"Il mondo ha immenso bisogno di riscoprire il senso del perdono e la necessità del dialogo come mezzi di risoluzione delle controversie".
Così il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), in un'intervista rilasciata al mensile dell'arcidiocesi dell'Aquila "Vola", sulla candidatura della Perdonanza, primo Giubileo della storia, Patrimonio immateriale dell’umanità. Bassetti, come inviato di papa Francesco, oggi sarà all'Aquila per l'apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio, evento clou della Perdonanza. "Proprio in questi giorni assistiamo a continue minacce di guerra, pronunciate con una leggerezza inaudita, e al tempo stesso, nella cronaca quotidiana del nostro Paese, sembrano emergere, sempre più spesso, casi di xenofobia preoccupanti e a gesti inconsulti di criminalità e di colpevole superficialità, senza alcun calcolo per il valore della vita umana", ha aggiunto Bassetti.
"Non solo a livello mondiale e sociale, ma anche a livello individuale e di piccole comunità, ben venga dunque questo riconoscimento per la Perdonanza - l'auspicio - che esso faccia riscoprire agli uomini la gioia del sentirsi tutti fratelli e in comunione, non tanto a parole e secondo formule, ma nei fatti e nella verità del cuore. Non 'il dovere' ma 'la potenza' del dono più efficace, quello del rimettersi vicendevolmente le accuse e le offese, per proseguire tutti insieme, per stare veramente e stabilmente meglio".
Il presidente della Cei si è soffermato anche sullo stato della ricostruzione delle Chiese: "Il mio invito, anzi, la mia supplica, alle popolazioni e ai responsabili della cosa pubblica, è quello di ritrovare la forza e il coraggio dei nostri padri, che pur tra mille difficoltà hanno sempre avuto la forza di reagire alle distruzioni umane o naturali", le sue parole; come esempio, Bassetti ha citato la cattedrale di San Massimo, a L'Aquila: "Oggi, a motivo del terremoto, gran parte del patrimonio ecclesiastico rischia di andare perduto per sempre. Per questo motivo, occorre trovare delle vie sagge, percorribili e concrete per recuperarlo, al di là dei possibili errori e ritardi. Lo dimostra lo stato della chiesa cattedrale, dove i lavori non sono ancora iniziati", ha sottolineato.
E restando a L'Aquila, Bassetti ha spiegato di venire in città "chiedendo aiuto al Signore per testimoniare con semplicità la mia completa vicinanza a tutta la popolazione così duramente provata dai terremoti".
Dunque, uno sguardo al centro Italia, flagellato dalle scosse che, a partire dal 24 agosto, hanno sconvolto le aree interne d'Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche: "Come pastore di una delle diocesi colpite a loro volta dal terremoto, sono testimone consapevole dell’attaccamento della nostra gente alla propria terra. Un lembo d’Italia meraviglioso, che la passione, il genio e il lavoro dei nostri padri e della popolazione attuale ha reso un vero paradiso di bellezza. Nei prossimi giorni, mi recherò in alcune località del Lazio e delle Marche, dopo essere già stato diverse volte a Norcia. Alle popolazioni terremotate del Centro Italia, vorrei anzitutto assicurare la solidarietà dell’intera Chiesa italiana: una solidarietà costituita dalla preghiera e dalla condivisione del dolore per la perdita di tante vite umane ma anche da tantissimi gesti di aiuto concreto attraverso le Caritas diocesane e quella nazionale".