Conferenza stampa congiunta dei sindacati Filcams Cgil, Fim Cisl e Uiltucs-Uil per denunciare il silenzio dell'Azienda sanitaria locale e di Regione Abruzzo in merito alla crisi della Olicar, la società che nel 2012 si è aggiudicata l'appalto per il servizio di global service tecnologico manutentivo dei quattro ospedali e dei presidi sanitari della provincia dell'Aquila.
Da mesi i sindacati chiedono un incontro al manager della Asl Rinaldo Tordera, senza successo; da un rinvio all'altro - la denuncia - era stata fissata la data del 4 ottobre ma l'appuntamento è stato rimandato di nuovo, al giorno 5, per improrogabili impegni istituzionali del direttore generale. "Ebbene, vorremmo fosse chiaro che il destino dei 90 lavoratori impiegati da Olicar dovrebbe essere impegno altrettanto improrogabile", l'affondo di Luigi Antonetti (Filcams Cgil) e Giampaolo Biondi (Fim Cisl) che hanno parlato anche a nome di Salvatore Callipo (Uiltucs-Uil).
Quali sono i problemi? "Da agosto, i dipendenti della Olicar non percepiscono lo stipendio; d'altra parte, la società è in concordato preventivo presso il tribunale di Asti - sottolineano i sindacati - dunque, vorremmo capire se la Asl1 ha già idea di chi potrebbe subentrare, in caso di fallimento, e se ha già attivato le procedure per indire il bando di gara alla scadenza dell'affidamento, fissata per la fine di gennaio".
Una cosa è certa, l'affondo dei sindacati: "I lavoratori non continueranno a lavorare senza stipendio fino a scadenza d'affidamento"; tra l'altro, negli appalti pubblici l'arretrato di due mesi di stipendio "è motivo per la rescissione del contratto", tengono a sottolineare. E poi, come si comporterà l'azienda sanitaria in sede di istruzione del prossimo bando, "inserirà la clausola di salvaguardia per i lavoratori impiegati fino ad ora, e garantirà il reimpiego dell'intera forza lavoro?". Domande che meriterebbero una risposta, anche perché i dipendenti hanno un contratto multiservizi: "col prossimo bando, dovranno passare necessariamente al metalmeccanico - spiegano Antonetti e Biondi - e i contratti saranno più onerosi; cosa implicherà, che verrà tagliato il personale?".
Nodi che andranno sciolti, anzi che dovrebbero già essere sciolti considerando che la Olicar si occupa della manutenzione tecnologica degli ospedali, aspetto fondamentale per la degenza dei pazienti; non è affatto rassicurante che ad occuparsene siano lavoratori senza stipendio, dipendenti di una società in concordato preventivo che non stanzia le risorse necessarie all'attività quotidiana. "Vengono tamponate le emergenze smontando pezzi da una parte per montarli da un'altra", hanno raccontato alcuni lavoratori; parliamo di servizi determinanti, come l'energia elettrica o la conduttora delle acque: al San Salvatore, una delle pompe dell'acqua non è in funzione, dovesse rompersi anche l'altra andremmo in blocco. E che dire degli ascensori, o del sistema anti-incendio che manca dell'impianto d'allerta".
Chi aveva subappalti con Olicar li ha disdetti, ovviamente; insomma, la situazione è critica e dovrebbe preoccupare l'azienda sanitaria, la Regione, la politica locale e l'opinione pubblica. "Con la conferenza stampa odierna, intendiamo allertare anche e soprattutto i sindaci del territorio, in particolare il sindaco dell'Aquila, perché si attivino rispetto alla Asl e alla Regione".
Intanto, i sindacati hanno avviato le procedure di raffreddamento "per riportare l'azienda e l'Ente almeno al tavolo del prefetto".