In prima linea stamane, al teatro Brancaccio di Roma, anche l'Ordine degli Ingegneri della provincia dell'Aquila, nella persona del suo presidente Elio Masciovecchio, per la manifestazione di protesta dei professionisti sull'equo compenso. "È un diritto poter contare sulla giusta remunerazione per il lavoro che svolgiamo - ha ribadito Masciovecchio - un diritto, peraltro, sancito dall'articolo 36 della nostra Cosituzione. Come ingegneri aquilani avevamo già sottoscritto un protocollo d'intesa che ha consentito ai nostri colleghi di poter essere adeguatamente retribuiti per tutte quelle attività inerenti alla ricostruzione post sisma. Va da sé, tuttavia, che l'equo compenso rappresenta il vero riconoscimento della dignità del professionista, nonché del suo ruolo sociale a tutela della collettività, al di là dell'ambito legato alla ricostruzione".
Per la prima volta, oggi, sono scesi in campo, uniti, tutti i professionisti italiani, coordinati dalla Rete delle Professioni Tecniche e dal Comitato Unitario delle Professioni, per stimolare il legislatore affinché adotti un provvedimento normativo che quantifichi la prestazione in assenza di regole. "Basta, dunque, bandi della Pubblica Amministrazione ad un euro. Questo - ha detto Masciovecchio - svilisce fortemente il contenuto intellettuale della nostra professione e soprattutto non garantisce quegli standard di qualità necessari al corretto svolgimento dell'attività. Noi abbiamo un ruolo sussidiario nei confronti dello Stato, delle imprese e dei cittadini che non può non essere adeguatamente tutelato".