Una lettera aperta al sindaco Pierluigi Biondi e alla giunta comunale per denunciare il disinteresse dell'amministrazione attiva per la periferia nord ovest della città.
Ad inviarla il consigliere comunale del Passo Possibile Antonio Nardantonio, presidente dell'Aduc (Amministrazione del dominio dei beni di uso civico) di Preturo, che lancia una provocazione: "nell’animo dei cittadini serpeggia l’idea della scissione. Non di una scissione ideologica, ma un vero e proprio distacco amministrativo. In poche parole, vorrebbero chiedere l’annessione al Comune di Scoppito o di Pizzoli allo scopo di evitare di scomparire con il Comune dell’Aquila".
Di seguito, il testo integrale della lettera aperta.
Egregi signori,
nel discutere con i concittadini della zona nord ovest del Comune e ascoltando le diverse argomentazioni, mi è sorto un dubbio amletico: facciamo ancora parte del Comune dell’Aquila, oppure ne siamo stati esclusi a nostra insaputa? Sotto il profilo teorico siamo ancora parte integrante del Comune. Soprattutto agli effetti tributari e fiscali siamo ancora annessi alla amministrazione civica; praticamente facciamo parte, a tutti gli effetti, della terra di nessuno.
Certamente non per colpa nostra, ma per il disinteresse di una Amministrazione distratta per amnesia, evanescenza di programmazione e considerazione territoriale. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti e non ci sarebbe bisogno di evidenziarli. Poiché, come detto in precedenza, la Giunta si è dedicata con disinvoltura a ben altri programmi, sarà bene che si ricordino alcuni concetti fondamentali.
Appare quanto mai opportuno e necessario ricordare che la città territorio, di cui vi gloriate tanto, ha un territorio ben più ampio delle mura cittadine. Non vorrei ipotizzare che l’esecutivo comunale non conosca l’estensione civica territoriale. Però, gli ultimi avvenimenti mi lasciano alquanto perplesso e provo a dimostrarvelo.
Cultura. Basterà a dare uno sguardo al tabellone degli eventi da voi elaborato per capire che gli unici spazi culturali si trovano all’interno del centro storico cittadino. Ma le antiche frazioni, che così non si chiamano più - tanto è vero che sono stati eliminati anche i codici di avviamento postale riducendoli all’ unico 67100 - di quale territorio fanno parte? Tutto concentrato sulla scalinata di San Bernardino, come se non esistessero altri spazi, neppure Piazza Duomo, scatenando l’ira dei commercianti per la scarsa considerazione della categoria.
Fatevi un giro in periferia. Una landa deserta. Alle venti tutti i centri periferici cadono in una deprimente desolazione. Non credo possa essere giusto e condivisibile questo modo di amministrare. Non mi piace affondare il bisturi in una piaga purulenta, ma la figuraccia fatta nei confronti degli eredi Pellicciotti, sfociata in tre negativi giudizi, merita una profonda riflessione. Appare quanto mai inutile e scorretto armare una pretestuosa polemica per cercare di scaricare le responsabilità della scomparsa di alcune tele sulla precedente Amministrazione. Le opere di Pellicciotti, a tutti gli effetti, sono entrate a far parte del patrimonio culturale dell’Ente. La conservazione, la realizzazione della pinacoteca, la corretta e attenta conservazione delle stesse rientra nei doverosi compiti dell’Ente. Inoltre, non si può attribuire responsabilità ad altri individui quando ancora non è stato accertato il periodo del presunto furto. Potrebbe essere avvenuto negli ultimi tempi e, allora, le incresciose accuse potrebbero inevitabilmente ricadere sull’attuale esecutivo, che non ha fatto assolutamente nulla per una adeguata conservazione delle stesse. Mi piacerebbe vedere se qualcuno degli untori delle calunnie potesse almeno arrossire.
Comunque, una cosa è certa e lo avete dimostrato attraverso il vostro comportamento. Avete preferito spettacoli all’aperto per dimostrare l’affluenza di pubblico per una sola sera, ignorando volutamente che una pinacoteca favorirebbe la presenza di amanti dell’arte e della cultura per l’intero anno. Adesso, visto che siete tanto bravi, provate a paragonare gli effetti delle due distinte iniziative.
Turismo. La maggior parte dei turisti che per s’imbattono nella zona nord ovest chiedono, con insistenza, perché mai questa parte di territorio non sia stata inserita negli itinerari predisposti dal settore comunale del turismo. Evito di evidenziare le pesanti risposte, perché ho provato un senso di vergogna per voi. Eppure di emergenze archeologiche, architettoniche, artistiche, ambientali e paesaggistiche ce ne sono a profusione. Già, dimenticavo che a voi interessano soltanto spettacoli cittadini.
Sport. È una vera pena attraversare la città in presenza di una segnaletica priva di senso logico. Due strisce gialle, al cui interno è stato riportato il simbolo del ciclista. Tale segnaletica è stata realizzata su tratti di strada di modesta larghezza. Lo spazio riservato agli autoveicoli è quasi inesistente. Se due gruppi di ciclisti, procedenti in senso opposto, si dovessero incrociare con delle automobili, viaggianti anch’esse in senso opposto, chi si dovrebbe fermare per consentire una sicura circolazione? I ciclisti mai, perché tutelati dalla segnaletica di prescrizione. Allora, le auto contrapposte si vedrebbero costrette a fermarsi, investite, magari, da possibili improperi dei ciclisti. Ma, la sicurezza degli utenti della strada dov’è finita? È rimasta nei meandri della Giunta?
Sicurezza. Il problema della pista ciclopedonale pone diverse problematiche ai fini della sicurezza stradale. Pedoni, automobilisti e gli stessi ciclisti, corrono seri pericoli quotidianamente, specie in prossimità delle rotatorie stradali.
A tutto ciò si aggiunga anche la costruzione dei dossi sulle strade di accesso più importanti della città. Sono delle vere e proprie montagne russe che creano seri problemi agli automobilisti, specialmente ai turisti, ai quali dovrebbe essere facilitato l’ingresso nella “città d’arte”. Quella sistemazione viaria rappresenta pienamente la contorta soluzione di semplici problemi da parte di una melliflua Giunta comunale. Tali dispositivi, invece, non si realizzano in periferia, nelle adiacenze delle scuole elementari, dove la velocità incontrollata delle macchine pone in serio pericolo l’incolumità di bambini, genitori e personale scolastico. Non sono bastate le reiterate segna lazioni di gravi incidenti stradali, di cui alcuni mortali.
Un semplice invito. Prima di sperperare inutilmente quattrini in controversie legali, nelle quali risultate sempre soccombenti, cercate almeno di salvare la faccia adottando soluzioni ben più razionali che consentano una migliore circolazione stradale.
Cari signori, se non lo avete ancora rilevato, nell’animo dei cittadini della periferia nord ovest della città serpeggia l’idea della scissione. Non di una scissione ideologica, ma un vero e proprio distacco amministrativo. In poche parole, vorrebbero chiedere l’annessione al Comune di Scoppito o di Pizzoli allo scopo di evitare di scomparire con il Comune dell’Aquila che, tra decremento demografico, mancanza di concrete idee, senza il minimo senso di programmazione di sviluppo a medio e lungo termine, con il possibile pericolo della sottrazione di ulteriori entità, come la Corte d’Appello, sta rischiando seriamente di essere ridotta alla stregua di un insignificante Ente periferico.
Un esempio per tutti e mi fermo! Vi siete intestarditi nel voler demolire il ponte di Belvedere perché la maggioranza ritiene che sia impattante. Prendiamo per buona questa tesi e, sulla scorta della validità della stessa, dovremmo dire che anche la nuova opera sarà impattante. O mi sbaglio? Oppure il nuovo ponte sarà realizzato con materiali trasparenti, in maniera da evitare la Valutazione d’Impatto Ambientale e il nulla osta della Soprintendenza.
Fateci sapere di che morte dobbiamo morire e vi forniremo adeguate risposte al riguardo, iniziando con la contestazione di tutti i tributi per servizi mai resi. Proprio questi tributi vi hanno consentito di organizzare i vostri spettacoli cittadini.
Auguri per la corretta e oculata gestione amministrativa.