Venerdì, 20 Ottobre 2017 00:28

L'Aquila, Consiglio in seduta straordinaria sulla 'chiusura' di alcune scuole di specializzazione in Medicina. Il punto della situazione

di  Nello Avellani e Roberto Ciuffini

Si è riunito ieri pomeriggio, in seduta straordinaria, il Consiglio comunale convocato dal presidente Roberto Tinari su richiesta del capogruppo di Fratelli d'Italia Giorgio De Matteis; all'ordine del giorno, il trasferimento "in altre sedi" delle scuole di specializzazione della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli studi dell'Aquila.

Alla riunione hanno partecipato la rettrice Paola Inverardi, il prorettore vicario e direttore della scuola di specializzazione in Radiodiagnostica dell'ateneo aquilano Carlo Masciocchi e il direttore generale della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila Rinaldo Tordera.

"Tutto il Consiglio comunale è parte della richiesta di questa seduta straordinaria - ha dichiarato De Matteis, in apertura dei lavori - perché il comparto  sanitario e l'Università sono parte integrante dello sviluppo di questa città. Non si tratta soltanto del trasferimento della scuola di specializzazione in Pediatria ma di tutto il settore della sanità abruzzese e dei rapporti tra Asl e Ateneo. Nel momento in cui, dopo quella di Pediatria, anche le scuole di specializzazione in Neurologia e Cardiologia rischiano il trasferimento, il problema riguarda sia il prestigio della nostra Università che la presenza nell'attività del presidio sanitario e, dunque, i servizi ai cittadini. Perdere queste scuole vuol dire, in definitiva, essere considerati e collocati al margine in questa Regione. Non si tratta di un campanilismo di facciata ma di far fronte a oggettive difficoltà e necessità, garantendo efficienza ed economicità nei servizi sanitari. Mi auguro pertanto che questo Consiglio, attraverso la votazione del documento finale, conferisca in maniera unitaria al sindaco il mandato di rappresentare queste problematiche e queste istanze ai massimi livelli istituzionali".

Innanzi ai consiglieri, la rettrice Inverardi ha ribadito ciò che aveva spiegato a news-town qualche giorno fa. Riguardo la scuola di specializzazione di Pediatria, quel che è accaduto è che ci sarà un "trasferimento" della sede legale dall’Aquiila a Chieti nell’ambito di un accordo quadro stipulato tra i due atenei per mettere in atto collegamenti funzionali in risposta a un decreto interministeriale che ha riorganizzato, diminuendole, le scuole di specializzazione di tutta Italia. "Il ministero - ha chiarito Inverardi - ha fissato dei requisiti e degli indirizzi appositamente per razionalizzare il numero delle scuole. C’è stato chiesto di ragionare come sistemi regionali, tant’è che il Miur ha convocato noi rettori regionalmente".

A spiegarlo ancora meglio è stato il professor Carlo Masciocchi: "Il ministero ha stabilito dei parametri entro i quali devono stare le scuole di specializzazione. Perché una scuola possa essere attivata, è necessario che la sede formativa principale abbia determinate caratteristiche: deve essere un’unità operativa in un ospedale a direzione universitaria; deve avere un certo numero di ricoveri, posti letto, interventi chirurgici, prestazioni radiologiche ecc. Questi parametri sono stabiliti a livello nazionale". Per quanto riguarda L’Aquila, ha precisato Masciocchi a news-town, "lì dove avevamo scuole complete e forti, con tutti i parametri, ci siamo presentati e abbiamo fatto la richiesta di attivazione. Lì dove non li avevamo, non l'abbiamo fatta. Lì dove li avevamo ma erano incompleti, abbiamo fatto, tra i pochi in Italia, un’operazione virtuosa con l’Università di Chieti: abbiamo firmato un accordo quadro per attivare dei collegamenti funzionali che consentiranno alle due università, condividendo risorse e personale, di mantenere, a livello regionale, tutte le scuole di specializzazione". Qualche esempio? "La Radioterapia dell’Aquila, che aveva abbondantemente tutti i requisiti, rimarrà qui e sarà Chieti a fare il collegamento funzionale. La Dermatologia, invece, la terrà Chieti mentre L’Aquila attiverà il collegamento. La stessa cosa accadrà a Pediatria. Non abbiamo perso perciò la scuola ma solo la sua sede legale".

Per quanto riguarda invece Cardiologia e Neurologia, la loro chiusura è un effetto del nuovo sistema di accreditamento delle scuole di specializzazione scaturito dall’esito della valutazione fatta Osservatorio nazionale per la formazione medica specialistica. Un rapporto, peraltro, molto contestato e impugnato dallo stesso ministero. Una vicenda che news-town aveva raccontato già un mese fa, quando c’era stato lo sciopero indetto dalle associazioni dei giovani medici come forma di protesta nei confronti della mancata pubblicazione del bando di concorso per le specializzazioni. "Il problema di Cardiologia - aveva spiegato in quell’occasione la preside del Dipartimento Mesva Maria Grazia Cifone - è che non è convenzionata con la Asl. La convenzione che abbiamo è stata stipulata con una casa di cura privata che, pur essendo accreditata, non ci consente di garantire i cosiddetti requisiti assistenziali perché ci sono cose che le cliniche private non possono fare". Per quanto riguarda Neurologia, invece, l’esclusione, giunta abbastanza inaspettata, è dovuta, ha chiarito Inverardi, a dei problemi inerenti il piano formativo. "Ma visto che gli accreditamenti si fanno anno per anno - ha precisato la rettrice - per il prossimo anno dovremmo essere rientrati in possesso dei requisiti richiesti".

A conclusione del Consiglio, è stato approvato l'ordine del giorno che vedeva come primo firmatario lo stesso consigliere De Matteis con il quale è stato impegnato il sindaco Pierluigi Biondi, "anche nella sua qualità di presidente della conferenza dei sindaci della Asl, a intraprendere ogni azione, a livello regionale, per garantire il comparto della sanità aquilana e il mantenimento di adeguati livelli dei servizi al cittadino, oltre a quelli dell'offerta formativa dell'Università dell'Aquila".

Sull'argomento, è intervenuto anche Massimo Cialente con un lungo post pubblicato sul blog aperto qualche giorno fa. "Il Consiglio Comunale è stato convocato sull’onda di articoli di stampa che annunciavano la chiusura della Scuola di specializzazione di Pediatria. Falso allarme", l'affondo. Ricordando che esistono due tipi di scuole di specializzazione, quelle 'autonome', vale a dire esclusive di un solo Ateneo, e quelle 'interateneo', che vedono gli specializzandi divisi tra due Atenei, "occorre dire che L’Aquila non ha perso la Scuola di Specializzazione di Pediatria", ha ribadito Cialente. "Nell’ambito degli accordi tra Chieti-Pescara e L’Aquila, la sede legale di Pediatria è andata a Chieti ma gli specializzandi resteranno in città, così come per altre scuole la sede legale è a L’Aquila ma una parte di specializzandii saranno a Chieti. Quindi un allarme relativamente falso, che ha smosso alcuni consiglieri che, come spesso accade, sono poco attenti e non informati".

Al contrario, Cialente si dice sorpreso non abbiamo preso coscienza e denunciato un altro fatto, questi sì, grave: "L’Aquila ha perso due importantissime scuole di specializzazione, Malattie dell'apparato cardiovascolare e Neurologia, mentre non abbiamo avuto contratti per Chirurgia toracica. Si tratta di un grave 'evento avverso', così l'ha definito l'ex sindaco della città capoluogo. "Su questo credo che il consiglio comunale, con l’Università e la ASL, debba fare un’attenta valutazione del perché ciò sia potuto accadere, affinché non accadano più eventi simili e, sin dal prossimo anno, si torni, attraverso il tavolo Stato-Regioni e con l’intervento dell’Osservatorio Regionale, ad avere il reintegro delle due scuole e il ripristino dei contratti di Chirurgia Toracica. Non interessa ora indagare su chi è il responsabile di questo grave accadimento, grave per l’Università, per gli specializzandi, per la nostra sanità e per la città. E’ chiaro che qualcuno ha sbagliato, ha inseguito propri calcoli o regolato dei vecchi conti. Non ci interessa la caccia alle streghe, ma recuperare".

Si può fare attraverso una discussione serena, costruttiva, "che non parli di persone o dei loro interessi, ma di cose". D'altra parte, vanno rivisti anche gli accordi attuativi tra Regione Abruzzo, Università ed Asl per i 'corsi professionalizzanti abilitanti alle professioni sanitarie'. "Siamo fermi da anni - la denuncia di Cialente - A tal proposito ricordo che l’articolo 7 prevede l’integrazione nell’insegnamento del personale universitario ed ospedaliero, integrazione fondamentale. La Regione deve assegnare i fondi. Anche qui voglio sottolineare l’importanza che hanno i nostri corsi, anche, e molto, ai fini assistenziali. Sono centinaia di ragazzi che stiamo formando per la sanità di domani".

A L'Aquila, medicina gioca un ruolo fondamentale che va preservato, ha concluso Cialente; "a questo proposito, auspico che - come ha già fatto l’Ateneo di Chieti - anche l'Univaq, in applicazione della c.d. Legge Gelmini, proprio al fine di rinforzarsi, provveda ad organizzarsi, subito, in Scuola di Medicina. Cosa aspettiamo?".

Ultima modifica il Sabato, 21 Ottobre 2017 00:41

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