Lunedì, 08 Gennaio 2018 14:51

Rincari autostrade, 60 sindaci in presidio sulla A24: "Sospendete aumenti"

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Oltre 60 sindaci di Lazio e Abruzzo, provenienti dalle province di Roma, Rieti e L'Aquila, hanno dato vita stamane ad un sit-in di protesta contro il rincaro, di quasi il 13%, dei pedaggi sulle autostrade A24 e A25 che collegano le due regioni.

A convocarla, il sindaco di Vicovaro Fiorenzo De Simone e la collega di Carsoli (L'Aquila) Velia Nazzaro che hanno dato appuntamento all'uscita del casello di Vicovaro-Mandela (Roma). I primi cittadini hanno chiesto l'immediata sospensione degli aumenti e declassificazione del tratto urbano della Roma-L'Aquila dalla barriera di Roma Est fino all'intersezione della Tangenziale Est.

"L'aumento scellerato dei pedaggi su A24 e A25 penalizza non solo il turismo in territori ricchi di attrattive, ma soprattutto i pendolari per motivi di lavoro, universitari, scolastici e sanitari. Oggi siamo qui per opporci a tutto questo", ha sottolineato il sindaco di Tagliacozzo (L'Aquila), Vincenzo Giovagnorio. "Si tratta di un aumento criminale, avrà ripercussioni su oltre 100mila cittadini", ha aggiunto.

Nelle scorse settimane il sindaco di Aielli (L'Aquila), Enzo Di Natale, aveva lanciato una raccolta firme online che ha già superato le 95mila sottoscrizioni. "Questo dovrebbe far capire l'entità del malcontento generale - ha detto ancora il primo cittadino di Tagliacozzo - La situazione penalizza l'hinterland romano in primis e tutte le aree interne laziali e abruzzesi, è un aumento spropositato, che peserà sulle tasche dei lavoratori che devono fruire dell'autostrada anche per motivi sanitari".

Con il ridimensionamento degli ospedali minori in presidi, infatti, molte prestazioni sanitarie vengono assicurate dai nosocomi delle grandi città, "questo vorrà dire che per una visita specializzata si dovrà aggiungere il costo del pedaggio - ha precisato Giovagnorio - Si rischia una vera e propria diaspora dei giovani studenti ai quali conviene prendere una casa in affitto, piuttosto che pagare cifre esorbitanti per viaggiare e questo non possiamo assolutamente permetterlo".

È un grido di dolore delle zone montane e interne di Abruzzo e Lazio costrette a subire un attacco al diritto alla mobilità innanzitutto con lo stato di abbandono e degrado del sistema ferroviario e ora con questi aumenti dei pedaggi autostradali che si ripercuoteranno anche sul prezzo del trasporto pubblico su gomma. Gianni Melilla, deputato Liberi e Uguali, ha assicurato "il massimo impegno verso il Ministero dei Trasporti per la revoca di questi aumenti. L’autostrada dei Parchi non può essere una gallina dalle uova d’oro solo per il gestore privato".

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