Molto bene nel Triveneto, bene in Sardegna, in Campania e nelle Marche. Ma anche in Lombardia e in Piemonte. Male nel resto d’Italia, con punte negative in Sicilia, Calabria e Basilicata. Va così la raccolta differenziata in Italia. O meglio, è andata così nel 2015, secondo i dati più recenti pubblicati sul catasto rifiuti di Ispra.
È stato proprio utilizzando i numeri pubblicati dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che Infodata de 'Il Sole 24 ore' è stata in grado di costruire una mappa (puoi consultarla qui).
Navigando tra le province abruzzesi, si scopre che tra i quattro capoluoghi Teramo si attesta al 62.03% di raccolta differenziata, Chieti al 59.52%, con L'Aquila ferma al 33.60% e Pescara al 32.60%. Rispetto ai dati che si riferiscono al 2014, Teramo perde 0.05 punti percentuale, Chieti 0.58, Pescara è ferma con L'Aquila che recupera invece 11.9 punti percentuale (si attestava ad un misero 21.7).
Tra i Comuni più virtuosi, Castel di Ieri (75.04%), Acciano (79.84%) e Balsorano (89.25%) in provincia dell'Aquila, favoriti dalla minore estensione territoriale e dal basso di numero di abitanti sebbene altri Comuni, d'eguale o minore estensione e popolazione, si attestino a percentuali assai inferiori; Torano Nuovo (76.45%), Montorio al Vomano (72.64%) e Tossicia (72.93%) in provincia di Teramo; Palena (86.77%), Fara San Martino (79.39%) e Colledimacine (80.04%) in provincia di Chieti; Moscufo (76.60%), Loreto Aprutino (73.70%) e Cepagatti (73.79%) in provincia di Pescara.
Tra i Comuni meno virtuosi, invece, spiccano Montereale (3.1% di raccolta differenziata), Campotosto (0.20%) e Tornimparte (0.62%) nell'aquilano; Sant'Eufemia a Maiella, Pescosansonesco e Carpineto della Nora che si fermano a 0 in provincia di Pescara; Scerni (5.75%), Furci (6.16%) e San Buono (6.96%) in provincia di Chieti; Castelli (10.70%), Isola del Gran Sasso (14.94%) e Fano Adriano (20.84%) nel teramano.