"Il Comune farà la sua parte, chi può torni nel cuore della città".
Parole del sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi che ha tentato, così, di placare le polemiche scatenate dalla presunta volontà dell'amministrazione attiva di realizzare la sede unica comunale all'ex Ospedale psichiatrico di Collemaggio, aggiungendo ai 35 milioni di euro vincolati e chiusi da anni nelle casse dell'Ente i 10 milioni appostati per l'area a ridosso della Basilica nel Masterplan per l'Abruzzo.
In realtà, è fuorviante parlare di sede unica: in effetti, l'intenzione della Giunta è di "ricollocare nel cuore della città quanti più settori possibili", tenendo a mente, però, "le esigenze dell'utenza e, più in generale, della mobilità cittadina". Significa che la volontà è realizzare una sede comunale unica dei servizi al cittadino, con gli sportelli più frequentati dall'utenza; la sede istituzionale, invece, con la Ragioneria, la funzione culturale e turistica e il consiglio comunale torneranno in centro storico, a palazzo Margherita e, se necessario, in altri edifici pubblici.
E' la stessa idea che aveva l'assessore alla ricostruzione uscente Pietro Di Stefano che, sul punto, aveva polemizzato a distanza con il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci convinto, ieri come oggi, che gli uffici comunali debbano tornare tutti in centro storico. "Bisogna guardare al futuro: se si vuole pedonalizzare il centro, a maggior ragione occorre uno spazio più funzionale per i servizi, per rendere più facile la vita ai cittadini", le parole di Di Stefano che suonano simili a quelle - sebbene più sfumate - pronunciate dal sindaco Biondi.
L'unica, sostanziale differenza è che l'amministrazione di centrodestra getterà nel cestino il progetto che prevedeva la realizzazione della sede unica dei servizi all'autoparco; "lì torneranno i mezzi del Comune", ha confermato l'assessore al commercio Alessandro Piccinini ospite della trasmissione Polis su LaQtv, "come è sempre stato e come sarà".
Dunque, l'idea di realizzare la sede rinnovata all'ex Op di Collemaggio sebbene, al momento, si tratti soltanto di un'ipotesi sul tavolo; d'altra parte, "la proprietà è dell'Azienda sanitaria locale e non è stata ancora avviata alcuna interlocuzione" ha chiarito l'assessore.
Al momento, i problemi sono altri; i parcheggi, innanzitutto: l'amministrazione sta lavorando ad un piano che, tuttavia, avrà tempi necessariamente lunghi. E poi, andranno convinte "le amministrazioni dello Stato, gli ordini professionali, gli istituti di credito e chiunque ne abbia la possibilità - ha ribadito il sindaco Biondi - a trasferire la sede in centro, compatibilmente con le risorse e gli spazi a disposizione, anche con l’eventualità di dare vita a permute nell’ambito delle proprietà degli enti pubblici". Insomma, che tornino nel cuore della città le funzioni che già c'erano; d'altra parte, ci sono tanti uffici pubblici ancora in affitto "che potrebbero optare per il centro storico: penso, per esempio, a segmenti importanti dello Stato come l’Inail che, oltretutto, ha rilevanti capacità finanziarie e una particolare attenzione per il territorio come già dimostrato con gli ottimi investimenti effettuati con la Prefettura e la Scuola della Guardia di Finanza di Coppito", la stoccata del primo cittadino.
"Anche il Comune farà la sua parte" ha promesso Biondi.
Considerato che per realizzare la sede unica dei servizi ci vorranno anni - "almeno dieci", aveva profetizzato l'allora assessore Di Stefano - sul medio periodo, e "certo non subito se si considera che la ricostruzione privata è al palo" ha voluto ribadire Piccinini, si lavorerà per individuare delle soluzioni che consentano di riportare in edifici pubblici del centro almeno alcuni uffici, così da evitare di continuare a pagare a privati centinaia di migliaia di euro l'anno per i fitti delle varie sedi sparse per la città e per dare un poco d'ossigeno alle attività commerciali che sono tornate in centro storico; "tuttavia, scontiamo problemi anche di natura burocratica" ha svelato Piccinini a Polis, citando, a titolo d'esempio, il caso dei locali che attualmente ospitano l'Inps. Nei prossimi mesi, l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale tornerà lungo il Corso e, dunque, alcuni uffici comunali potrebbero trovare sede in via dei Giardini, a due passi dall'Emiciclo, tenuto pure conto che lo stabile è di proprietà di un fondo afferente al Ministero del Lavoro. "Siamo ancora in attesa di una risposta, però", ha sottolineato Piccinini.
Sul lungo periodo, invece, andrà finalmente individuata una localizzazione certa per la sede unica dei servizi, così da avviare almeno la fase di progettazione e accorciare il più possibile i tempi.
Basterà a placare le polemiche? Probabilmente no. I commercianti del centro storico sono sul piede di guerra, "arrabbiati per le promesse mancate. Siamo allo stremo", hanno ribadito nell'incontro col sindaco e l'assessore Piccinini. Di soluzioni alternative, però, non se ne vedono all'orizzonte: con i lavori in corso, i ritardi della ricostruzione pubblica e, giusto ribadirlo, quasi la metà del centro storico ancora 'zona rossa', sarebbe praticamente impossibile riportare in tempi brevi gli uffici comunali in centro sebbene in forma diffusa, se non per alcune funzioni. E comunque, l'orientamento politico della giunta è chiaro: la sede unica dei servizi, come accade in tante altre città italiane con un centro storico preservato dalle automobili, sorgerà in zona più periferica, seppure a ridosso delle mura urbiche.