"Apprendiamo tramite gli organi di stampa che, nell’ambito dell’incontro tenutosi a Roma sulle problematiche del cratere sismico, la questione dei dipendenti Ripam sia stata trattata ponendo sul tavolo una soluzione inaccettabile per dei lavoratori con un contratto a tempo indeterminato".
Si legge in una nota durissima inviata alla stampa dai dipendenti Ripam del Comune dell'Aquila che replicano, così, alle dichiarazioni della senatrice Stefania Pezzopane che ha spiegato [leggi qui] come si sia discusso del personale a tempo indeterminato "con l'obiettivo di prorogare la scadenza del 2021, fissata dalla legge Barca per l'inserimento di questi lavoratori in pianta organica, in modo da poter contare sulla loro disponibilità per un periodo maggiore di tempo".
Ebbene, tale dichiarazione desta profonde preoccupazioni "poiché rappresenta solo un rinvio di un problema che rende surreale la condizione di noi lavoratori che, ad oggi, pur avendo vinto un regolare concorso a tempo indeterminato, viviamo una situazione di sostanziale instabilità lavorativa", sottolinea il Comitato. Che comprende la necessità, del Comune dell’Aquila e dei Comuni del Cratere, del personale da utilizzare per i processi di ricostruzione, ma ribadisce come le dichiarazioni delle ultime ore siano stridenti con quelle rese in numerosi incontri con la passata amministrazione e con l’attuale "in cui - spiegano i lavoratori - si sottolineava l’impossibilità di un assorbimento in pianta organica da parte degli Enti coinvolti. Inoltre, le risultanze di tale incontro sono in profonda contraddizione con quanto stabilito all’interno del tavolo della ricostruzione tenutosi in regione nel mese di settembre e con l’impegno del Governo preso nell’ambito della discussione del Decreto Mezzogiorno di luglio. In entrambe le sedi, con la mediazione delle parti sindacali, si era addivenuti ad accordi di natura profondamente diversa, volti a garantire la massima funzionalità dei servizi comunali, ma comunque tutelando le legittime aspettative di lavoratori a tempo indeterminato".
Infine il tono degli accordi presi, così come emergono dai mezzi d’informazione, "fa emergere una volontà, presunta ma comunque chiara, di alzare il livello di conflitto tra i lavoratori, prefigurando una stabilizzazione dei precari che andrebbe a insistere sugli stessi posti in pianta organica e sulle stesse risorse finanziare che più volte sono state negate ai dipendenti Ripam. Pur avendo chiaro che in questo caso si attendono proroghe e deroghe all’attuale normativa vigente non si capisce come le stesse non possano essere applicate ai lavoratori vincitori del concorso Ripam oltre che ai dipendenti precari degli Enti Locali del Cratere sismico".
Che la politica abbia il pessimo vizio di promettere più di quanto possa mantenere è ormai una triste realtà in Italia e in particolare a L’Aquila - l'affondo del Comitato Ripam del Comune dell'Aquila - "fenomeno questo trasversale al colore politico, ma rimaniamo sconcertati del fatto che simili sistemi possano essere adottati nei confronti di lavoratori fedeli, precari e non, che si ritrovano e si sono ritrovati oggetto di scontri politici che nulla hanno a che fare con il buon andamento della pubblica amministrazione. Rimaniamo quindi in attesa di chiarimenti facendo presente il nostro sconcerto con gli stessi mezzi con cui abbiamo appreso delle risoluzioni che si intendono adottare, facendo presente che nonostante le problematiche più volte emerse in questi anni non abbiamo mai fatto ricorso agli strumenti di protesta che la legge ci mette a disposizione, ma che oggi, con la pazienza agli sgoccioli, ci riserviamo di intraprendere con grosso rammarico dei disservizi che potremmo creare ai cittadini".
Infine, l'invito alle altre categorie di lavoratori, precari e dipendenti storici del Comune dell’Aquila e dei Comuni del Cratere, dipendenti UTR, USRA e USRC "ad unirsi a noi in una battaglia di diritti che non può vederci divisi di fronte alle blande risposte di una politica autoreferenziale e ondivaga negli intenti e nell’azione".
I dipendenti degli Uffici Territoriali per la Ricostruzione in stato d'agitazione: "Attività interrotte"
"Il personale Ripam Utr impegnato nella ricostruzione dei comuni del Cratere sismico del 2009 apprende con rammarico dai media locali che, a margine dell'incontro tenutosi ieri a Roma tra il sottosegretario Paola De Micheli, la senatrice Stefania Pezzopane, il vice presidente della Regione Giovanni Lolli, il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, il coordinatore dei sindaci del Cratere Francesco Di Paolo, è stata prospettata per il medesimo personale la proroga della mobilità obbligatoria oltre il 2021, lasciando di fatto le medesime condizioni contrattuali create con la Legge Barca e la stessa precarietà per i 72 lavoratori e le rispettive famiglie".
Così i dipendenti Ripam degli Uffici Territoriali per la Ricostruzione che condividono la protesta dei colleghi del Comune dell'Aquila. "Per la prima volta nella Pubblica Amministrazione - denunciano - è stato creato un rapporto di lavoro a tempo determinato per dipendenti vincitori di un concorso che, per legge, ha stabilito l'assunzione a tempo indeterminato".
C'è enorme rammarico, dunque, per le conclusioni del tavolo tecnico-politico "che hanno completamente disatteso l'impegno del Governo condiviso e firmato dalla stessa senatrice Stefania Pezzopane, come si legge nell'Ordine del Giorno n. G/2860/94/5 al DDL n. 2860: "...far transitare il personale assunto ai sensi dell'articolo 67-ter, comma 5, del decreto-legge n. 83 del 2012, nei ruoli di altra amministrazione centrale con disponibilità dei ruoli ed inserimento immediato nei medesimi, sulla base di intese sottoscritte tra gli interessati Comuni e le organizzazioni sindacali di categoria, così come previsto per il personale assunto ai sensi del comma 6...".
"Si è perso di vista il riconoscimento del diritto minimo, insindacabile e imprescindibile per ogni lavoratore ad aver riconosciuta la dignità, la professionalità e la parità". l'affondo. Ulteriore aggravante alla situazione, risulta essere il blocco della mobilità, nessuna possibilità di crescita e progressione professionale e la disparità di trattamento contrattuale rispetto agli idonei non vincitori dello stesso concorso, assunti in altre amministrazioni con regolare contratto a tempo indeterminato. "Se ciò non bastasse, si aggiunge l'assurda discriminazione economica che dal 1 gennaio 2018 si concretizzerà a seguito del famigerato emendamento Castricone, che prevede l'equiparazione dei soli dipendenti degli Uffici Speciali di L'Aquila (USRA) e dei Comuni del Cratere (USRC) al trattamento economico previsto per il personale in servizio presso la Struttura del Commissario straordinario per il sisma 2016".
Per questi motivi, il personale Ripam di tutti gli Utr non intende oltremodo attendere la risoluzione del problema del proprio contratto 'precario' mediante "plausibili quanto inaccoglibili emendamenti alla prossima manovra di bilancio", ed annuncia con effetto immediato l'imminente attivazione di tutte le modalità e procedure previste dalla legge per l'indizione dello stato di agitazione con l'interruzione di ogni attività legata alla ricostruzione privata dei 56 comuni del Cratere sismico 2009.
Pezzopane: "Obiettivo è la soluzione definitiva del problema"
"L’incontro tenuto a Roma ieri con la sottosegretaria De Micheli per affrontare i principali nodi della ricostruzione ancora da risolvere sia per il cratere 2009 che per il cratere 2016 è stato un utile punto di partenza. La sottosegretaria ha preso dei primi impegni, da cui partire e su cui in queste ore stiamo insistendo per rafforzare le posizioni. È chiaro però che dopo l’approvazione del testo della legge di bilancio da parte del Cdm, inizia l’iter parlamentare in Senato e sarà battaglia da parte mia e di chi vorrà farla con me, su ciò che non sarà inserito nel testo del governo".
La promessa è della senatrice Stefania Pezzopane che, per ciò che attiene al personale Ripam, ha spiegato come la proposta di proroga in Legge di Bilancia sia propedeutica alla definizione, con i ministeri competenti e con i comuni, le province e la Regione, di una soluzione definitiva. "Soluzione definitiva che è da sempre il mio obiettivo - ha aggiunto - come peraltro conferma un mio ordine del giorno specifico già approvato al Decreto Mezzogiorno, purtroppo nell’indifferenza di altre forze politiche. Quell’ordine del giorno traccia la strada ed impegna il governo”.
Se non fosse soddisfacente quanto proporrà il governo nella legge di bilancio - ribadisce Pezzopane - "presenterò emendamenti ad hoc. Ma userò anche altri provvedimenti e strumenti perché la situazione si risolva in un tempo breve. Il concorsone Ripam infatti, secondo le previsioni della Legge Barca, che voglio modificare, prevede che questi lavoratori siano a tempo indeterminato, ma che operino per la ricostruzione fino al 2020 e che dopo quella scadenza debbano essere riassorbiti da altri enti o entrare in lista di mobilità. La mobilitazione dei lavoratori è positiva perché servirà a sostenere l'obiettivo del mio impegno. Confermo poi quanto ho già detto sia a singoli lavoratori che alla rappresentanza Cgil: è utile incontrarci con le lavoratrici ed i lavoratori e con le organizzazioni sindacali e le istituzioni, perché ognuno faccia la propria parte".
CGIL: "È urgente riaprire immediatamente il tavolo di confronto"
"La CGIL e la FP CGIL sono impegnate, ormai da anni, nella ricerca di soluzioni normative finalizzate a dare certezza alle lavoratrici ed ai lavoratori che garantiscono servizi alla collettività. Parliamo di lavoratori legati alla ricostruzione edilizia, sociale ed economica del cratere sismico del 2009. Non a caso nei tavoli istituzionali costituiti successivamente al sisma del 6 aprile 2009 e che hanno visto il coordinamento della Regione Abruzzo con la partecipazione delle forze sociali del territorio, dei parlamentari, degli enti locali e delle figure di Governo, in particolare del Sottosegretario di Stato Paola De Micheli, la CGIL ha evidenziato la necessità, anche attraverso proposte normative, parzialmente accolte nei vari provvedimenti, di avviare un tavolo di confronto specifico per affrontare in modo organico e definitivo il problema del personale impegnato nella filiera della ricostruzione ai vari livelli istituzionali, quali: Comune dell’Aquila, Comuni del cratere, Uffici Speciali e UTR".
Si legge in una nota firmata da Francesco Marrelli, segretario FP CGIL della Provincia dell’Aquila, e Umberto Trasatti, segretario provinciale CGIL. Tale urgenza risponde, allora come oggi, alla necessità di dare certezze ai processi di ricostruzione e ai tanti lavoratori e lavoratrici che, nell’ambito degli stessi processi, sono costretti a fare i conti con scadenze contrattuali e normative oramai non più sostenibili.
In effetti, la legge Barca al fine di fronteggiare le esigenze connesse alla ricostruzione nei comuni della regione Abruzzo colpiti dal sisma ha autorizzato il Comune dell’Aquila, i comuni del cratere ed il MIT ad assumere a tempo indeterminato 300 lavoratori, di cui 128 al Comune dell’Aquila e 72 ai comuni del cratere. La stessa legge ha introdotto un irragionevole ed incomprensibile termine del 2021, data “presunta” di fine ricostruzione, entro il quale “il personale eventualmente in sovrannumero sarà assorbito secondo le ordinarie procedure vigenti”. Il dato ulteriore, al fine di comprendere la platea dei lavoratori interessati ai provvedimenti in discussione, riguarda i 25 lavoratori dell’USRA, i 25 lavoratori dell’USRC a cui si aggiungono gli ulteriori 56 lavoratori del Comune dell’Aquila tutti contrattualizzati con contratto a tempo determinato e con scadenza contrattuale, derivante da specifiche norme di legge, al 31 dicembre 2018.
"La soluzione, che dovrebbe essere adottata nella prossima legge di stabilità e che riguarda nello specifico l’eventuale proroga al termine del 2021 per i lavoratori assunti con concorso RIPAM e l’eventuale proroga alla scadenza dei contratti a termine, è da ritenersi errata per i primi e parziale per i secondi e rischia di confliggere con una soluzione definitiva ed utile a soddisfare le esigenze dei tanti lavoratori coinvolti", sostiene la CGIL. "È urgente riaprire immediatamente il tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati, istituzioni, parti sociali e Governo, con il coinvolgimento anche del Dipartimento della Funzione Pubblica, al fine di trovare le necessarie soluzioni di continuità lavorativa ai tanti lavoratori impegnati quotidianamente nei complessi processi di ricostruzione edilizia, sociale ed economica del cratere sismico".
Nei prossimi giorni saranno convocate le assemblee dei lavoratori dei diversi uffici al fine di individuare un percorso di mobilitazione utile a riaccendere i riflettori su una problematica che richiede necessariamente soluzioni straordinarie e coerenti con i bisogni e le necessità delle lavoratrici e lavoratori che continuano a chiedere certezza e garanzia per il loro futuro. "Ripartiamo dal lavoro - l'appello di Marrelli e Trasatti - per costruire il futuro dei nostri territori e che sia un lavoro stabile e di qualità valorizzando le tante professionalità acquisite che certamente rappresentano un valore per la collettività".