La proposta era stata avanzata in luglio dal Comitato Scuole Sicure che, a qualche giorno dall'insediamento, aveva incontrato il sindaco Pierluigi Biondi per sciogliere i nodi sulla sicurezza dell'edilizia scolastica; stamane, è stata rilanciata da Massimo Cialente su Facebook e, a quanto appreso da NewsTown, sarà argomento della riunione che sta per iniziare, in Provincia, tra il presidente Angelo Caruso e il Comitato.
I problemi che si stanno affrontando in questi giorni, con gli studenti del Liceo Cotugno che dovrebbero essere divisi tra il vecchio edificio di via Da Vinci e il polo d'Acquasanta, sebbene le classi non siano sufficienti - al momento - per offrire una risposta compiuta, potrebbe risolversi, almeno in parte, col rientro degli studenti delle elementari e medie all'Istituto Micarelli, in Santa Maria di Farfa.
L'edificio - ristrutturato con un intervento di 4 milioni di euro - poggia su isolatori anti-sismici che lo rendono assolutamente sicuro; tuttavia, in un'assemblea che si è tenuta nel mese di febbraio, i genitori si erano detti contrari al rientro dei ragazzi in centro, considerato che, innanzi all'ingresso, insisteva un cantiere che, tuttavia, è stato ultimato. Non solo. Lamentavano anche il rischio che correvano gli studenti a respirare le polveri dei lavori di ricostruzione: in questo senso - la proposta di Cialente - si potrebbe chiedere all'Arta di procedere con il monitoraggio dell'aria per qualche giorno, così da fornire una risposta compiuta ai legittimi timori.
Sta di fatto che con le scuole superiori della città che hanno indici di vulnerabilità sotto la soglia prevista, e gli edifici di competenza comunale di cui non si conosce il grado di sicurezza, mantenere una struttura anti-sismica su cui si sono investiti milioni di fondi pubblici con le porte chiuse sarebbe davvero paradossale. Ecco il senso della proposta che il Comitato porterà sul tavolo della Provincia: se gli studenti delle Micarelli dovessero tornare in centro storico, si liberebbe il Musp che, fino ad oggi, ha ospitato le lezioni e che potrebbe dare risposta alle esigenze del Cotugno, almeno in parte. Al contrario, se l'Istituto dovesse decidere di non tornare nella sede storica, almeno per il prossimo anno scolastico, le aule - già arredate, sebbene per bambini più piccoli e, dunque, da riallestire - potrebbero ospitare alcune classi del Liceo aquilano.
E' chiaro che non si tratta della soluzione migliore possibile, è indecente che il Cotugno debba essere 'spezzettato' in diverse sedi; rispetto al 'quadro' prospettato al momento però, col sovraffollamento del polo d'Acquasanta e di edifici che hanno indici di vulnerabilità comunque sotto soglia, potrebbe essere una risposta più adeguata. Ne sapremo di più a conclusione della riunione in Provincia.