Giovedì, 21 Settembre 2017 09:08

L'Aquila, Intecs chiude il laboratorio. Fiom: "Azioni a tutela dei lavoratori"

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Nella giornata di martedì 19 settembre 2017, la Intecs ha comunicato all'assessore regionale Giovanni Lolli la volontà di chiudere il laboratorio dell'Aquila; ieri, senza neppure avvisare le RSU, ha avviato la chiusura del sito.

A darne notizia è la Fiom che ha inteso informare, oltre le istituzioni locali, Università compresa, anche le aziende che hanno partecipato ai bandi sui fondi del terremoto in associazione con Intecs: rischiano di essere sfavorite, considerato che uno dei requisiti richiesti è lo sviluppo occupazionale. "La Intecs con questa azione rischia di mettere in difficoltà anche aziende come la Thales e Leonardo (Selex) che, in questo territorio, hanno creduto dimostrandolo con investimenti concreti; la Fiom metterà in atto tutte le azioni a tutela dei lavoratori", l'affondo del sindacato.

Dunque, il sindacato ha ricostruito le tappe della dolorosa vicenda: "dopo l'acquisto del laboratorio ex Siemens leader nel settore dell'ICT, avvenuta a seguito di una 'due diligence' di circa un anno, la Intecs non è stata capace di valorizzare le molteplici potenzialità di questa struttura di ricerca e sviluppo di alte competenze. In realtà, hanno comprato una Lamborghini e hanno provato ad utilizzarla come una vecchia Prinz", ha ribadito la Fiom. "Il pressapochismo espresso in questi anni da parte dell'azienda ha fatto sì che i ricercatori non trovando aggettivi 'dequalificanti' adatti esprimessero un solo aggettivo: 'Intecs'. In questi anni, sono stati capaci solo di consumare quel poco mercato lasciato da Compel senza apportare nulla. Le uniche cose che hanno fatto sono state il trasferimento di alcuni lavoratori, attrezzature e attività a Roma, l'utilizzo massiccio degli ammortizzatori sociali e i licenziamenti".

E sui licenziamenti, hanno perso pure qualche causa. "Nelle riunioni nazionali comunicavano anche il loro stato di indebitamento con nonchalance, prospettando piani fantasmagorici di rientro attraverso la costituzione di Old Company e New Company; operazioni che sono state pure fatte ma che non stanno producendo i risultati sperati visto che all'assessore alle attività produttive della Regione Abruzzo l'azienda ha ribadito che per sopravvivere la Intecs deve chiudere L'Aquila. Più che degli imprenditori da "Guerre Stellari" hanno cercato di essere dei "prenditori" senza distinguersi molto dai tanti soggetti che circolano nel nostro paese. Hanno cercato, perché non sono riusciti neanche in questo, visto che l'unica cosa che hanno fatto è stata affittare il proprio stabile ad imprenditori che poco hanno a che fare con l'industria".

Sarebbe interessante, in effetti, verificare se lo stabilimento venga utilizzato secondo quella che dovrebbe essere la reale destinazione d'uso. "É socialmente responsabile licenziare i lavoratori e affittare lo stabile? Per rimanere in tema "Guerre Stellari" potremmo dire che sono stati come la "Morte Nera"? Purtroppo per noi, no. In realtà, abbiamo assistito a "Balle Spaziali" dove i protagonisti sono stati "Lord Casco" e il "Colonnello Nunziatella". Neanche l'onore di essere chiusi da "Dart Fener". Vi ricordate quando l'8 giugno 2017 le RSU denunciavano il rischio dei licenziamenti e il 9 giugno 2017 l'azienda prontamente smentiva il comunicato delle RSU dichiarando: "Con il presente comunicato la Intecs conferma la piena fiducia nella collaborazione con tutte le istituzioni locali e le rappresentanze sindacali per una soluzione positiva del problema"? "Balle Spaziali".

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