Unità d’intenti per ottenere l’istituzione di un ospedale di secondo livello delle aree interne, critiche per il turnover del personale Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, preoccupazione per il futuro degli oltre 400 precari dell’azienda sanitaria e futuro delle scuola di specializzazione nell’ottica di una rinnovata collaborazione tra azienda sanitaria e università.
Sono alcuni dei temi sviscerati nel corso dell’assemblea che ieri sera, a Palazzo Fibbioni, ha proceduto al rinnovo del Comitato ristretto dei sindaci.
La riunione, a cui hanno preso parte numerosi primi cittadini del territorio provinciale e a cui erano stati invitati anche le rappresentanze sindacali - tra gli altri hanno partecipato i segretari provinciali di Anaao, Cgil e Cisl - ha eletto i sindaci dell’Aquila Pierluigi Biondi, di Avezzano Gabriele De Angelis, di Sulmona Annamaria Casini, di Castel di Sangro Angelo Caruso (che è anche presidente della Provincia), ed il vice sindaco di Barisciano Giuseppe Calvisi. Una votazione che non è affatto scivolata via liscia, come ci si poteva attendere: infatti, prassi vuole che vengano eletti i quattro sindaci dei principali centri della provincia (L'Aquila, Sulmona, Avezzano e Castel di Sangro appunto) più un quinto elemento espressione dei piccoli comuni. Ebbene, il sindaco dell'Aquila ha proposto l'uscente Giuseppe Calvisi, ma il sindaco di Pescina, Stefano Iulianella, ha deciso di avanzare la sua candidatura e, dunque, si è proceduto alla votazione nominale, ponderata. Ha prevalso Calvisi, come detto, ma il Comitato si è spaccato tra Comuni dell'aquilano e della Marsica.
“La questione della realizzazione di un Dea di secondo livello delle aree interne non è un ragionamento di semplice campanile quanto, piuttosto, un percorso teso a valorizzare le eccellenze, a riequilibrare i servizi e a potenziare la medicina del territorio – ha dichiarato il sindaco del capoluogo Biondi – La commissione che avrebbe dovuto valutare l’ipotesi di istituzione di un Dea di secondo livello L’Aquila-Teramo non si è mai riunita, ci sono centinaia di precari che attendono risposte e siamo costretti a fare i conti con scelte di politica regionale che si stanno abbattendo sulla nostra Asl. La ritrovata unità dei territori è la risposta per far tornare la sanità aquilana ai livelli di eccellenza che da sempre le competono, testimoniate peraltro anche dagli ottimi dati legati alla mobilità attiva”.