Domenica, 07 Gennaio 2018 16:58

Nardantonio: "Una sentenza del Tar mette a rischio il carcere di Preturo"

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La spada di Damocle della giustizia amministrativa pende sul carcere Le Costarelle dell'Aquila.

Per effetto di una sentenza con cui il Tar ha accolto un ricorso presentato dall'Amministrazione separata dei beni di uso civico accertando l'occupazione abusiva dei terreni su cui, negli anni Ottanta, venne costruita la casa circondariale, infatti, non è escluso che quest'ultima possa essere smantellata per permettere, nell'area, il ripristino della situazione iniziale.

A lanciare l'allarme è il consigliere comunale dell'Aquila Antonio Nardantonio, presidente dell'Asbuc di Preturo.

"Un terreno occupato abusivamente dal 1° luglio 1982" scrive Nardantonio ripercorrendo, in una nota, l'intera vicenda.

Parliamo di quello di 4 ettari dove  si trova il carcere Le Costarelle di Preturo. "A dirlo è una sentenza del 2014 che ha accertato la natura demaniale civica universale dei terreni. Ora, a breve, il Tar, dopo il ricorso dell'Amministrazione dei beni separati di Preturo, dovrà fissare la data dell'udienza e, se si arriverà a sentenza, nello scenario peggiore potrebbe accadere che venga imposto in quell'area il ripristino della situazione iniziale, quindi addio carcere".

Una storia giudiziaria che parte dal 1988.

"Nel 2014 la Corte d'Appello di Roma, sezione speciale usi civici, accertò la natura dei terreni annullando di fatto tutto ciò che era stato realizzato fino ad allora, espropri compresi. La sentenza condannò l'Agenzia del Demanio Abruzzo e Molise al rilascio dei fondi interessati da uso civico e cioè i 4 ettari di terreno rimandando per l'esecuzione alla Regione Abruzzo, che intraprese tutti i passaggi necessari con una determina del Marzo 2015 per reintegrare i terreni".

L'Amministrazione separata, successivamente, fece reintegra e voltura. L'Agenzia del demanio, che era stata condannata al rilascio dei fondi, nulla fece. "Qui si inserisce il ricorso al Tar dei beni separati per ottemperanza. Il Tar ora si dovrà pronunciare sul rilascio dei suoli ma è ovvio che, così come accadde per l'Aeroporto di Preturo, è intenzione dell'Asbuc trovare un accordo anche a tutela del carcere e dei suoi lavoratori".

"L'amministrazione separata, in realtà, ha già fatto al Demanio una proposta per risolvere il contenzioso e andare avanti con i successivi adempimenti come alienazione e cambio di destinazione d'uso, cosa mai fatta peraltro su terreni agricoli sui quali dunque neanche si sarebbe potuto costruire".

"Una proposta economica ben articolata ma al minimo, fatta proprio allo scopo di chiudere la questione al meglio e non arrivare per niente alla sentenza. Questo avviene nell'Aprile del 2017. A giugno il Demanio chiede ulteriori chiarimenti e l'amministrazione separata li invia immediatamente. Da allora il nulla. Sette mesi di silenzio e l'udienza che dovrà essere fissata. Gli scenari, se non dovesse trovarsi un accordo, diventerebbero molto complicati. Una questione che dovrebbe vedere in prima linea Regione e Comune, a sollecitare soprattutto il Demanio affinché il ruolo del penitenziario e la sua popolazione lavorativa non venga messa in discussione".

Il carcere

Ultimato nel 1986, ma entrato in funzione solo nel 1993, il csrcere delle Costarelle nacque originariamente con una capienza regolamentare di 150 detenuti comuni, poi portata a 300. Intorno al 1996, la struttura venne adibita quasi interamente alla custodia di detenuti sottoposti a particolari regimi di sicurezza come il 41 bis.

Ultima modifica il Domenica, 07 Gennaio 2018 21:38

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