Venerdì, 25 Agosto 2017 14:35

L'Aquila, ecco "Vico Amatrice". Pirozzi alla cerimonia d'intitolazione

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La toponomastica del centro storico dell'Aquila si arricchisce di un'altra strada.

Da oggi in poi il vicolo che collega piazza Battaglione Alpini (la piazza della Fontana Luminosa) a Largo Tunisia si chiamerà Vico Amatrice, in segno di solidarietà e vicinanza alla città laziale distrutta dal terremoto del 24 agosto 2016.

La cerimonia di scopertura della targa, per ora solo simbolica, perché da apporre in un palazzo ancora da ricostruire, si è svolta questa mattina alla presenza del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, del primo cittadino dell'Aquila Pierluigi Biondi (accompagnato per l'occasione da altri membri della giunta e dal presidente del consiglio comunale Roberto Tinari) e del gruppo di azione civica Jemo 'Nnanzi, al quale si deve l'iniziativa.

"Subito dopo il terremoto" ha spiegato Cesare Ianni di Jemo 'Nnanzi "avevamo proposto all'amministrazione comunale di dedicare una strada del centro ad Amatrice. Cambiare nome a qualche via , però, era impossibile, perché avrebbe significato cancellare un pezzo di storia della città. Finché abbiamo scoperto che esistevano due Largo Tunisia, perché si chiamavano così sia la piccola piazza che si trova su corso Vittorio Emanuele, subito dopo la Fontana Luminosa, sia il vicolo che la collega a piazza Battaglione Alpini. Così abbiamo proposto di chiamare quest'ultimo 'Vico Amatrice'. Il comune ha valutato positivamente la proposta e da lì è partito l'iter".

vico amatrice targa

"Sono orgoglioso di essere qui" ha detto Sergio Pirozzi, reduce dalle iniziative commemorative per il primo anniversario del sisma "Vi porto il saluto della mia comunità. Gli aquilani hanno trattato benissimo la mia gente. Anche voi avete sofferto e chi ha sofferto ha un altro passo".

"Sono tante" ha ricordato Pirozzi "le cose che ci legano. Non è solo la vicinanza geografica ma anche il fatto che siamo gente di montagna e chi vive in montagna è abituato a soffire e ad andare in salita. Un'altra cosa che ci rende simili è la difesa dell'identità del territorio, il senso di appartenenza alla propria terra e il sentimento di comunità. Una comunità che ha un patrimonio storico di secoli e secoli. Siamo uguali perché non ci facciamo mettere i piedi in testa da nessuno. Quando fai il sindaco non sei né di destra né di sinistra né di centro ma devi soplo cercare di difendere fino all'ultimo la tua gente: questa è una cosa che mi ha insegnato il terremoto. Il terremoto mi ha insegnato a guardarmi dentro, oggi mi sento meno peggiore di prima perché ho scoperto che ci sono tante belle persone".

Prima della cerimonia, Pirozzi, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha detto di augurarsi che il nuovo commissario alla ricostruzione, colui che prenderà il posto del dimissionario Vasco Errani, sia un tecnico, anche se, ha aggiunto Pirozzi, "in passato i tecnici, e mi viene in mente ad esempio a Monti, hanno fatto più danni della grandine. Penso a un tecnico affiancato però dai presidenti di Regione e soprattutto dai sindaci, che dovranno essere i subcommissari. Ricordo sempre le parole pronunciate dal ministro Delrio: 'Più potere ai sindaci'".

Ultima modifica il Venerdì, 25 Agosto 2017 22:51

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