Per completezza di informazione, dopo i nostri interventi, che hanno portato alla luce la corrispondenza tra l’Autorità Nazionale Anticorruzione e il Responsabile per la Corruzione e Trasparenza di Gran Sasso Acqua, abbiamo voluto ascoltare il sindaco Pierluigi Biondi, (peraltro non direttamente coinvolto nel procedimento in questione ma, in qualità di membro dell’Assemblea dei sindaci che nominò l’avv. Piccinini, potrebbe essere colpito, insieme ai suoi colleghi, da un provvedimento di sospensione per tre mesi, nella possibilità di conferire incarichi di loro competenza) e il dott. Raffaele Giannone RCPT di Gran Sasso Acqua che, con cortesia, hanno risposto alle nostre domande.
Per il sindaco Biondi, l’atteggiamento di ANAC potrebbe essere definito “parossistico”, tanto si evince dai provvedimenti presi da quella autorità. Infatti non si capisce perché, ANAC, non abbia impugnato, nei tempi, il provvedimento di archiviazione disposto, e a loro inoltrato, da parte del Rcpt di Gran Sasso Acqua, Raffaele Giannone.
Inoltre, Biondi, tiene a precisare che, la risposta del dott. Giannone alla delibera n. 157/2022 di ANAC , fu comunicata e discussa nell’Assemblea dei Sindaci , senza registrare, nel merito, alcuna contrarietà o riserva, da parte dei presenti. In conclusione il sindaco, ritiene che, un giudice (in questo caso l’Autorità Nazionale Anticorruzione), non si può esprimere due volte sulla stessa azione, se si è formata la cosa giudicata. Quindi, la seconda seduta del Consiglio dell’Autorità, tenutasi il 12 ottobre 2022, non poteva, ne doveva, essere convocata.
Passiamo ora alle dichiarazioni del dott. Raffaele Giannone, RCPT di Gran Sasso Acqua, sulle cui spalle è stato caricato il fardello, risultante da quanto riportato nella fatidica delibera n. 157/2022 dell’Anac, ovvero, mettere in atto il provvedimento di apertura dell’istruttoria (allegato clicca qui), riguardante la non conferibilità dell’incarico, all’attuale presidente del Consiglio di Amministrazione di GSA, avv. Alessandro Piccinini.
Innanzitutto, ci spiega, la prima risposta inviata all’ANAC (allegato clicca qui), con la quale comunicava l’archiviazione della procedura, e nel “rilevato” scrive:
“non di meno, che la pretesa conferma che ANAC ritiene di intuire dalla dizione “tutti i poteri di legge” risulta una mera apparenza, anzi una distorsione della realtà, giacché la legge prevede poteri diversi e differenziati per gli amministratori (art. 2380 bis c.c.) e per i liquidatori (art. 2487 c.c.) e non vi è dubbio (non essendo mera apparenza in questo caso), che essi siano talmente diversi da richiedere al legislatore la nomina di due organi differenti ed alternativi all’interno della medesima forma di gestione.”
I contenuti della lettera di risposta ad ANAC, sono stati discussi e condivisi, anche in una seduta dell’Assemblea dei Sindaci del 9 maggio sc, come riportato dal relativo verbale (allegato clicca qui).
Poi, ci illustra la seconda nota dell’ANAC (allegato clicca qui) su quanto disposto dal Consiglio dell’Autorità il 12 ottobre. In questo caso ribadisce che, l’autorità, non ritenendo esaustive le sue determinazioni di RCPT, disponeva la richiesta di istruire un altro procedimento, con obbligo di darne notizia sull’esito.
Anche in questo caso, il dott. Giannone, convinto delle sue ragioni a supporto della sua prima risposta all’ANAC, in data 29 ottobre, risponde “picche” all’Autorità, scrivendo testualmente:
“In relazione alla Vs riservata trasmessa allo scrivente con PEC del 20 ottobre 2022 e riferita alle note da questo Gestore trasmesse rispettivamente in data 19.04.2022 e 10.05.2022 (Prot. ANAC 29088 e 35663), comunichiamo che, in piena attuazione di quanto da Voi suggerito in data 09/12/2021, con nota a firma Rita Renzi Fasc. UVIF 1377/2021, l’RPCT ha svolto la completa istruttoria, assicurando le dovute garanzie partecipative agli interessati, all’esito della quale ha disposto l’archiviazione del relativo procedimento con il ridetto atto del 9 maggio 2022, a Voi trasmesso in data 10 maggio 2021 pubblicandolo altresì nella Sezione amministrazione trasparente del sito istituzionale in data 11 maggio 2022. Tenuto conto di quanto sopra, appare evidente che non si presentano i presupposti per avviare alcuna ulteriore istruttoria. (allegato clicca qui).
In conclusione, vogliamo sperare che la pubblicazione degli allegati, sia servita a completare l’ informazione su quanto è successo, adesso non ci resta che rimanere in attesa di eventuali, ulteriori, determinazioni che l’ANAC vorrà prendere. Intanto, mentre la telenovela continua, il presidente del Consiglio di Amministrazione della Gran Sasso Acqua, avv. Alessandro Piccinini resta “sub iudice” e con lui, tutti gli atti che sono stati deliberati in sua presenza.