E’ arrivata venerdì sera la risposta dell’Agenzia Nazionale Anti Corruzione alle tre diverse segnalazioni inviate nei mesi scorsi dalla consigliera del M5S Sara Marcozzi. Nella missiva ANAC comunica l’apertura di un procedimento di Vigilanza nei confronti di Asl 2 Lanciano Vasto Chieti e Regione Abruzzo, per "l’accertamento di tutti i profili attinenti alla proposta di Project Financing nonché di tutti gli atti presupposti e conseguenti".
"Siamo soddisfatti che ANAC abbia ritenuto fondate le motivazioni oggetto delle nostre segnalazioni", ha sottolineato Sara Marcozzi, da 3 anni impegnata a scongiurare il progetto di finanza poiché ritenuto troppo oneroso per le casse regionali e sconveniente per la sanità pubblica. "Dopo essere rimasti inascoltati per mesi dal Presidente D’Alfonso e dall’Assessore Paolucci, ho ritenuto di interessare direttamente l’Autorità che ha rilevato e confermato le medesime criticità che denunciamo da anni: la necessità di una approfondita verifica della convenienza a realizzare il nuovo Ospedale di Chieti facendo ricorso al Project Financing; la fondatezza del rischio di uno spropositato aggravio economico per la ASL; la fattibilità stessa del progetto, in quanto 'opera fredda'. Inoltre, ANAC ha ribadito ciò che noi sosteniamo da tempo: prima di affidarsi alla Finanza di Progetto è necessario valutare la possibilità per la Asl di procedere autonomamente alla costruzione del nuovo ospedale mediante il ricorso a Cassa depositi e prestiti".
Si legge infatti nella missiva dell’organo con a capo Cantone, presentata oggi insieme ai consiglieri comunali M5S Ottavio Argenio e Manuela D’Arcangelo, che “le osservazioni del Segnalante - la consigliera Marcozzi - non si incentrano su aspetti procedurali secondari, bensì pongono il tema più rilevante della fattibilità dell’opera con la finanza pubblica. In linea di principio le dette osservazioni sono meritevoli di approfondimento (…) Un secondo aspetto che merita approfondimento è la verifica di convenienza a ricorrere alla finanza di progetto rispetto a una ordinaria procedura di appalto con richiesta di finanziamento alla cassa Depositi e Prestiti e gara pubblica con progettazione definitiva”.
Un ennesimo colpo di scena, dunque, sulla vicenda che da mesi vede il M5S contrapporsi al progetto di finanza sul nuovo ospedale di Chieti. "Quello del M5S non è mai stato un no al nuovo ospedale di Chieti ma un semplice no al ricorso alla finanza di progetto che ha contribuito negli anni ad affossare i bilanci delle Asl e delle regioni che vi hanno fatto ricorso, regione Veneto su tutte. Una procedura che anche numerose pronunce di TAR hanno giudicato inadeguata per la realizzazione di ospedali e penalizzante per le casse delle Asl e delle regioni. Da sempre il M5S chiede che si escluda il ricorso al Project Financing, che avvantaggerebbe solo i privati investitori, per far ricorso al fondo nazionale per l’edilizia sanitaria e, ove necessario a Cassa depositi e prestiti".
D'Alfonso: "E' mia intenzione fare chiarezza: aderiremo alle richieste del dirigente Anac"
"E' mia intenzione fare chiarezza per superare l'emotività generata dalla nota diramata da un dirigente dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) relativamente all'accertamento di tutti i profili attinenti la proposta di project financing per la realizzazione del nuovo ospedale civile di Chieti".
Il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, affiancato dall'assessore alla Sanità, Silvio Paolucci, a tal proposito, ha parlato di "nota, idoneamente fatta pervenire alla stampa, che segue ripetute note ufficiali diffuse da diverse figure che svolgono attività di controllo politico in seno al Consiglio regionale. In relazione al coinvolgimento di ANAC, - ha proseguito - il merito va, però, condiviso visto che all'Autorità Anticorruzione la Regione ha comunicato la volontà, depositata in atti, di conoscere, a far data dal 23 marzo 2016, la posizione dell'ANAC stessa in conseguenza di un atto deliberativo del 4 marzo 2016".
D'Alfonso ha confermato di voler aderire alla richiesta di chiarimenti del dirigente ANAC inviando proprio la delibera n.133 del 4 marzo 2016 nella quale si precisa quale sia il punto di vista della Regione. "Sono convinto che questo atto deliberativo - ha dichiarato il Presidente - soddisferà per intero la richiesta di ANAC. Si tratta, infatti, di una delibera che mette al riparo tutte le premure poste da questo dirigente ANAC e, in particolare, quelle riguardanti la consistenza del canone necessaria per raggiungere l'equilibrio economico-finanziario e la sua gravosità". Il Presidente ha spiegato che "viene stabilito al punto 5 della delibera 133, che la copertura finanziaria per realizzare il complesso delle opere debba essere ricercata attraverso il riuso del denaro già in uscita per l'esercizio dei servizi ospedalieri e, laddove questo denaro non fosse sufficiente, è contemplabile una partecipazione finanziaria attraverso un canone ma in misura minimale e la consistenza di questo minimale viene selezionata dalla qualità della proposta che va in gara e dalle proposte che pervengono dalla selezione delle gare".
Riguardo, poi, al rilievo del dirigente ANAC circa la onerosità del canone, è risolta in anticipo dalla delibera della Regione. "Il dirigente dell'ANAC ci chiede di conoscere gli atti di gara - rivela D'Alfonso - poichè il segnalante a monte, evidentemente, ha indicato che la gara si è già tenuta ma non è affatto così. Inoltre, il dirigente ANAC scrive che il riscontro documentale a quanto richiestoci debba essere soddisfatto entro 30 giorni. Noi impiegheremo 30 minuti per riscontrare la documentazione occorrente - ha garantito D'Alfonso - per una equilibrata attività istruttoria di un dossier che non è mutato negli ultimi 12 mesi ed è la ragione della doglianza che la Regione ha avuto nei confronti di questo procedimento. La nota ANAC punta a verificare l'onerosità del canone di concessione ma la verità è che non c'è alcun canone di concessione deliberato poichè esiste solo un atto documentale di proposta che dovrà essere "stressato" dall'istruttoria e poi dalla gara. Viene, infine, richiesta la dichiarazione di interesse pubblico che però la Regione è impossibilitata a fornire poichè non c'è stata così come ci viene richiesta la procedura di selezione del concessionario compresi i verbali di gara e gli atti pertinenti. Io credo - ha concluso D'Alfonso - che qualcuno abbia indotto in errore l'ANAC. Invece, andrebbe ricercata una norma per tutelare l'esigenza dell'ANAC stessa a non essere fuorviata".
Cosa prevede l'apertura del procedimento
L’apertura del procedimento della durata massima di 180 giorni, prevede le audizioni dei soggetti destinatari della missiva e quindi, la ASL, il Presidente D’Alfonso e la Consigliera Marcozzi, che dovrebbero avvenire entro la metà di Maggio. Inoltre, l’Autorità ha richiesto alla Asl l’invio della Proposta di Project Financing, il documento attestante la dichiarazione dell’interesse pubblico, il PEF e relativa relazione sui parametri economici, la Scheda sul trasferimento dei rischi, la procedura di selezione del concessionario e relativi verbali di gara e lo stato del procedimento. Solo al termine di questa profonda ed esaustiva valutazione, si potrà decidere come è meglio procedere.
"Tutto ciò che diciamo da anni, tutte le eccezioni che abbiamo sollevato sono oggi confortate e confermate dalla preliminare analisi di ANAC. Continuiamo a nutrire seri dubbi anche sulla dichiarazione di pubblico interesse e sul soggetto emanante” commentano i 5 stelle “e abbiamo forti perplessità sulle procedure amministrative intraprese dalla Giunta regionale. Stiamo analizzando i verbali delle riunioni e l’ultima delibera di Giunta per i quali non escludiamo nuove azioni future".
La soluzione del Movimento 5 Stelle
Stime non ufficiali parlano di 70-100 milioni di euro per la messa in sicurezza e consolidamento di tutto l’ospedale di Chieti. E’ bene ricordare che è stata ordinata la verifica dei nodi A e B e, nel caso questi dovessero essere ritenuti insicuri, l’ospedale nella sua interezza sarebbe a rischio. "I tempi di costruzione di un nuovo ospedale, non inferiori ai SEI anni, non permettono di garantire la sicurezza dei degenti e del personale - precisa Sara Marcozzi - per questo in sede di audizione da parte di ANAC proporremo di valutare l’immediata autorizzazione al consolidamento del polo ospedaliero e solo successivamente, la realizzazione del nuovo ospedale attraverso una ordinaria procedura di appalto con richiesta di finanziamento attraverso l’incrementazione del Fondo nazionale per l’edilizia sanitaria o ricorrendo al finanziamento da parte di Cassa Depositi e Prestiti".
La costruzione in autonomia del Nuovo Ospedale di Chieti costerà circa 180 milioni di euro che sommati ai 100 milioni per la messa in sicurezza non supereranno i 280 milioni di euro, mentre la costruzione in project financing potrebbe arrivare a pesare, oltre ai costi di costruzione, almeno 800 milioni di euro in più in canoni che la Asl dovrà corrispondere al privato investitore. È evidente il notevole risparmio che si avrà procedendo in autonomia.
"A nostro avviso - concludono i 5 stelle - si tratta della migliore soluzione percorribile che risolverebbe l’emergenza della vulnerabilità sismica, garantirebbe il prosieguo delle attività ospedaliere (e non meno importante, dell’università!), generando un enorme risparmio per le casse della ASL. Così facendo, la città sarà dotata di una grandissima infrastruttura ospedaliera-universitaria in grado di poter ospitare reparti, centri di ricerca ed eccellenze. Abbiamo inutilmente perso 3 anni dietro progetti scellerati privi di visione per la nostra città, peraltro senza aver coinvolto l’Università e le sue esigenza, in particolare quelle della Facoltà di Medicina".