Se è vero che la Valle Subequana racconta storie di 'ordinario' bracconaggio - è notizia di qualche giorno fa l'iscrizione sul registro degli indagati di tre cacciatori sorpresi a trasportare in un garage di Acciano (Aq) un cervo e un capriolo che erano stati uccisi, decapitati e scuoiati - è vero anche che dal cuore del Parco regionale Sirente Velino arrivano storie di bellezza che lasciano senza parole.
Protagonisti Antonella Laurenzi, Piero Tronca e il piccolo Jacopo che, nel tardo pomeriggio di venerdì 10 novembre, hanno individuato appena fuori dal recinto del giardino di casa a Goriano Valli, frazione di Tione degli Abruzzi, un cervo che sembrava impossibilitato a muoversi. Dunque, hanno allertato immediatamente le autorità competenti, Carabinieri Forestali e Parco, che hanno inviato due veterinari per verificare le condizioni di salute dell'animale.
Il cervo, molto anziano, è stato sottoposto a numerose analisi che hanno portato alla diagnosi di un problema neurologico che non consentiva all'animale l'utilizzo degli arti inferiori. La terapia individuata, e iniziata sul posto, non poteva avere certo efficacia istantanea, a dire che l'animale selvatico non avrebbe potuto muoversi di lì a breve. Andava ricoverato in una struttura adeguata, ma i veterinari non avevano a disposizione un mezzo di trasporto adeguato e, soprattutto, un posto dove portarlo per monitorarne le condizioni. Sintomo, l'ennesimo, del malessere che vive il Parco regionale, commissariato e soffocato per la mancanza cronica di finanziamenti che consentano la gestione di un territorio così vasto e prezioso. Per di più a mezzanotte i carabinieri forestali avrebbero dovuto concludere il turno di lavoro, altro frutto avvelenato di una riforma - la Madia - che ha smantellato il Corpo Forestale senza prevedere, tra l'altro, contromisure accettabili.
Che fare? Pietro Tronca e Antonella Laurenzi, che vivono in Valle Subequana per scelta e per l'amore che nutrono verso la natura e gli animali, si sono offerti di 'ospitare' l'animale selvatico nel loro giardino, sottoposto a regolare videosorveglianza, e di prendersene cura. "In questi giorni, abbiamo dato al cervo litri d'acqua da bere, mele e del buon fieno da mangiare. Lo abbiamo vegliato anche di notte tenendoci in stretto contatto telefonico con i veterinari così da monitorare gli effetti della terapia". Un'esperienza davvero incredibile per la famiglia di Goriano Valli, e per il piccolo Jacopo in particolare, abituati sì a vivere a stretto contatto con gli animali ma che mai avrebbero immaginato di 'ospitare' un cervo in giardino per 3 giorni.
Stamane Annabella Pace, Commissario del Parco, e Oremo Di Nino, che dirige oltre al Parco Sirente Velino anche il Parco Nazionale della Majella, hanno provveduto ad inviare dalla Majella - qui il Parco è con ogni evidenza molto più attrezzato per interventi del genere - un mezzo idoneo al trasporto dell'animale. Gli operatori hanno impiegato circa due ore per caricare con le dovute accortezze il cervo che, nel pomeriggio, è stato condotto finalmente in un centro faunistico per essere sottoposto a nuove cure.