Domenica, 14 Gennaio 2018 22:02

Trent'anni dei LNGS, Mattarella ad Assergi: "Orgoglio per l'Italia"

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato stamane ad Assergi (L'Aquila), per celebrare i trent'anni delle attività scientifiche dei 'Laboratori Nazionali del Gran Sasso'. 

Il Capo dello Stato è stato accolto, presso la Sala C dei Laboratori sotterranei, dal Presidente dell'INFN Fernando Ferroni, dal Direttore dei LNGS Stefano Ragazzi, dal Sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, dal Presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso e dal Presidente della Provincia dell'Aquila Angelo Caruso, ed è stato accompagnato quindi nella visita delle tre grandi sale sperimentali anche da una delegazione della Giunta Esecutiva dell'INFN e dal professor Antonino Zichichi. In particolare, il Presidente ha visitato gli esperimenti Borexino, GERDA, CUORE e XENON1T, le cui attività di ricerca, che riguardano la fisica del neutrino nel caso dei primi tre, e la ricerca diretta di materia oscura, nel caso di XENON1T, sono state illustrate dai coordinatori delle collaborazioni internazionali impegnate negli esperimenti.

Una visita importante, oltre il cerimoniale: a poche settimane dall'infuriare delle polemiche sull'esperimento 'Sox', può leggersi come un segnale, un monito: i 'Laboratori Nazionali del Gran Sasso' rappresentano un'eccellenza nel mondo, un vanto per l'Italia nell'ambito della ricerca internazionale, e come tali andrebbero tutelati.

"Ringrazio particolarmente Fernando Ferroni (presidente INFN) e Stefano Ragazzi (direttore LNGS) per avermi mostrato le tre grandi 'cattedrali' che sono il cuore dei 'Laboratori'", le parole di Mattarella. "E' da tempo che desideravo visitare i 'Laboratori Nazionali del Gran Sasso': vi sono riconoscente, dunque, per la visita, per l'accoglienza e l'ospitalità; da tempo desideravo venire: questo, infatti, è un luogo d'eccellenza, tra i più importanti del nostro Paese. Costituisce motivo di prestigio e orgoglio per l'Italia, attestato dal carattere internazionale dei 'Laboratori', testimoniato non soltanto dalla presenza di tanti ricercatori e studiosi d'ogni parte del mondo, ma anche dal continuo confronto, scambio d'esperienze e conoscenze con altri luoghi importanti della ricerca".

Non solo. "Infn e Laboratori rappresentano un momento di selezione importante per tanti ricercatori del nostro paese, ricercatori di straordinaria qualità; formano tanti giovani studiosi, la ricchezza che ci consente di guardare al futuro non soltanto da spettatori ma partecipando alle frontiere dell'innovazione, delle conoscenze e delle loro applicazioni. Per questo, voglio di nuovo sottolinere quanto sia importante questa realtà per il nostro Paese".

La scienza e la cultura - ha aggiunto Mattarella - costituiscono una realtà indivisibile: "questo versante della scienza però, che ho potuto toccare con mano stamattina, ha particolare fascino per una persona come me, nutrita di studi umanistici; ci si ritrova, infatti, sulla frontiera della conoscenza dell'universo e della sua storia. I passi avanti che si fanno qui, attraverso i tentativi ripetuti che realizzano la ricerca, costituiscono arricchimento per tutta l'umanità: è un elemento d'orgoglio e di prestigio, per l'Italia e gli italiani. Grazie per quanto fate: grazie alla Regione, alla Provincia, al Comune che ospitano i 'Laboratori', grazie all'Istituto di Fisica Nucleare. Un grande augurio a tutti coloro che vi operano".

Al presidente Mattarella è stata consegnata la lettera firmata dall'Osservatorio Indipendente sull'Acqua del Gran Sasso (WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, Arci, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d'Italia, Fiab, Cai, Italia Nostra e Fai); con la missiva, gli ambientalisti hanno inteso riproporre il tema dell'interferenza con l'acquifero del Gran Sasso dei 'Laboratori sotterranei di Fisica Nucleare' e delle gallerie autostradali dell'A24.

E' stato vietato, invece, al Forum abruzzese dei movimenti per l'acqua di manifestare all'esterno della cancellata dei laboratori. Una scelta contestata dagli attivisti, e non soltanto da loro. In effetti, le motivazioni del diniego paiono piuttosto discutibili: essendo un "obiettivo sensibile", vi è bisogno di un'area di sicurezza più vasta "per cui è vietato manifestare anche davanti ai cancelli, all'esterno della recinzione". Dopo una serie di telefonate - ha spiegato il Forum - "la Questura, evidentemente non paga di considerazioni che a nostro avviso vanno oltre l'antidemocraticità, ha proposto L'Aquila come luogo alternativo, a 12 km di distanza, visto che, come si scrive nel provvedimento di diniego, l'acquifero del Gran Sasso è grande e si può manifestare altrove".

Intervistato nel merito delle polemiche delle ultime settimane, l'ideatore dei Laboratori, il prof. Antonino Zichichi, ha spiegato di "conoscere il problema". E ha aggiunto: "Quando proposi il progetto Gran Sasso ci furono delle fortissime opposizioni: addirittura, ci fu chi sostenne che si volessero realizzare bunker antiatomici per il governo. Anche Marco Pannella era contrario, all'inizio. Fu onesto intellettualmente, però: dopo i miei chiarimenti, si schierò a favore e divenne un sostenitore dei Laboratori. I miei colleghi debbono sapere che se non spieghiamo al grande pubblico come stanno le cose, su qualsiasi problema, non possiamo pretendere che sia nostro favore".

Ferroni: "LNGS si sono affermati come il più importante laboratorio sotterraneo per la fisica e come l'infrastruttura di ricerca italiana con la maggior capacità di attrarre ricercatori da tutto il mondo"

"Trent'anni dopo la nascita di questo straordinario laboratorio, che ha fatto avanzare la scienza e la tecnologia attraverso lo studio di processi fondamentali per la comprensione dell'universo e grazie alla realizzazione di esperimenti d'avanguardia a livello mondiale, siamo grati al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha voluto festeggiare con noi questa storia italiana di eccellenza", le parole del Presidente dell'INFN Fernando Ferroni.

"Dall'idea del Professor Zichichi agli esperimenti oggi in corso, - prosegue Ferroni - i Laboratori del Gran Sasso dell'INFN si sono affermati come il più importante laboratorio sotterraneo per la fisica e come l'infrastruttura di ricerca italiana con la maggior capacità di attrarre ricercatori da tutto il mondo". "Guardiamo con fiducia al futuro e continuiamo a lavorare con determinazione, serietà e passione per mantenere il prestigio di questo nostro laboratorio e la sua leadership internazionale".

Ragazzi: "Visita di Mattarella è un riconoscimento importantissimo per tutti gli artefici del successo dei Laboratori"

"Sono grato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per essersi voluto unire a noi nella celebrazione del trentennale dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso", ha dichiarato il Direttore dei LNGS Stefano Ragazzi. "La partecipazione del Presidente della Repubblica è un riconoscimento importantissimo per tutti gli artefici del successo dei Laboratori, nati da un'intuizione visionaria del Professor Antonino Zichichi".

"L'eccellenza mondiale che possiamo vantare è stata costruita con costanza negli anni grazie alla ferma volontà della dirigenza dell'INFN, alla dedizione di tutto il personale, che non è mai venuta meno, anche nelle circostanze più difficili e gravose, ai ricercatori di tutto il mondo che hanno scelto i nostri Laboratori come luogo per le loro ricerche di avanguardia, e alla Regione Abruzzo che ha saputo accoglierci", ha aggiunto Ragazzi.

I Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'INFN

Per dimensioni e ricchezza della strumentazione scientifica, i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'INFN sono il centro di ricerca sotterraneo più grande e importante del mondo, dove hanno condotto i loro studi e tuttora collaborano scienziati di fama internazionale e Premi Nobel, come il Professore e Senatore a vita Carlo Rubbia e Barry Barish premiato nel 2017 per la scoperta delle onde gravitazionali.

I LNGS sono stati progettati e costruiti sotto 1400 metri di roccia con lo scopo di sfruttare la protezione della montagna dalla radiazione cosmica, che raggiunge incessantemente la Terra. I Laboratori si trovano così immersi in quello che i fisici chiamano 'silenzio cosmico': una condizione necessaria per svolgere l'attività scientifica cui sono dedicati e che prevede lo studio di fenomeni rarissimi e difficili da rivelare.

Fu nel 1979 che il Professor Zichichi, all'epoca Presidente dell'INFN, ebbe la straordinaria idea di dotare l'Istituto di un grande laboratorio sotterraneo con strutture tecnologiche d'avanguardia per studiare le nuove frontiere della fisica: un'infrastruttura di ricerca grazie alla quale l'Italia, per la prima volta, avrebbe condotto un'impresa scientifica unica al mondo, e sarebbe stata quindi in grado di attrarre fisici da tutti i continenti. Le opere di scavo per la costruzione delle sale sotterranee iniziarono nel 1982 e nel 1987 i Laboratori furono in grado di iniziare la loro attività scientifica e di ospitare i primi esperimenti.

"La visita del Presidente corona una serie di lavori condotti ai Laboratori del Gran Sasso su una fisica nella quale ancora pochi credevano quando fu proposto il progetto", ha commentato il Professor Antonino Zichichi. "Il futuro dei Laboratori – prosegue Zichichi – risiede anche nel loro costante impegno per una scienza sempre più aperta, accessibile e senza frontiere, così come viene sostenuta da The New Manhattan Project. Perché la scienza è in grado di rappresentare un terreno di dialogo tra i popoli e uno strumento per la pace nel mondo: questo è un messaggio importante, che il Manifesto di Erice da sempre promuove e diffonde, e so che il Presidente Mattarella è un grande sostenitore di questi valori della scienza", ha aggiunto.

Situati a circa 120 km da Roma, in Abruzzo, all'interno del tunnel autostradale che collega le città dell'Aquila e di Teramo attraversando per 10 km il massiccio del Gran Sasso, i LNGS sono dotati di tre grandi sale sperimentali, ognuna delle quali misura circa 100 m di lunghezza, 20 m di larghezza e 18 m di altezza, e di gallerie di servizio, per un volume totale di circa 180.000 metri cubi. I Laboratori sono oggi utilizzati come struttura a livello mondiale da scienziati provenienti da una trentina di Paesi diversi: attualmente sono circa un migliaio, impegnati in una quindicina di esperimenti in diverse fasi di realizzazione.

I principali argomenti di ricerca dell'attuale programma scientifico dei LNGS riguardano la fisica dei neutrini, quelli prodotti naturalmente sia nelle reazioni nucleari del Sole sia nelle esplosioni di supernova, la ricerca diretta di particelle di materia oscura, e lo studio di reazioni nucleari di interesse astrofisico e decadimenti rari. Grazie alle loro caratteristiche strutturali, ai loro apparati sperimentali d'avanguardia e alla competenza delle persone che vi hanno lavorato in questi trent'anni e che tutt'oggi vi lavorano, i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'INFN rappresentano un'infrastruttura internazionale leader a livello globale nella ricerca in fisica fondamentale, una preziosa risorsa per il territorio e il Paese, un centro di produzione di scienza e di conoscenza unico al mondo, con una storia di eccellenza, nella tradizione della fisica italiana.

Il sindaco dell'Aquila al Capo dello Stato: "Abbiamo bisogno di uno sguardo benevolo"

"E' con emozione e profonda gioia per la nostra città, e il nostro territorio, che saluto la visita del Capo dello Stato in un'occasione tanto prestigiosa per ciascuno di noi. Signor Presidente, siamo grati e onorati che abbia scelto questa sede scientifica e istituzionale".

Così Pierluigi Biondi, salutando l'arrivo del Capo dello Stato. "Sin dall'anno di nascita, per volontà dell'allora presidente dell'Infn Antonino Zichichi, i Laboratori hanno costituito un fiore all'occhiello per il nostro Paese; nel silenzio cosmico che regna sotto i 1400 metri di roccia, questi Laboratori, i più grandi al mondo, hanno ospitato e ospitano esperimenti dall'eccezionale portata scientifica. La fisica delle particelle, lo studio della provenienza dei raggi cosmici, la scoperta delle origini dell'universo, hanno portato questo luogo, nel cuore dell'Italia e dell'Abruzzo, ai massimi livelli di riconoscimento internazionale. L'eccellenza scientifica del nostro Paese, la grande scuola fisica che l'Italia può vantare hanno trovato qui il proprio Olimpo, e tutti noi, cittadini abruzzesi e aquilani, siamo consapevoli di quanto sia fonte di prestigio, di sviluppo, di crescita culturale e sociale; un valore aggiunto di cui abbiamo assoluto bisogno per guardare al futuro".

Il capoluogo d'Abruzzo porta ancora i segni e le ferite della terribile calamità che l'ha colpito il 6 aprile 2009, ha sottolineato Biondi; "la ricostruzione - pur tra mille difficoltà - è partita e va avanti, grazie ad un lavoro quotidiano, incessante e denso d'impegno da parte di tutti gli attori interessati a vario titolo. Tuttavia, è ben lontana dall'essere completata: la ricostruzione pubblica ha segnato il passo per molto tempo, e stiamo lavorando per poterla finalmente avviare; la socialità è ancora frammentata e sofferente, ma il centro storico si prepara a fatica a ritrovare la normalità e la vita che animava, un tempo, le vie e le piazze di una delle città più antiche e suggestive d'Italia, insigne per storia e monumenti, vivace per attività culturali, universitarie, commerciali".

Alle difficoltà peculiari del nostro territorio si aggiungono i fendenti della crisi, "con pesanti risvolti a livello economico e occupazione: proprio in questi giorni, 65 ricercatori della Intecs - operante nel settore dell'alta tecnologia - estremamente qualificati e con famiglia a carico, hanno perso il posto di lavoro, visto che l'azienda ne ha dichiarato il licenziamento nel periodo delle feste natalizie. Nel suo discorso di fine anno, lei, signor Presidente, ha toccato proprio questo tema, quello dell'occupazione: senza lavoro non c'è speranza, non c'è futuro. I nostri ragazzi, le nostre famiglie vogliono restare in questo territorio: hanno lottato, si sono battuti, hanno scelto con coraggio e determinazione di non abbandonare i luoghi che li hanno visti nascere e crescere; una scelta importante e vitale per il territorio, per la nostra città, che garantisce la piena ed effettiva ripresa e scongiura lo spopolamento. Senza lavoro e senza investimenti, però, senza il sostegno da parte dello Stato per far sì che la ricostruzione possa procedere, e anzi accellerare il passo, siamo destinati all'impoverimento".

Biondi ha inteso portare all'attenzione del Capo dello Stato altre due questioni, "di grande rilevanza per noi, per le quali auspichiamo il suo autorevole intervento: la prima è legata alla realizzazione del metanodotto Rete Adriatica, infrastruttura che è fonte di una mobilitazione a tutti i livelli, civica e istituzionale; si tratta di un'opera ad altissimo impatto che attraverserebbe buona parte del nostro territorio, ad alta vulnerabilità sismica e con centinaia di faglie attive in grado di generare eventi tellurici; territorio interessato - solo lo scorso anno - da terremoti che hanno colpito le aree contigue del centro Italia, a pochi anni dal sisma del 2009. La seconda questione riguarda l'indiscriminato e inconcepibile aumento dei pedaggi per le autostrade A24 e A25, un grave colpo per una Regione che ha visto proprio nella realizzazione di quelle autostrade l'uscita da un secolare isolamento e che può contare, essenzialmente, sulla velocità dei collegamenti con Roma e con l'Adriatico quale volano e punto di forza per attrarre investimenti. Costi di percorrenza troppo elevati scoraggerebbero proprio gli investimenti, mettendo ancora una volta a dura prova piccole e medie imprese e penalizzando, ulteriormente, la situazione occupazionale", ha ribadito Biondi.

"Caro Presidente, l'Abruzzo e il suo capoluogo, L'Aquila, stanno recuperando con testardaggine e intelligenza; la nostra città ha le energie, le credenziali, la determinazione per farlo. Nei prossimi anni, con l'avvio della sperimentazione della rete 5G e con l'attuazione del complesso e moderno progetto di smart city, il nostro territorio potrebbe diventare enormemente più competivito, potenziando e migliorando la rete dei servizi ai cittadini, in un'ottica di sostenibilità e attenzione all'ambiente. Idee, progetti e voglia di fare ci sono: abbiamo bisogno, tuttavia, di attenzione e di sostegno, in termini di programmi e investimenti, di politiche di tutela costante, di strumenti e motivazioni, di uno sguardo benevolo. Solo così, come i Laboratori che ci ospitano, saremo cuore dell'Italia, attivo e pulsante.

Il testo integrale della lettera degli ambientalisti consegnata a Mattarella

Ill.mo Presidente della Repubblica,

nell'ultimo anno l'Abruzzo è stato colpito da innumerevoli emergenze che hanno sconvolto la quotidianità delle nostre città: dalle terribili scosse di terremoto dall'agosto 2016, al grave maltempo del gennaio 2017, fino alla crisi idrica del maggio del 2017 nell'intera provincia di Teramo.

L'Abruzzo non è privo di risorse, intelligenze ed eccellenze che potrebbero garantirne un riscatto sociale, politico ed economico.

L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare il prossimo 15 gennaio giustamente festeggia 30 anni di attività dei Laboratori del Gran Sasso, uno dei massimi centri di ricerca che il nostro Paese può vantare.

I Laboratori sono ospitati nel massiccio del Gran Sasso che, per ogni abruzzese, assume innumerevoli significati: il gigante che dorme; la più alta montagna dell'Appennino; il simbolo indiscusso di un Parco nazionale; la congiunzione con il resto del Paese tramite un'importante arteria autostradale (che però lo ha ferito al cuore con un inspiegabile progetto ingegneristico); ma soprattutto rappresenta la più grande risorsa d'acqua della regione, capace di rifornire oltre la metà della popolazione abruzzese (circa 700.000 persone).

Ed è proprio in questo ultimo prezioso bene che l'intera comunità abruzzese negli anni è stata più volte colpita: come ormai accertato da tutti gli Enti interessati, l'interferenza con l'acquifero del Gran Sasso, sia dei Laboratori sotterranei di Fisica Nucleare, sia delle gallerie autostradali dell'A24, ha più volte messo a rischio la principale risorsa idrica della regione.

Tra l'8 e 9 maggio 2017, a causa di un ultimo incidente, le cui dinamiche sono ancora da chiarire, il consumo d'acqua proveniente dal Gran Sasso è stato vietato in quasi tutta la provincia teramana, determinando una situazione di caos con vere e proprie corse all'accaparramento di acqua in bottiglia nei negozi e nei centri commerciali.

A seguito di questo incidente le associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d'Italia, FIAB, CAI, Italia Nostra e FAI hanno costituito l'Osservatorio Indipendente sull'Acqua del Gran Sasso: l'obiettivo è fornire un contributo per la ricerca delle soluzioni da adottare ad una situazione che perdura da troppi anni e che ha visto nel passato anche il sequestro dei Laboratori e la nomina di un commissario straordinario da parte del Governo nazionale per la gestione dell'emergenza, nonché la spesa di oltre 80 milioni di euro per interventi di messa in sicurezza.

In questi otto mesi l'Osservatorio ha dato vita ad una serie di incontri pubblici e tante altre iniziative molto partecipate sul territorio (riassunte nella scheda allegata), ma dobbiamo evidenziare con rammarico come ancora oggi non ci sia chiarezza e non si manifesti una volontà di collaborazione da parte di tutte le Istituzioni preposte alla gestione di tale situazione.

La Regione Abruzzo ha sempre negato all'Osservatorio, così come a qualsiasi altro soggetto della società civile, di partecipare quale "uditore" alla Commissione tecnica per la gestione del rischio idrico del Gran Sasso, mentre abbiamo dovuto registrare una posizione ondivaga da parte dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che, ad oggi, non ha rispettato il Protocollo d'intesa sottoscritto su iniziativa della Regione e non ha fornito soddisfacenti rassicurazioni rispetto agli esperimenti condotti nei Laboratori per i quali vengono utilizzate grandi quantità di sostanze pericolose e, per il futuro, anche radioattive.

Per denunciare questo deficit di trasparenza, lo scorso 11 novembre a Teramo l'Osservatorio ha organizzato la Manifestazione per l'Acqua Trasparente, un corteo pacifico, ma fortemente determinato, che ha attraversato il centro cittadino e che ha visto l'adesione dell'Assemblea dei Sindaci dei Comuni della Provincia di Teramo, di decine e decine di associazioni, comitati, sindacati e forze politiche, ma soprattutto di oltre 3.000 cittadini che hanno marciato per chiedere trasparenza, partecipazione e sicurezza nella gestione dell'acquifero del Gran Sasso.

L'interferenza tra acquifero/autostrada/laboratori costituisce un potenziale pericolo per centinaia di migliaia di persone che bevono l'acqua del Gran Sasso, per l'ambiente e anche per l'economia di questo territorio. Tale situazione è nota dall'inizio degli Anni 2000 grazie alle prime denunce delle associazioni ambientaliste che, anche in questo caso, hanno anticipato le Istituzioni nell'individuazione dei problemi. Ma nonostante siano passati più di 15 anni non si sono ancora compiute le scelte necessarie per risolvere questa situazione e, anche dopo l'emergenza dell'8/9 maggio 2017, non si registrano concreti passi avanti.

Come Osservatorio chiediamo quindi di porre la giusta attenzione a tale problematica e di garantire la piena applicazione dell'art. 118 della Costituzione che permette in senso orizzontale al cittadino, sia come singolo, sia attraverso i corpi intermedi, di avere la possibilità di cooperare con le Istituzioni nel definire gli interventi che incidono sulle realtà sociali a lui più vicine, avendo ben presente che in questo caso entrano in gioco due beni tutelati dalla Costituzione: l'ambiente (art. 9) e la salute (art. 32).

L'Osservatorio vuole essere parte della soluzione del problema, vuole svolgere un ruolo di stimolo e collaborazione, mettendo a disposizione delle Istituzioni competenze e conoscenze, e vuole anche controllare che finalmente, dopo oltre 15 anni, si possa veramente trovare una soluzione definitiva che garantisca la piena tutela di un bene primario come l'acqua.

In questo periodo storico, in cui nel nostro Paese troppo spesso si registra una ingiusta distanza fra Istituzioni, politica e cittadini, è necessario lavorare per cancellare questa lontananza e costruire una nuova proposta di comunità che si ritrovi insieme per la soluzione dei problemi.

Nel ringraziarLa per l'attenzione dedicata, cogliamo l'occasione per porgerLe i più sinceri saluti, certi di un Suo autorevole e concreto impegno a favore delle nostre istanze.

Ultima modifica il Martedì, 16 Gennaio 2018 00:09

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