"La Regione Abruzzo è allo sbando: l’alternarsi di dirigenti in servizi strategici dell’ente regione produce una serie di disservizi all’utenza e un forte disagio organizzativo ai dipendenti regionali".
Le organizzazioni sindacali - Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl, Ugl - denunciano lo stato di malessere che serpeggia tra il personale per il mancato pagamento di alcuni istituti contrattuali (specifiche responsabilità e salario di produttività). "Il 23 febbraio - si legge in una nota - è stato sottoscritto un accordo con il Direttore regionale delle risorse umane, per lo sblocco di tali istituti e l’erogazione dei suddetti compensi ai dipendenti; l’intesa sindacale, però, non è stata ancora recepita da una delibera di Giunta regionale. E le motivazioni sono, al momento, ignote".
I problemi del personale sono spesso banalizzati dall’apparato tecnico manageriale, l'affondo dei sindacati. "Si registra, inoltre, una mancanza di attenzione al funzionamento della struttura organizzativa assumendo decisioni, spesso, frutto d’improvvisazione e di superficialità". Tale atteggiamento "superficiale" della struttura dirigenziale della Regione Abruzzo, "oltre a generare un forte sentimento di disaffezione da parte del personale, produce anche una caduta motivazionale dei dipendenti nell’attività lavorativa quotidiana".
Le attività produttive abruzzesi, ad esempio quella vitivinicola, dopo aver subito i danni dal maltempo, sono oggi danneggiate da una organizzazione del Dipartimento delle Politiche agricole che "fa acqua da tutte le parti"; l’attuazione del Piano Rurale 2014/2020 si attesta ad un minimo storico del 5,26%, "che costituisce una sconfitta per le capacità produttive e qualitative della viticoltura abruzzese. Non possiamo che registrare con disappunto la mancanza di una visione programmatica della governance di processi sempre più accentrati e per questo lenti, senza una riorganizzazione complessiva per settori definiti nella mission e nei risultati".
Le Organizzazioni Sindacali auspicano, dunque, che il Presidente e l’intera Giunta si assumano la loro responsabilità nei confronti dei dipendenti, dei cittadini e del mondo delle imprese. "Il caos amministrativo pregiudica fortemente lo sviluppo regionale", denunciano le organizzazioni sindacali.
In mattinata, anche i dipendenti regionali hanno diffuso una nota molto dura. Rivolgendosi al governatore Luciano D'Alfonso e alla Giunta regionale tutta, hanno spiegato di aver constatato, "con immenso disappunto", la mancata discussione della delibera concernente gli emonumenti ex art.8: "ci rivolgiamo a Lei ed agli assessori tutti con questa lettera aperta per palesare il nostro disappunto", le parole dei dipendenti. "E’ oramai palese la volontà di questo esecutivo di non tenere in considerazione le maestranze regionali, ovvero coloro che grazie al lavoro quotidiano fanno sì che la Regione sia 'facile e veloce', nonostante Lei Presidente, nell’incontro tenuto coi dipendenti regionali durante la campagna elettorale, avesse dato ampie rassicurazioni sull’equità dei diritti doveri tra politica e maestranze e, anche se il suo esecutivo ha visto una riduzione numerica di assessori, è anche vero che con delibera 41 dello scorso 2 febbraio sono stati elargiti ulteriori benefit economici agli staff politici".
"Assistiamo increduli ed impotenti - hanno aggiunto - alle dimissioni a catena dei Dirigenti anteposti da Lei alle Strutture di Supporto all’Ente Regione (non da ultimo Marcantonio), e tutto ciò comporta gravi ritardi nella quotidianità, sebbene si tenti di correre ai ripari assegnando l’interim al Direttore Generale". Per questo, i dipendenti "auspicano un cambio di rotta che, fino ad ora, non è avvenuta".