Nel pomeriggio, all’ospedale di Avezzano si è tenuta una riunione nel corso della quale la Direzione aziendale della Asl 1 ha illustrato alle organizzazioni sindacali la bozza di Atto Aziendale con il quale viene definito il nuovo assetto organizzativo dei servizi sanitari della provincia dell’Aquila. "Non potendo entrare nel merito di quanto riportato, poiché è sicuramente necessario uno specifico approfondimento e un confronto anche in sede istituzionale di ogni singolo territorio, la Fp-Cgil provinciale si attiverà nei prossimi giorni per sollecitare il confronto con i sindaci e i vari portatori di interesse", assicurano Francesco Marrelli, Anthony Pasqualone e Angela Ciccone.
Nel merito di quanto accade nel Sistema Sanitario provinciale, già da tempo la Fp-Cgil ha espresso e denunciato le enormi criticità relative alla dotazione organica e, di conseguenza, le difficoltà a garantire i servizi minimi essenziali. "In tante strutture aziendali, non viene rispettata la vigente normativa in tema di orari di lavoro sottoponendo così il personale a turni massacranti, con evidenti ripercussioni sulla qualità delle prestazioni erogate, oltre che ovviamente sulle condizioni di lavoro di ogni singolo operatore", l'affondo dei sindacalisti.
Che aggiungono: "La Direzione della Asl ha annunciato un imminente documento relativo al fabbisogno del personale, che però dovrà fare i conti con i tagli previsti dall'atto di programmazione triennale della Regione Abruzzo, che ad oggi prevede un taglio di 4-5 milioni di euro che calato nei documenti aziendali viene effettuato mediante il blocco del turnover e con la riduzione del personale precario. Ad oggi il personale precario risulta essere di 374 unità, riferito ai vari ruoli (medici, infermieri, operatori socio-sanitari e amministrativi), molti dei quali con una anzianità di servizio che consentirebbe l’avvio di procedure di stabilizzazione".
Dunque, sono tanti i problemi che devono ancora essere affrontati, e in merito ai quali ogni singolo lavoratore attende risposte dalla Asl e sollecita la Fp-Cgil provinciale ad attivare ogni utile iniziativa. "Tra gli altri, le progressioni economiche orizzontali, la regolamentazione della mobilità interna del personale, la corretta applicazione della legge 161-2014, gli incarichi di coordinamento, la riqualificazione del personale e la corretta applicazione delle mansioni, l’istituzione delle mense aziendali, il mancato pagamento delle ore di lavoro straordinario e l’apertura di un confronto per esaminare il suo corretto utilizzo, la regolamentazione sul sistema premiante, la problematica relativa alla programmazione e fruibilità delle ferie estive e delle ferie anni precedenti, le determinazioni in merito al cosiddetto 'personale fuori posto', la contrattazione decentrata e la costituzione dei fondi, il protocollo delle relazioni sindacali, la gestione delle liste di attesa".
In merito a tutti questi argomenti, la Fp-Cgil provinciale ha consegnato oggi alla Direzione della Asl un documento con il quale si sollecita l’attivazione del Tavolo tecnico istituito a novembre scorso e, in caso di mancata convocazione, annuncia che verranno attivate le iniziative di mobilitazione nel rispetto delle procedure dei servizi essenziali. In conclusione, "ci si chiede se con l’attuale dotazione organica (già non sufficiente) e con i tagli previsti, la Asl sarà in grado di garantire i Servizi minimi essenziali in ogni territorio che, come da noi sempre ribadito, devono avere pari dignità, così come deve esserci pari dignità a livello regionale. Tali condizioni ripropongono con forza la necessità di dotarsi di una vera strategia per le aree interne, presupposto fondamentale per garantire la qualità dei servizi ed evitare il continuo e inesorabile processo di spopolamento dei territori".