A scrivere è Paolo Romano; il capogruppo de 'Il Passo Possibile' ha preso carta e penna e scritto al sindaco Pierluigi Biondi e all'assessora Carla Mannetti, "senza polemica, ma con uno spirito assolutamente propositivo". Argomento della missiva, il differimento al 31 dicembre 2027 dell'affidamento all'AMA del 'servizio per il trasporto pubblico locale su gomma di persone e bagagli al seguito', in scadenza al 31 dicembre 2018, come tassello della più ampia vicenda della fusione della partecipata in TUA, la società unica regionale del trasporto.
"Il percorso del provvedimento che l’Amministrazione comunale ha intrapreso è molto complesso e, se pure ha l’obiettivo di risolvere la problematica che inseguiamo da mesi - riconosce Romano - può e potrà avere inevitabili scosse sotto il profilo della legittimità". In particolare, il capogruppo de 'Il Passo Possibile' sottolinea come il differimento della scadenza fosse stato già affrontato dalla Giunta comunale con delibera 568 del 21/12/2017, "attraverso un semplice atto d'indirizzo che concedeva un pre-affidamento indiretto di AMA spa alla TUA, con un primo problema di legittimità non essendo l'argomento di competenza della Giunta".
In seguito, per dare forma esecutiva all’intento deliberativo è stata proposta una nuova Delibera, la n° 604 del 29/12/2017, "sicuramente più corretta, essendo riferita, stavolta, al Consiglio Comunale che ha competenza specifica, come recita il Testo Unico degli Enti Locali".
Ma la nuova delibera sottende:
- un affidamento indiretto a TUA;
- un differimento del termine dell’affidamento “in house”, individuando, come detto, nella data del 31 dicembre 2027 il nuovo termine al contrario del 31 dicembre 2018 in precedenza trovato;
- l’intento, non suffragato da atti ufficiali, dell’assessore regionale Camillo D’Alessandro "di procedere all’acquisizione della società AMA da parte di TUA entro il 30 giugno 2018, una volta completate una serie di operazioni propedeutiche e fissate le condizioni per il trasferimento del complesso aziendale";
- l’assicurazione che il nuovo termine, da stipulare nella ricorrenza delle necessarie condizioni di compatibilità e legittimità sotto il profilo contabile e finanziario, non vada ad incidere su patti e condizioni già sottoscritti tra le parti, fatta salva l’assunzione delle opportune o necessarie scelte ai fini di un riequilibrio del rapporto in caso di sostanziali mutazioni del quadro fattuale, economico o giuridico.
"Se consideriamo quest’ultimo punto - chiarisce Paolo Romano - dovremmo in primis riconoscere i meriti della precedente amministrazione sulla proroga dello stato 'in house' della società AMA, la certosina precisione messa in campo nella redazione degli atti; prova ne è la riproposizione degli stessi anche nelle deliberazioni successive della nuova amministrazione. Nella Delibera 604 del 29 dicembre 2017 emergono, tuttavia diversi dubbi e riflessioni - aggiunge il consigliere d'opposizione - che, ai fini di un corretto perfezionamento del passaggio di AMA in TUA e di una adeguata tutela dei dipendenti, non possono assolutamente essere sottovalutate".
Romano si chiede il motivo per cui nel 'titolo' del deliberato si trovi la locuzione 'individuazione nuova scadenza' e non 'proroga', visto che lo si evince a tutti gli effetti dal contenuto. "Il termine adeguato, tuttavia, dovrebbe essere una 'nuova concessione', considerato che parliamo di un lasso di tempo decennale"; inoltre, si domanda come mani non venga allegata al provvedimento "apposita relazione concernente le motivazioni per l’affidamento del contratto di servizio fino al 2027 e la consequenziale valutazione di congruità economica, come definito dall’art. 192 del D. Lgs. 50/2016, strumento di supporto non solo per un voto più ponderato di ogni singolo consigliere, ma anche per un'assicurazione che guardi alla salvaguardia della società AMA nel caso in cui non si dovesse procedere alla fusione, incorporazione o cessione di capitale sociale". A maggior ragione poiché, quest’anno, per la prima volta - a causa di una riduzione dei trasferimenti regionali - la società partecipata registra una perdita significativa in bilancio.
Il capogruppo de 'Il Passo Possibile', inoltre, sottolinea "l’assenza ingiustificata nelle premesse e nei richiami della delibera della Legge regionale 43 del 4 agosto 2017, che al comma 3 dell’articolo 1 cita testualmente 'i provvedimenti che hanno ad oggetto esclusivamente i servizi di trasporto urbano, anche ai fini della definizione della modalità di finanziamento e di svolgimento dei servizi aggiuntivi, sono adottati mediante intesa che garantisca comunque la partecipazione degli enti locali, nel rispetto di quanto disposto dall'articolo 3-bis del D.L. 138/2011'. L’intesa di cui si parla, va individuata successivamente e solo nelle more dell’approvazione della delibera di Giunta regionale che tratta dei livelli dei servizi minimi e degli ambiti di traffico del Trasporto Pubblico Locale, approvata dalla stessa Giunta in data 28/12/2017 e ancora da ratificare da parte del Consiglio Regionale".
In sostanza, Romano rimprovera "l’ingiustificata celerità che si sta usando come metodo e, soprattutto, la motivazione che porta alla redazione della delibera 604, visto che la nostra concessione 'in house' ha un termine fissato nel 31 dicembre 2018 e visto che si fa esplicito riferimento alla fusione in AMA entro la data del 30 giugno 2018, mettendoci al riparo da qualunque atto affrettato. La deliberazione all’oggetto potrebbe avere una sua reale consistenza solo se ci trovassimo a ridosso della scadenza naturale della concessione, con una fusione non avvenuta, e un servizio, quello del trasporto pubblico cittadino, da tutelare insieme ai posti di lavoro dei dipendenti AMA. Il motivo della mia preoccupazione risiede nella valutazione del percorso sin qui svolto dall’Ente comunale che nel tentativo di risolvere positivamente la questione, si sta esponendo ad una serie di rischi di legittimità che qualunque Ente giurisprudenziale preposto potrebbe ben certificare, non ultimo lo stesso parere dell’Autorità garante del Mercato e della Concorrenza che con un parere negativo potrebbe vanificare tutti gli sforzi fatti a favore della fusione".
Romano si chiede, altresì, "se non rischiamo di esporci ad impugnative o vie giudiziarie offensive nei riguardi dell’Ente comunale, e a disattendere quelle che sono le volontà dei dipendenti che a quel punto si ritroverebbero beffati".
Per questo credo, propone - con la missiva - un approfondimento ulteriore della problematica e una condivisione nuova con tutti gli attori protagonisti "che parta dalla revisione della Delibera di Giunta 604 del 29/12/2017, per arrivare ad una soluzione diversa, condivisa e definitiva".