Lunedì, 15 Gennaio 2018 22:21

Terminal e parcheggi a pagamento: contenzioso tra Comune e M&P. Amministrazione verifica convenzione: verrà riattivata, a che condizioni? No a proroga

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La vertenza si trascina da tempo, e rischia di coinvolgere il Comune dell'Aquila in un pericoloso contenzioso, l'ennesimo.

Parliamo della convenzione tra l'Ente e M&P, società cui è stata affidata, nel febbraio 2002, la gestione decennale del terminal di Collemaggio e di circa 1100 stalli a raso della città, in cambio del riconoscimento del 20% degli introiti al Comune; a seguito del terremoto, è stata sospesa, a 2 anni 10 mesi e 13 giorni dalla scadenza naturale, con l'accordo che sarebbe stata riattivata al momento della ricostituzione delle condizioni oggetto d'accordo, e per il tempo rimanente, evidentemente.

Ebbene, a fine anno la giunta Comunale ha deliberato di istruire un gruppo di lavoro - è formato da Vittorio Fabrizi, dirigente del Settore Ricostruzione Privata, Fabrizio Giannangeli, dirigente del Settore Risorse Finanziarie, Lucio Nardis, dirigente del Settore Ambiente e Patrimonio, Elvira Damiani, istruttore contabile del Settore Ricostruzione Privata, Fabrizio De Carolis, funzionario tecnico del Settore Pianificazione, Carlo Cafaggi, istruttore direttivo tecnico Settore Ricostruzione Privata, Luca Pelliccione, istruttore direttivo tecnico Settore Pianificazione e Livio Stefanucci, istruttore direttivo tecnico del Settore Ambiente e Patrimonio - che dovrà redarre una relazione tecnica contenente la riperimetrazione degli stalli di sosta a pagamento, nonché la modifica delle tariffe orarie e giornaliere; inoltre, dovrà definire lo stato dei luoghi del terminal di Collemaggio, con evidenza dei costi/benefici derivanti dalla riattivazione delle scale mobili, lavorare ad un addendum alla convenzione del 2002 con le opportune modifiche derivanti dall'attuale contesto post-sisma, e produrre una relazione contabile contenente, oltre alla ricognizione di tutte le pendenze debitorie della M&P nei confronti dell’Ente in termini contrattuali nonchè di tasse e tariffe non versate, anche le ipotesi di pagamento del dovuto che possano agevolare il recupero delle somme dovute dalla società.

Svolto il lavoro, le modalità di riattivazione della convenzione con M&P per il periodo restante di gestione verranno demandate ad un provvedimento successivo.

Con una premessa importante: è esclusa - sin d'ora - la possibilità di un rinnovo decennale del rapporto concessorio con la società, in linea con le direttive dell'Autorità Nazionale Anticorruzione che ha costantemente affermato come la proroga degli affidamenti in concessione di servizi pubblici locali di rilevanza economica, oltre i termini fissati nell'originaria procedura d'aggiudicazione, dovrebbe rappresentare una circostanza del tutto eccezionale e temporalmente limitata. Scaduta la convenzione, insomma, la gestione del terminal di Collemaggio e dei parcheggi a raso della città verrà affidata tramite ricorso alle procedure di evidenza pubblica.

Detto ciò, la convezione con M&P verrà riattivata per i 2 anni 10 mesi e 13 giorni restanti? Oppure no? E a partire da quando? Quanti saranno i parcheggi a pagamento? E dove saranno localizzati? Molto dipenderà dalle risultanze del lavoro del gruppo istruito dall'amministrazione comunale, evidentemente, che dovrebbe concludere l'istruttoria entro la fine del mese, sebbene a coordinare il gruppo fosse stato demandato il segretario generale Giulio Nardi che, come noto, si è dimesso nei giorni scorsi.

Ma come mai la Giunta comunale ha inteso provvedere agli approfondimenti enunciati? Il motivo è presto detto: i rapporti tra Comune dell'Aquila e M&P non sono affatto chiari, anzi. E per diversi motivi.

Un passo indietro.

Febbraio 2017: riapre il tapis roulant. Cialente annuncia: "Parcheggi a pagamento in centro storico" Giusto 11 mesi fa, il 14 febbraio 2017, tornava in funzione il tapis roulant che collega il parcheggio di Collemaggio con Piazza Duomo. A darne la notizia, l'allora sindaco Massimo Cialente e l'amministratore della società M&P Mauro Santilli, con una conferenza stampa convocata al terminal.

La riapertura avrebbe previsto, di lì a qualche giorno, la riattivazione dei parcheggi a pagamento in centro storico e in periferia. D'altra parte, la convenzione prevede - appunto - che la società si occupi della gestione e manutenzione del terminal di Collemaggio e del tapis roulant, oltre che dei parcheggi a pagamento. "Entro settimana prossima - annunciò Cialente - si tornerà a pagare per il parcheggio". Erano previsti 642 stalli a pagamento e 504 liberi, oltre a 41 per disabili e 40 con disco orario, con tariffe tra i 50 centesimi e l'euro, a seconda delle zone".

Santilli aggiunse: "Abbiamo risolto il contenzioso col Comune".

In effetti, la società aveva maturato, negli anni, un debito con l'amministrazione comunale per il mancato pagamento dei tributi locali, ma aveva sostenuto altresì ingenti spese per il ripristino dell'agibilità del terminal, a seguito del terremoto del 6 aprile. "Finalmente, abbiamo trovato la 'quadra': ora, sottoscriveremo l'accordo e potremo tornare alla normalità, riattivando gli stalli a pagamento in centro storico", chiarì Santilli.

Così, il Comune dell'Aquila avrebbe evitato contenziosi milionari con la società M&P - c’è tuttora il rischio che l’azienda si rivalga per non aver potuto far lavorare i suoi dipendenti né ricavare reddito dai servizi che, sulla base degli accordi, l’ente le doveva garantire, appunto parcheggi a raso e gestione del megaparcheggio - la società avrebbe potuto riaprire il tapis roulant (il costo stimanto è di circa 100mila euro l'anno di manutenzione), e si sarebbero tutelati anche i 21 lavoratori che, altrimenti, avrebbero rischiato la cassa integrazione. "Di difficoltà ne abbiamo vissute parecchie", spiegò quel giorno l'amministratore Santilli; "in questi anni, abbiamo registrato l'80% in meno dei ricavi che avevamo fino al 5 aprile 2009. Col contributo dei dipendenti siamo riusciti a 'tirare avanti', tra tanti sacrifici: ora, vorremmo tornare alla normalità. La riapertura del tapis roulant è fondamentale, in questo senso, e così la riattivazione dei parcheggi a pagamento in centro storico, che daranno respiro economico alla società e alle casse comunali, visto che la convenzione prevede il versamento di un fisso al Comune oltre ad una percentuale degli introiti".

Una settimana dopo, però, il tapis roulant era già chiuso. Di nuovo.

Una settimana dopo il tapis roulant è chiuso. Niente parcheggi: salta l'accordo per il ripristino della convenzione L'amministrazione comunale in carica aveva approvato a maggioranza, il 25 novembre 2016, una delibera per il ripristino dei parcheggi a pagamento ma non aveva istruito alcun atto per riattivare la convenzione: in altre parole, M&P non avrebbe avuto alcun titolo a delineare le strisce blu e ad istallare i parcometri, come in effetti era avvenuto, invece, a seguito della conferenza stampa del 14 febbraio. A confermarlo, la dirigente Enrica De Paulis che - audita in Commissione Garanzia - chiarì di non aver firmato alcuna autorizzazione a procedere; anzi, paventò la possibilità di multare la società.

Una vicenda incredibile, se è vero, tra l'altro, che i parcometri erano funzionanti e alcuni cittadini avevano persino pagato il posteggio, nei giorni precedenti.

La convenzione non era stata ancora riattivata per due motivi; il primo, la società concessionaria - come detto - aveva maturato un debito di 1 milione e 300 mila euro verso l'amministrazione, per il mancato pagamento di tributi locali. Della vicenda si era occupato l'allora vice sindaco Nicola Trifuoggi che, così si disse, aveva pure trovato un accordo transattivo con M&P: peccato non sia mai stato formalizzato. Inoltre, ed è il secondo motivo, la società - nel 2012 - avrebbe svolto opere per 475mila euro così da ripristinare l'agibilità del terminal di Collemaggio e aveva chiesto indietro i soldi al Comune. Tuttavia, il sindaco Cialente confermò in Commissione di aver chiesto ai suoi uffici di fornire gli atti del sopralluogo di Protezione civile e tecnici comunali a seguito del terremoto, e di conoscerne le risultanze, per capire se i lavori eseguiti fossero effettivamente necessari, chi li aveva autorizzati e a valere su quali fondi. "Se i lavori non fossero stati autorizzati - sottolineò il primo cittadino - sarebbe gravissimo".

A dire che il Comune dell'Aquila non l'aveva ancora accertato, e non si era capito, tra l'altro, perché l'Ente avrebbe dovuto sborsare la somma se è vero che, all'epoca, erano disponibili i fondi della Protezione civile.

In altre parole, la Giunta Cialente aveva approvato a maggioranza la delibera per il ripristino dei parcheggi a pagamento nel novembre 2016, propedeutica alla riattivazione della convenzione con M&P annunciata il 14 febbraio 2017, senza aver risolto i contenziosi con la società.

La proposta di M&P per risolvere l'impasse Dunque, arrivò la proposta di M&P per risolvere l'impasse: pagamento a rate del debito tributario da 1 milione e 300 mila euro accumulato (da sommarsi a quello del canone concessorio) in cambio di una proroga decennale della convenzione per la gestione dei parcheggi.

Anche perché, sebbene il Comune avesse vinto in primo grado avverso la società per la mancata corresponsione delle imposte, M&P era intenzionata a ricorrere in Appello, sostenendo che la cifra dovuta fosse, in realtà, molto più bassa. L’azienda, tuttavia, si era detta disposta anche a restituire l’intero importo in cambio, per l’appunto, di una proroga del contratto di altri 10 anni.

Nel frattempo, però, andava risolto un altro problema, legato alla cessazione della sospensione della vecchia convenzione, quella decennale stipulata dalla giunta Tempesta nel lontano 2002 e “congelata” per cause di forza maggiore con un verbale firmato dal dirigente del comune Mario Di Gregorio nel settembre 2009. "Quell’atto è illegittimo - ha osservato l'allora vice sindaco Nicola Trifuoggi in commissione Bilancio, a marzo scorso - Di Gregorio non aveva alcun titolo e alcun potere per firmare quel provvedimento amministrativo". E poco conta che quell’atto portasse in calce anche la firma dell’allora direttore generale, Massimiliano Cordeschi.

Anche se, a detta di Trifuoggi, illegittimo, quell’atto amministrativo era stato comunque recepito e riconosciuto come valido dalla giunta nell’agosto 2012.

Un pasticcio, una vicenda - l'ennesima - intricata e di difficile interpretazione.

La delibera della giunta Cialente per riattivare la convenzione Sta di fatto che il 14 aprile 2017, ad un mese e mezzo dalle elezioni, la Giunta Cialente approvò una nuova delibera, la numero 179, avente ad oggetto l'atto d'indirizzo per la riattivazione del contratto con M&P; nel provvedimento si stabiliva di demandare al dirigente del settore ricostruzione pubblica la determinazione dei lavori eseguiti dalla concessionaria nel corso del periodo di gestione e di sospensione, "valutando se e quali di tali lavori, ed in relazione a quale importo, fossero qualificabili in termini di miglioria, utilità o necessità, e valutando la contestuale possibilità di compensare l’importo dei lavori riconosciuti con il corrispettivo dovuto per la gestione dei parcheggi nel periodo di gestione e sospensione". Inoltre, l'atto d'indirizzo stabiliva la verifica del dovuto dalla M&P per il servizio parzialmente reso nel periodo di sospensione, e disponeva la riattivazione del servizio di concessione per 2 anni, 10 mesi e 13 giorni, rideterminando il numero di stalli di sosta oggetto d'accordo.

Alla società era consentito, altresì, di regolarizzazione l’esposizione debitoria verso l’Ente anche in forma di accordo di pagamento rateale. L'eventuale rinnovo decennale del rapporto era rimandato, invece, "a successive valutazioni".

Sappiamo come è andata: il centrosinistra ha perso le elezioni e, dunque, la delibera 179 è rimasta congelata. Ed ora, la giunta Biondi ha deciso di ripartire daccapo. Con i tempi che finiranno per allungarsi.

Ora, si ricomincia daccapo E' chiaro che la convenzione dovrà essere riattivata, ci sono pochi dubbi in merito.

L'amministrazione comunale lavorerà alla riperimetrazione degli stalli di sosta, nonché alla modifica delle tariffe orarie e giornaliere: la volontà è di riattivare le strisce blu soltanto in periferia e non in centro storico. Tuttavia, la convenzione con M&P prevede la gestione di 1100 stalli ed è difficile a credersi che la società possa accontentarsi di un numero assai inferiore e, per di più, in zone poco frequentate. Verrebbe meno la convenienza per il privato che, a quel punto, potrebbe davvero portare il Comune dell'Aquila in Tribunale per non aver rispettato gli accordi sottoscritti.

Ne nascerebbe un contenzioso pericoloso per le casse dell'Ente.

Inoltre, la società potrebbe decidere di tenere chiuso il tunnel - venendo meno gli incassi previsti dagli stalli in centro storico - con la conseguenza che i parcheggi del terminal resterebbero malinconicamente vuoti. Dunque, verrebbero meno anche le garanzie per i dipendenti che potrebbero perdere il posto di lavoro. Non solo. Se non si trovasse un accordo, resterebbe in piedi il contenzioso per la mancata corresponsione delle imposte locali da parte del privato, con il Comune dell'Aquila che, come detto, ha vinto in primo grado e la società che, a quel punto, potrebbe appellare la sentenza sperando la cifra venga 'tagliata' rispetto alle pretese dell'Ente. Inoltre, andrebbe definito - una volta per tutte - l'ammontare dei lavori eseguiti dalla concessionaria a manutenzione del tunnel, chi li ha autorizzati e come mai si vorrebbe che a pagare fosse il Comune, se erano disponibili i fondi della Protezione civile per la prima emergenza. 

Insomma, se la vicenda dovesse trascinarsi ancora a lungo l'Ente rischierebbe un contenzioso milionario e la società di trovarsi strozzata, costretta a licenziare i lavoratori. Comunque vada, un brutto pasticcio da risolvere in fretta.

 

Ultima modifica il Martedì, 16 Gennaio 2018 11:04

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