico di Capo la Serra e hanno scritto sull'asfalto "Strada aperta" (foto).
Un gesto di protesta, probabilmente, contro la Provincia e gli enti locali che, nonostante gli impegni presi con gli abitanti e gli imprenditori dei comuni circostanti, non sono riusciti a risolvere l'annoso problema dell'apertura e chiusura della strada durante la stagione invernale.
Una vicenda di cui NewsTown si è occupata più volte: succede che alla prima nevicata invernale, anche tenue, la strada viene chiusa a valle, a Castel del Monte, così da impedire a turisti, fondisti e appassionati di montagna l'accesso alla piana di Campo Imperatore. Una decisione che gli enti locali sono soliti motivare con questioni di sicurezza. Il problema, però, è che, a causa di assurdi rimpalli di responsabilità tra i vari livelli istituzionali, la strada continua a rimanere chiusa anche in assenza di neve, co,e sta accadendo proprio in queste settimane.
Una situazione che ha portato all'esasperazione soprattutto gli imprenditori e gli operatori turistici della zona, che ormai non sanno più cosa dire agli increduli turisti, tra i quali ci sono anche molti stranieri, costretti a rinunciare a salire a Campo Imperatore anche in condizioni meteorologiche e di innevamento ottimali.
Questo il commento sull'episodio accaduto ieri notte pubblicato su Facebook da Susanna Salvati, imprenditrice, titolare del rifugio e del ristorante situati a Rocca Calascio:
Disobbedienza civile: meglio tardi che mai...divelta la sbarra e aperta la strada da Castel del Monte a Campo Imperatore
Dopo mesi di incontri con gli amministratori, con il Presidente e il responsabile della viabilità della Provincia, nessuna promessa è stata mantenuta ed è stata compromessa, anche quest'anno, la stagione scialpinistica e dello sci di fondo con un danno d'immagine per l'Abruzzo montano ormai difficile da recuperare.
Noi operatori, ci siamo vergognati davanti ai nostri ospiti cercando di dare loro spiegazioni, nessuna spiegazione è ammissibile per una politica così ceca e dannosa, per questo rimbalzo di competenze tra enti e uomini che non vogliono prendersi responsabilità, ma che prendono uno stipendio per farlo. E' ora che questi "amministratori", dal comune alla regione, comincino a vergognarsi anche loro, ma probabilmente tutto quello che sapranno fare sarà chiudere un'altra sbarra, per poi organizzare, senza vergogna e a nostre spese, un ennesimo convegno sullo sviluppo del turismo.