Martedì, 03 Ottobre 2017 17:19

Univaq: a Economia niente mensa e aule studio troppo piccole, la protesta degli studenti

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Gli studenti della facoltà di Economia dell'Università dell'Aquila protestano per la carenza di spazi e servizi della sede ospitata nei locali dell'ex carcere minorile a Colle Sapone, data all'ateneo in comodato d'uso gratuito dal ministero della Giustizia.

I maggiori disagi, scrivono in una nota Davide Napoletano, Silvio Santarelli e Andrea Barone del gruppo studentesco "Senza fili", si devono, in particolare, all'assenza della mensa e di un'aula studio grande a sufficienza da contenere tutti i ragazzi che giornalmente frequentano la facoltà. Al momento, infatti, c'è solo un'aula lettura da 24 posti, troppo piccola per soddisfare le esigenze degli studenti.

La nota completa

La presente lettera ha lo scopo di informarvi/aggiornarvi su quanto sta accadendo da diversi mesi nella sede di economia delL'Aquila, sita in via Giuseppe Mezzanotte, in località Acquasanta.

A partire da lunedì 3 aprile, infatti, presso tale sede ha avuto inizio una protesta che origina dalle promesse non mantenute che l'Università degli Studi dell'Aquila ha fatto in merito alla concessione e all'apertura di uno dei tre edifici a nostra disposizione, il quale dovrebbe ospitare, secondo quanto disposto dall'università, le aule studio e la mensa.

Attualmente la sede ospita gli studenti di economia nell'edificio C del plesso, dove sono presenti cinque aule, l'aula magna, la segreteria studenti e una sala lettura contenente solamente 24 posti, quindi troppo poco capiente per ospitare la mole di studenti che ogni giorno frequentano le lezioni.

Non ospita, invece, la segreteria didattica, che ha sede presso la Felix, vicino il centro commerciale L'Aquilone. Il campus universitario è stato concesso in comodato d'uso dal Ministero della Giustizia, che ha reso disponibile nell'agosto 2015 il solo edificio C.

La concessione degli altri due edifici (l'edificio A, ospitante gli uffici dei professori, e l'edificio B, di cui quanto sopra) è arrivata solamente nell'estate del 2016. L'edificio A è attualmente funzionante e accoglie gli uffici dei professori; al contrario, l'edificio B non è utilizzabile in quanto necessita di lavori di perfezionamento atti ad evitare che la struttura possa allagarsi a seguito di temporali o rovesci. Dal mese di luglio la pratica giace al Genio pubblico. In sintesi, il problema è di origine burocratica.

Dal mese di aprile sono state molte le promesse e gli incontri con l'ateneo e l'Adsu.

Durante i diversi incontri i vertici dell'ateneo hanno rassicurato noi studenti dichiarando che entro l'inizio di ottobre la struttura sarebbe stata fruibile. Ad oggi le promesse non sono state mantenute, siamo tornati a seguire le lezioni e i problemi sono tornati più imponenti di prima.

È inammissibile pensare che centinaia di studenti debbano studiare seduti a terra per i corridoi e nessun tipo di servizio sia fruibile nella sua interezza, violando totalmente il nostro diritto allo studio. Ci appelliamo a voi perché riteniamo sia necessario far sapere e diffondere i disagi che ciascuno studente di economia a L'Aquila vive ogni giorno.

Disagi che si concretizzano nel non avere un luogo dove studiare, nel dover acquistare il pranzo nei supermercati presenti nei dintorni del campus o altrimenti prepararlo e portarlo da casa.

La mensa, che dovrebbe essere un diritto essenziale dell'università, non è invece assicurata, e ciò non permette agli studenti titolari di borsa di studio di usufruire della gratuità del pasto e a quelli aventi una fascia di reddito media di poter accedere a un pasto completo a tariffa ridotta. Attualmente l'unica aula studio presente (la sala lettura) svolge orari ridotti, di modo che anche quelle poche persone che hanno il privilegio di sedersi (ricordiamo che la sala lettura dispone di soli 24 posti a sedere) alle 14 sono costrette ad andare via a causa della chiusura.

C'è da aggiungere che l'Adsu ha ottenuto tutti i permessi igienico-sanitari per l'apertura della mensa e ha anche costruito il degrassatore che era necessario per evitare possibili contaminazioni. La mensa avrebbe quindi potuto aprire il primo settembre, ma essendo l'edificio B del campus ancora impraticabile, l'apertura non è avvenuta e quindi nessun problema è stato risolto.

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