Io divido l'umanità in cinque categorie: ci sono gli uomini veri, i mezzi uomini, gli ominicchi, poi — mi scusi — i ruffiani e in ultimo, come se non ci fossero, i quaquaraquà. Sono pochissimi gli uomini, i mezzi uomini pochi, già molti di più gli ominicchi: sono come bambini che si credono grandi. Quanto ai ruffiani, stanno diventando un vero esercito! E infine i quaquaraquà, il branco di oche.
"Come definire i dirigenti della Intecs?". Se lo chiede la Fiom dell'Aquila che sottolinea come i manager dell'azienda "non hanno avuto neanche il coraggio di affrontare in prima persona uno degli atti più pesanti che un individuo possa subire, dando almeno dignità ad un gesto che segnerà per sempre la vita dei lavoratori e delle loro famiglie. Non hanno avuto il coraggio di guardare negli occhi i lavoratori nel momento del licenziamento. Sono stati capaci di ledere la dignità di persone che da oltre 20 anni svolgono il proprio lavoro con onestà e professionalità".
Le lettere di licenziamento sono state spedite per raccomandata. "Oggi non c'era nessuno a guardare quegli occhi pieni di lacrime, di sconforto, di rabbia per essere stati ingiustamente licenziati da chi si autoproclama imprenditore ma che è stato del tutto incapace di comprendere e valorizzare le professionalità del Laboratorio di Ricerca e Sviluppo. Questi imprenditori illuminati, come sono definiti nel Comitato Amici del Premio Elsa Morante, non sono stati in grado nemmeno di assumersi la responsabilità del licenziamento in prima persona".
La peggiore violenza contro l'uomo è la degradazione dell'intelletto, affermava Elsa Morante. "Sono riusciti a compiere anche questa violenza; d'altra parte Il potere e la violenza sono tutt'uno, come sosteneva sempre la scrittrice. Durante una riunione ci hanno spiegato che il nostro 'sacrificio' era necessario per salvare il resto del gruppo. Elsa Morante affermava che 'Il sacrificio è la sola, vera perversione umana'. Come possono questi personaggi far parte del Comitato Amici del Premio Elsa Morante e premiare scrittori e altri artisti se non hanno neanche lo spessore morale per affrontare i lavoratori? Con quale autorevolezza possono consegnare premi? C'è da sentirsi davvero umiliati nel ricevere premi da manifesti incapaci".
Del resto è stato lo stesso direttore generale, in sede istituzionale, ad ammettere le proprie incapacità, i grossi limiti dell'azione aziendale e il fallimento del loro progetto industriale, "come ampiamente testimoniato dai ripetuti licenziamenti perpetrati nel corso degli anni".
Comunque "oggi a vedere quegli occhi gonfi di lacrime non c'era nessuno, nessuno ad esprimere solidarietà, nessuno a dare una speranza. Nessuno! I lavoratori erano soli. Soli nel proprio sconforto. Soli a subire uno degli atti più crudeli che una persona possa subire. Soli a elaborare il lutto del loro licenziamento. Soli con le proprie famiglie in questo momento di disperazione. Soli, ma decisi a non rinunciare alla propria dignità e determinati a smascherare personaggi 'illuminati' ma che non esitano a giocare con la vita dei lavoratori per un proprio tornaconto. Soli ma mai rinunciatari".
La FIOM continuerà a sostenere i lavoratori e a combattere le ingiustizie, la promessa.