Venerdì, 01 Settembre 2017 14:15

L'Aquila, sicurezza scuole: tempo di tornare in aula ma non è cambiato nulla

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E' il primo settembre, già tempo di salutare il nuovo anno scolastico, e torna d'attualità - sul tavolo della politica - il tema della sicurezza degli edifici scolastici cittadini. Ieri, il presidente della Provincia dell'Aquila Angelo Caruso, a margine di una riunione convocata dal sindaco del capoluogo Pierluigi Biondi a Palazzo Fibbioni, ha annunciato che gli alunni dell'istituto 'D. Cotugno' verranno dislocati tra la sede di via Da Vinci (18 classi) e il polo di Acquasanta (30 classi). Intanto, l'Ente si è formalmente attivato con Regione Abruzzo e con l’Azienda Regionale Attività Produttive (ARAP) al fine di avere in disponibilità anche la sede ex Optimes di L’Aquila: l'obiettivo è farne una struttura strategica territoriale nella quale far ruotare la popolazione scolastica proveniente dagli edifici oggetto di vari interventi nel corso degli anni. Sul lungo periodo, infatti, l'intenzione è la ricostruzione ex novo di tutte le sedi di competenza provinciale, delle Scuole superiori per intenderci.

Insomma, rispetto a giugno è cambiato poco o nulla; nonostante la recente sentenza del Tar che ha accolto il ricorso di alcuni genitori del 'D. Cotugno' avverso la decisione dell'amministrazione provinciale - all'epoca presieduta da Antonio de Crescentiis - di riaprire l'edificio seppure parzialmente, 18 classi e le segreterie rientreranno nelle aule di via Da Vinci (erano 16, a giugno) e altre 30, invece, saranno dislocate di nuovo ad Acquasanta. "La passata amministrazione comunale ha avuto grosse responsabilità, ma altri hanno promesso agli aquilani che i ragazzi avrebbero frequentato il nuovo anno scolastico in edifici con indici di vulnerabilità adeguati", l'affondo di Giustino Masciocco, capogruppo di Articolo 1 in Consiglio comunale che, stamane, ha tenuto una conferenza stampa col collega d'opposizione Angelo Mancini. "Ad Acquasanta, ci sono strutture che hanno indici persino inferiori al 'Cotugno'. Qualcuno, ha raccontato bugie enormi", l'atto d'accusa rivolto all'amministrazione Biondi che, in effetti, sulle scuole si è giocata un pezzo importante di campagna elettorale.

Non solo. "Ci preoccupa la particolare attenzione del centrodestra per alcuni edifici privati, come la Reiss Romoli che, da programma di mandato, si vorrebbe acquisire a patrimonio pubblico: non vorremmo che venissero usati gli studenti per chiudere operazioni di carattere immobiliare".

Masciocco e Mancini si sono mostrati scettici anche sulla soluzione ex Optimes come struttura dove far ruotare gli studenti delle scuole che saranno interessate dai lavori: "Non è un edificio adatto alle attività scolastiche", ha tagliato corto Mancini. E poi, "vanno trovati i soldi per abbattere le scuole - e voglio vedere come, se è vero che gli edifici sono agibili - per i progetti, per la ricostruzione delle strutture e non sarà affatto facile", ha aggiunto Masciocco. Che ha ribadito: "La vicenda della sicurezza degli edifici scolastici credo sia stata determinante per l'elezione del sindaco Biondi: se è vero che la passata amministrazione ha avuto grosse responsabilità, è vero anche che non abbiamo mai promesso di risolvere il problema durante l'estate, avessimo vinto. Al contrario, il centrodestra aveva assicurato che gli studenti avrebbero frequentato scuole sicure, addirittura il sindaco eletto, a qualche giorno dall'insediamento, aveva parlato di abbattimento del 'Cotugno' e, invece, non solo gli studenti torneranno in via Da Vinci ma Regione Abruzzo ha stanziato 6.5milioni per le opere di riqualificazione dell'edificio. Ci dicano cosa hanno intenzione di fare: purtroppo, il sindaco sta gestendo la vicenda come fosse 'cosa sua', non coinvolgendo il Consiglio comunale. Ora, è il momento di smetterla col populismo: la campagna elettorale è finita".

"Lo spezzatino del 'Cotugno' rischia di scindere il legame d'appartenenza degli studenti e del personale docente con l'Istituto", ha proseguito Mancini; per questo, "auspichiamo si trovi una soluzione unitaria, anche per evitare disagi al personale scolastico che avrebbero ripercussioni negative sulla didattica". D'altra parte, i consiglieri d'opposizione non sono affatto convinti che si potranno individuare 30 aule ad Acquasanta, "per non parlare del sovraffollamento che dovrebbero sopportare gli studenti, dei piani antincendio e d'evacuazione che andrebbero adeguati. Col rischio concreto che, nel corso dell'anno, si torni ai doppi turni".

La questione del 'Cotugno' deve tornare in mano ai tecnici, la proposta di Mancini; "non può essere la Magistratura a stabilire se un edificio è sicuro oppure no. Anche perché, a leggere la relazione del così detto 'verificatore', su cui si è basata la decisione del Tar, vengono messe in luce contraddizioni enormi: per dire, il corpo F che - stante alla verifica commissionata dalla Provincia nel 2013 - avrebbe l'indice di vulnerabilità più basso, si è rilevato agibile agli esiti delle verifiche seguite ai terremoti dell'aprile del 2009, dell'agosto e ottobre 2016 e del gennaio 2017, a differenza di altri corpi che, al contrario, hanno indici più alti. Per questo, l'amministrazione provinciale dovrebbe ripetere le verifiche. La vicenda è stata gestita malissimo", si è rammaricato l'ex preside; "il 'Cotugno' è uno dei pochi edifici passato alla lente d'ingrandimento di una serie di verifiche, ci sono i certificati rilasciati dal Provveditorato alle Opere pubbliche nel 2009 e l'idoneità statica non ancora confutata: altrove, non è stato fatto nulla, se non i calcoli degli indici di vulnerabilità commissionati dalla Provincia che, come detto, sono - in alcuni casi - più bassi".

Non esiste soltanto il Cotugno, d'altra parte, l'hanno ribadito i consiglieri comunali e, accanto a loro, alcuni esponenti di Articolo 1, ex studenti dell'Istituto e membri della Consulta giovanile; "si fa finta di dimenticare che il 'Colecchi' ha un indice di vulnerabilità dello 0.31, l'Itis dello 0.17, lo Scientifico dello 0.42", ha sottolineato William Giordano. Che poi, "ci domandiamo come mai non si proceda per danno erariale - ha aggiunto Masciocco - se è vero che il 'Cotugno', a seguito del terremoto del 2009, è stato oggetto di lavori per 3.7milioni ed oggi, 8 anni dopo, è inagibile per il Tar". All'epoca, "chiesi musp per tutti, e nuovi edifici scolastici: nessuno difese la mia posizione - ricorda Mancini - si decise di trattare le scuole come le case, operando il semplice miglioramento per gli edifici A, B e C. E poi, dov'erano gli attuali assessori comunali - nel 2013 assessori provinciali, e penso a Guido Liris, Luigi D'Eramo, Roberto Tinari - che non dissero una parola su ciò che era emerso dalle verifiche di vulnerabilità volute dalla giunta Del Corvo e rimaste nei cassetti per quattro anni, fino alla richiesta d'accesso agli atti di genitori e comitati?".

Masciocco e Mancini hanno allargato lo sguardo anche alle scuole di competenza comunale, materne, primarie (le elementari) e secondarie di primo grado (le scuole medie); la passata amministrazione non ha mai proceduto alla verifica di vulnerabilità sismica e, nonostante ci fossero quasi 50 milioni in cassa, la ricostruzione è ancora al palo, col settore lavori pubblici che non ha prodotto quasi nulla, se non l'affidamento dei lavori per la 'Mariele Ventre' di Pettino (al momento, c'è un ricorso in atto), il progetto per la scuola di Arischia e poco altro. Biondi, però, "in questi mesi ha scritto e detto tante cose", ha sottolineato Mancini.

Ebbene, al momento "ci sono soltanto due determine dirigenziali del settore lavori pubblici, datate dicembre 2016. Affidavano i lavori d'indagine geologica e gli studi degli indici di vulnerabilità per alcuni istituti comunali, 9 scuole materne e la primaria di Preturo; in particolare, la prima determina riguardava 4 scuole in calcestruzzo con un impegno di spesa di 73mila euro iva compresa, l'altra 6 scuole in muratura, per 70mila euro. Nove mesi dopo, abbiamo soltanto i risultati delle analisi geologiche che, in sostanza, non rilevano problematiche e criticità geomorfologiche ma raccomandano, insistendo le costruzioni vicino a faglie o in zone comunque attenzionate dal punto di vista sismico, di adeguare gli interventi alla microzonazione sismica. Gli indici di vulnerabilità, invece, non sono stati ancora calcolati. Tra l'altro, l'amministrazione uscente di centrosinistra - con una scelta incomprensibile - non ha commissionato le verifiche per le scuole più frequentate, la Patini, la Dante Alighieri, il circolo elementare De Gasperi". E si tratta di responsabilità imputabili al centrosinistra uscente.

In campagna elettorale, però, il centrodestra - e il sindaco Biondi, che l'ha messo nero su bianco sul programma - promettevano "un piano straordinario" per garantire "la sicurezza di edifici e individui, valutando situazioni architettoniche idonee con la ricognizione di spazi pubblici disponibili dove collocare i ragazzi delle scuole comunali che non avessero certezza degli indici di vulnerabilità: a giorni, non solo gli studenti torneranno regolarmente in scuole dove l'indice non è stato affatto calcolato, ma l'amministrazione di centrodestra - nel bilancio d'assestamento - non ha stanziato neanche 1 euro per estendere le verifiche agli edifici che erano rimasti esclusi dalle determine dirigenziali del dicembre 2016".

Non si è fatto assolutamente nulla e, dunque, i genitori dovranno mandare i ragazzi in scuole di cui non si conosce il reale grado di sicurezza. "Vorremmo sapere poi - si è domandato Mancini - se si è proceduto con la ricognizione di eventuali spazi pubblici disponibili, e se ce ne sono di utilizzabili eventualmente. In questo senso, produrremo a breve delle interrogazioni all'amministrazione attiva".

 

Caruso incontra i dirigenti scolastici

Intanto, stamane Angelo Caruso ha incontrato i Dirigenti Scolastici delle scuole superiori della città dell’Aquila. Alla riunione erano presenti anche il Consigliere Provinciale Vincenzo Calvisi con delega alle scuole ed il Consigliere Provinciale Pierluigi del Signore con delega alla ricostruzione.

Il Presidente della Provincia ha evidenziato le criticità riguardanti la dislocazione delle aule dell’Istituto “ D. Cotugno”, prospettando la nuova ripartizione di parte degli studenti tra i poli di Via Da Vinci e Via Acquasanta. "Dopo un costruttivo confronto con i dirigenti scolastici - si legge in una nota dell'Ente - tenuto conto delle esigenze dei vari istituti, è emersa la disponibilità ad adottare soluzioni condivise nella consapevolezza che da parte di tutti è comunque necessario uno sforzo di solidarietà a tutela della intero comparto studentesco, viste le note criticità riguardanti le sedi scolastiche cittadine. All’inizio della prossima settimana, previ ulteriori confronti con i dirigenti delle scuole interessate, si arriverà ad adottare i necessari provvedimenti di competenza per l’avvio dell’anno scolastico".

Caruso si è attivato con il Rettore dell’Università degli Studi di L’Aquila, Paola Inverardi, per verificare la disponibilità di utilizzo dei locali di proprietà dell’ateneo situati nelle adiacenze del plesso scolastico di Via Acquasanta, da mettere a ulteriore disposizione per gli studenti dell’Istituto “D.Cotugno”.

 

D'Alfonso a confronto con l'Associazione scuole sicure d'Abruzzo

Il presidente Luciano D'Alfonso ha accolto ieri, giovedì 30 settembre, i referenti di ASSAI (associazione scuole sicure Abruzzo Italia) come interlocutori importante nella partecipazione alla progettazione del futuro delle scuole abruzzesi.

"Rimarremo in contatto per avere informazioni più precise sugli studi di fattibilità che hanno portato alla scelta delle scuole che sono state recentemente finanziate dal Cipe", si legge in un report dell'associazione.

Il Presidente ha esordito richiamando l'opportunità di utilizzare i finanziamenti disponibili per realizzare scuole nuove antisismiche definitive, senza disperderli in piccoli inutili miglioramenti sismici o in disagevoli strutture provvisorie. "Su nostra richiesta, D'Alfonso ha assunto l'impegno di prendere informazioni su una delibera della regione Lazio in cui si fissa una soglia minima di indice di rischio sismico al di sotto della quale le scuole dovranno necessariamente essere adeguate o dismesse, e sulla potenziale replicabilità di questo criterio in Abruzzo".

Si è parlato di problemi in vari centri Abruzzesi; per quanto riguarda la situazione aquilana, "il Presidente era soddisfatto per lo stanziamento di 6.700.000 € ottenuto per il Cotugno, dei quali gli abbiamo chiesto riscontro e dettagli, ed era al corrente della scelta della struttura jolly individuata nella ex-Optimes, che dovrà ospitare il Cotugno, per la quale si è impegnato a seguire i lavori e velocizzarne l'operatività"; i referenti dell'associazione hanno fatto presente che "sarà importante utilizzare la massima capienza della struttura, che possa servire contemporaneamente da serbatoio anche per una parte delle altre scuole aquilane, che hanno gravi condizioni di vulnerabilità sismica. Nessuna dichiarazione invece sulla recente proposta del nostro presidente della provincia Angelo Caruso, che per la collocazione dell'istituto Cotugno, prevede addirittura di non ottemperare alla sentenza del TAR, oltre che creare disagio e aumento di rischio alle altre strutture scolastiche a cui chiede di ospitare gli studenti del Cotugno".

Ultima modifica il Venerdì, 01 Settembre 2017 23:19

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