Martedì, 22 Agosto 2017 11:57

Sicurezza delle scuole, L'Aquila che vogliamo: "Si prenda in considerazione la realizzazione di Musp"

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"L’Aquila Che Vogliamo che, con l’ex Consigliere Comunale Vincenzo Vittorini, si è da sempre battuta per la sicurezza al 100% di questa città e della sua ricostruzione, intende prendere posizione e denunciare quanto sta ancora una volta accadendo (a più di otto anni dal 6 aprile 2009) ovvero la riapertura dell’anno scolastico all’insegna del mancato adeguamento antisismico degli edifici: bambini e ragazzi, all’Aquila, sono ancora costretti a trascorrere gran parte della giornata in edifici non verificati o dichiaratamente insicuri in caso di sisma, nonostante gli ingenti finanziamenti arrivati in questi anni. Neppure dopo il sisma del 24 agosto dello scorso anno e poi del 18 gennaio le amministrazioni hanno affrontato la situazione generata dalla loro stessa inerzia".

Si legge in una nota del gruppo civico che denuncia come, oggi, ci si ritrovi col problema ancora irrisolto del Liceo Cotugno, "i cui studenti, dopo l’ordinanza del TAR emessa nel mese di luglio, stanno per essere 'smembrati' presso altri istituti scolastici della città. Se così sarà (e non vogliamo crederlo), non si può parlare di 'soluzione', per svariate ragioni. In primo luogo, se l’edificio del Cotugno sito in via Leonardo Da Vinci presenta indici bassi di vulnerabilità e disattende i criteri di sicurezza e di stabilità statica, le altre sedi scolastiche di Colle Sapone che, secondo le intenzioni espresse sulla stampa dalla Provincia, verrebbero ad ospitare gli studenti del Cotugno privi ancora di una sede, hanno indici di vulnerabilità molto bassi e non danno alcuna garanzia di resistenza in caso di sisma; aggiungere un ulteriore sovraffollamento all’interno di stabili tanto vulnerabili in caso di sisma andrebbe ad aumentare ulteriormente il rischio e il pericolo per i ragazzi, in barba ai criteri di sicurezza che dovrebbero, invece, essere assicurati all’interno di un edificio pubblico, per di più adibito ad uso scolastico. Inoltre, un istituto superiore così articolato e complesso come il Cotugno necessita di una 'realtà' e di una sede edilizia propria e stabile: fare scuola, oggi, non significa più avere o dover trovare aule 'posticce' da destinare ad uso scolastico ricavate, all’occorrenza, da altri istituti scolastici, per giunta a rischio sismico; questo non significa diritto allo studio, soprattutto in assenza di prospettive di trasferimento entro poco tempo presso una sede dignitosa e sicura".

Ogni scuola ha delle caratteristiche specifiche che devono andare di pari passo con un’edilizia scolastica razionale che soddisfi e sviluppi le caratteristiche peculiari, proprie di ogni indirizzo di studi, si legge nella nota di LCV. "Il sovraffollamento scolastico che si genererebbe a Colle Sapone avrebbe ripercussioni negative anche sulla viabilità, con notevoli problemi organizzativi di trasporto urbano, e quindi di sicurezza, specie in caso di sisma, alla luce dell’attuale consapevolezza di aver lasciato gli studenti di quell’area in edifici a rischio sismico o addirittura neppure verificati, come è il caso della media Dante Alighieri. Per il futuro, auspichiamo la volontà e l’avvio immediato delle procedure per l’abbattimento e la ricostruzione degli edifici scolastici obsoleti ed insicuri per assicurare, finalmente, una sicurezza al 100%. Per il liceo Cotugno, i fondi disponibili annunciati in questi giorni dovrebbero essere chiaramente e decisamente destinati alla ricostruzione della scuola con sicurezza sismica al 100%: chiediamo atti formali in tal senso, affinché agli annunci segua l’indispensabile concretezza".

Nel frattempo, però, non si può continuare ad ignorare il problema degli edifici sismicamente vulnerabili lasciati aperti e sovraffollati; "come pure non è tollerabile che manchino ancora oggi le verifiche di vulnerabilità (obbligatorie dal 2013) per gli edifici scolastici comunali, alcuni dei quali densamente popolati (es. elementare Torrione, scuola media Dante Alighieri). Proponiamo a gran voce di prendere in seria considerazione l’avvio immediato della realizzazione di moduli provvisori che siano in grado di ospitare il liceo Cotugno e le altre scuole valutate a rischio, nonché la parallela sistemazione di immobili esistenti, che possono essere adattati ad uso scolastico in tempi brevi. La vicina città di Sulmona ha recentemente avviato la predisposizione di MUSP in sostituzione di scuole sismicamente vulnerabili, pertanto questa opzione è possibile".

All’Aquila si sente ripetere che non ci sono i tempi per fare moduli e che sarebbe impossibile risolvere il problema per migliaia di studenti: "eppure, proprio perché è grande il numero di studenti ancora esposti a rischio, è tanto più necessario adottare soluzioni urgenti! Lasciare, ancora, tutto in mano al destino, senza assumere le necessarie iniziative perché il problema è troppo grande, è un ragionamento illogico e pericoloso, sia per i ragazzi che rischiano, sia per la città che si spopola e sia per i responsabili di queste scelte. L’Aquila che Vogliamo si mette a disposizione delle amministrazioni per proposte e valutazioni, le soluzioni ci sono: se c’è la volontà, c’è ancora la possibilità di percorrere strade che arrivino ad una conclusione soddisfacente, razionale, veloce e sicura per tutta la popolazione scolastica".

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