Tira dritto, il presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso; audito dalla commissione Vigilanza, convocata da Mauro Febbo, il governatore ha ribadito che “entro il 30 giugno” verrà completata la valutazione del project financing per la costruzione del nuovo ospedale di Chieti, un progetto da 225 milioni di euro proposto dalla ICM del gruppo Maltauro.
Responsabile unico del procedimento sarà il capo dipartimento Emidio Primavera; come noto, Regione Abruzzo ha avocato a sé la responsabilità procedurale del progetto, ‘strappandola’ alla Asl territoriale: a seguire l’iter sarà una commissione mista, Regione – Asl, che dovrà integrare le attività svolte sin qui, avviando la gara europea.
Innanzi alla Commissione, D’Alfonso ha parlato per circa un quarto d’ora spiegando le ragioni del progetto di finanza: poi, è andato via, senza ascoltare le controdeduzioni dei commissari. "Il Presidente D'Alfonso non è entrato nel merito delle problematiche inerenti il Project e ha abbandonato, senza permettere il contraddittorio, la Commissione vigilanza senza dare nessuna risposta alle tante sollecitazioni pervenute in questi ultime settimane”, la denuncia di Febbo. “Dopo tre anni di chiacchiere – ha aggiunto il consigliere forzista - l'iter del progetto di finanza passa ad una nuova commissione che dovrà esprimersi in poco più di un mese; ad oggi, però, rimangano ancora in piedi e confermati tutti i dubbi sollevati ed avanzati dal sottoscritto in questi ultimi mesi in merito al nuovo ospedale di Chieti poiché il Presidente D'Alfonso e il Direttore Generale Asl di Chieti Flacco non hanno offerto spiegazioni plausibili ed esaurienti circa l'iter amministrativo che intendono proseguire sino al prossimo 30 giugno".
Febbo ha ribadito, dunque, come sia necessario capire “in base a quale norma sia stato possibile prorogare al prossimo 30 giugno i termini in cui definire gli adempimenti connessi all'iter valutativo della proposta: infatti, siamo già abbondantemente fuori i tempi prestabiliti dall'art. 183, comma 15 Dlgvo 50/2016 (nuovo Codice Appalti) che concede il termine perentorio di 90 giorni per esprimersi; ebbene, tale data è scaduta il 15 maggio scorso”. Proprio su questo punto, a nulla sono valsi i richiami e i pareri dei vari legali interni della Regione e della ASL, consulenti esterni nominati da ASL e figure di fiducia dello stesso Presidente. Tra l’altro, “non abbiamo sentito alcuna risposta alla lettura dei pareri dei Direttori sanitari dei vari U.O.C. - ha incalzato Febbo - che hanno criticato in maniera pesante e negativa la proposta di progetto di finanza sia dal punto di vista sanitario, sia economico-finanziario sia ingegneristico sanitario”.
“Adesso, la nuova commissione avrà il compito di procedere ad un preciso e minuzioso esame dei presupposti tecnici, sanitari e finanziari: ricordo che sono tutti pareri e giudizi indispensabili ed imprescindibili per dichiarare la pubblica utilità. Ma anche in questo caso vale la pena ricordare che la Commissione mista doveva essere nominata appena dopo la riunione del 29 dicembre 2016 e la vediamo, invece, materializzarsi solo adesso senza capire la sua necessità”.
Se non si dovesse chiudere in maniera positiva l'intero procedimento, non sarà possibile nemmeno procedere alla gara europea per la realizzazione di una struttura dal costo di circa 225 milioni. “Infatti, Flacco non ha spiegato come sia possibile sostenere il canone del project, che inizialmente parte da 11/12 milioni di euro per arrivare nei trent’anni a 18/20 milioni di euro all'anno da versare al privato imprenditore, visto che la Asl ha chiuso il bilancio 2016 con una fortissima perdita di oltre 40 milioni di euro reali”.
Sulle barricate anche il Movimento 5 Stelle: "Abbiamo assistito a una vera e propria fuga del Presidente D'Alfonso che ha usato la commissione di vigilanza per declamare il suo monologo - peraltro ripreso con telefonino da un suo collaboratore - per poi andare via non permettendo ai commissari di porgli domande nel merito della proposta", ha sottolineato Sara Marcozzi. "Abbiamo preso atto della consistenza politica del Presidente D'Alfonso e delle granitiche motivazioni a sostegno di questo costosissimo progetto; tanto granitiche da fuggire alle numerose domande e agli innegabili dubbi che abbiamo sempre denunciato. Quella del Presidente D'Alfonso in favore del project financing – ha aggiunto Marcozzi - è una posizione di principio che si scontra contro i pareri negativi di tutti: in generale TAR e Corte dei Conti, in particolare RUP, ufficio affari legali della Asl, studio legale McDermott, professori dell'Università Bocconi, primari dei reparti. Insomma di tutti i soggetti che hanno partecipato all'istruttoria hanno espresso gravi criticità su questo progetto, peraltro, alcuni pareri sono stati pagati a peso d'oro".