Martedì, 24 Ottobre 2017 00:20

Ugl L'Aquila: Asm condannata per demansionamento

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Il giudice del lavoro del tribunale dell'Aquila ha condannato l'Asm per il demansionamento di un dipendente.

A darne notizia è l'Ugl Igiene Ambientale dell'Aquila.

"Riscontriamo la nuova condanna ad Asm L'Aquila" si legge in una nota del sindacato "dopo quella recente della soccombenza per trattamento antisindacale sempre contro la Ugl Igiene Ambientale L'Aquila".

"Trattasi dell'epoca gestionale dell'ex amministratore unico di Asm che predispose lo spostamento di un dipendente dal settore amministrativo – ufficio acquisti, appalti e gare – alle attività di magazzino sfociate ed acclarate poi nella sentenza, nella mansione di operatore manovale nonostante le condizioni dello stesso".

"Ebbene il giudice del lavoro del Tribunale dell'Aquila con sentenza n. 255/2017 ha condannato l'Asm L'Aquila nella persona del suo legale pro-tempore, Francesco Rosettini, al risarcimento del danno di demansionamento, liquidato in misura pari ad 1/3 della retribuzione mensile del lavoratore stesso per oltre un anno e per un importo prossimo, considerata la condanna anche alle spese legali, di oltre 18 mila euro. E chi paga? I soliti cittadini e contribuenti aquilani!".

"Secondo quanto riportato nel ricorso del lavoratore – lo stesso si era espresso contrariamente all'acquisto dei ormai noti Dispositivi di Protezione Individuale – DPI – che qualcun altro sembrerebbe avesse evidenziato come addirittura "cuciti con filo italiano"; riteniamo pienamente corresponsabile l'attuale AU di ASM spa L'Aquila, che con nota interna – rivolta a tutti i lavoratori – ha dichiarato tempo addietro la continuità amministrativa!".

"Il lavoratore, da come si legge nella sentenza, è sostanzialmente sottoutilizzato secondo le proprie capacità dimostrando come riportato nel medesimo dispositivo "...che la sopravvenuta variazione delle mansioni dell'istante ha oggettivamente determinato uno svuotamento della professionalità acquisita dallo stesso nel corso della sua esperienza lavorativa..." ed ancora determinando "...un progressivo svilimento della competenza maturata".

"Inoltre in conclusione "Sulla scorta degli elementi in fatto e in diritto illustrati, si ritiene che sia palese la dequalificazione professionale subita ..." dal lavoratore".

"Ed attualmente il lavoratore dov'è? Sempre al medesimo reparto magazzino ma intanto ogni giorno si vede incrementare la possibilità di ulteriore risarcimento e la possibile ed implicita causa di mobbing! Così proprio non va!".

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