E' tornato d'attualità il tema della destinazione d'uso dell'area dell'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio.
In conferenza stampa, il consigliere comunale Giorgio De Matteis - capogruppo di Fratelli d'Italia - ha rivendicato nei giorni scorsi l'azione dell'amministrazione comunale che, ha spiegato, ha recuperato i 10 milioni destinati nel 'masterplan' per l'Abruzzo al recupero dell'area [qui]; stando a De Matteis, il governatore Luciano D'Alfonso aveva intenzione di dirottarli altrove, stante l'impasse dell'amministrazione uscente di centrosinistra. A domanda dei cronisti presenti, il consigliere comunale non ha spiegato come verranno rimodulati i fondi - stanziati, in un primo momento, per la realizzazione del progetto 'Parco della Luna' presentato da una ventina d'associazioni aquilane su impulso del comitato 3e32/Casematte [qui] - ma è noto da tempo l'orientamento della giunta comunale che, a Collemaggio vorrebbe realizzare la sede unica comunale.
A De Matteis ha replicato Massimo Cialente [qui] ribadendo appunto che i fondi "sono - voglio ancora dire sono, ha aggiunto - destinati nel masterplan alla realizzazione dell'Albergo dei Matti numero zero, struttura ricettiva gestita da cooperative tipo B con pazienti psichiatrici ed al recupero di un altro piccolo padiglione dell'ex psichiatrico".
Un progetto concordato con la Asl e con Regione Abruzzo, "esecutivo - ha ribadito Cialente - vale a dire solo da appaltare".
Sul punto è intervenuto anche il comitato 3e32 [qui] denunciando come la giunta Biondi non abbia ancora previsto alcuna riqualificazione per Collemaggio. "Hanno rigettato il progetto del 'Parco della Luna' cui avevamo lavorato, provando faticosamente a collaborare con la scorsa amministrazione comunale la quale, seppure con lentezza, era giunta ad un accordo di collaborazione con l'Azienda sanitaria, proprietaria dell'area", l'affondo. Il progetto, come detto, era frutto di un percorso di partecipazione dal basso iniziato nel 2015, "a partire dal manifesto sottoscritto da più di venti associazioni, 'Collemaggio Cittadella Solidale della Creatività', ed era stato presentato ed apprezzato. Se la nuova amministrazione comunale non condivide può sostituirlo con un altro che ritiene migliore. Ma, ad oggi, niente di tutto questo è successo: quei fondi si stanno perdendo e Collemaggio resta un'area di 19 ettari in stato di degrado, profondamente abbandonata dalla proprietà e dal Comune, che pure dovrebbe considerarla un'area strategica, se non altro per la vicinanza con l'adiacente basilica (da poco rimessa a nuovo) ed il centro della città".
Dunque Alessandro Sirolli, presidente dell'associazione 180 amici, ha scritto una lettera aperta al sindaco Biondi, ricostruendo "il lungo cammino che ha caratterizzato il progetto dal 2003 ad oggi". Sirolli - che il cammino l'ha seguito passo passo - chiede al sindaco di fare chiarezza sul perché non voglia realizzarlo, anche a nome dei cittadini che rappresenta nell’Associazione, che non a caso si chiama 180 amici, "in nome e in difesa della piena applicazione della Legge 180 (Legge Basaglia) che ha chiuso in Italia la triste e vergognosa esperienza manicomiale di reclusione e negazione dei diritti. Tanto le chiedo anche per sapere se intende dare un segno di continuità a progetti utili alla ricostruzione della Città ed anche un segno di discontinuità alle lentezze che purtroppo caratterizzano in particolare L’Aquila, che tanto può vantare nelle pratiche concrete di impegno contro le discriminazioni e le esclusioni ma altrettanto può lamentare di 'imbarazzante dissociazione fra enunciati e pratiche'.
Ed è forse il caso che il sindaco dell'Aquila faccia davvero chiarezza, spiegando ai cittadini cosa l'amministrazione intende fare di un'area di straordinario pregio e che non può restare, ancora, abbandonata a se stessa.
La lettera a Pierluigi Biondi
Gentilissimo Signor Sindaco Pierluigi Biondi,
è di questi giorni il rinnovo sulla stampa della questione sulla Sua non definizione sul destino del progetto di valorizzazione ad uso pubblico di parte dell’ex Ospedale Psichiatrico “S. Maria di Collemaggio” ora denominato “Parco della Luna” e mi sento in obbligo di portare alla Sua attenzione la memoria storica sul lungo cammino che ha caratterizzato questo progetto dal 2003 ad oggi 2018.
In quegli anni di inizio 2000 dirigevo l’Unità Operativa Centro Diurno Psichiatrico dell’Azienda Sanitaria di L’Aquila, nella convinzione scientifica che nessun tipo di riabilitazione avrebbe potuto aver successo se non fosse riuscita a declinare gli interventi riabilitativi psichiatrici nella realizzazione di progetti di salute mentale con interventi di opportunità lavorative e quindi di vera inclusione sociale. Nel circuito delle innovazioni di competenze e pratiche virtuose ebbi modo di conoscere la realtà di un’impresa sociale denominata “Le Mat e Albergo in via dei matti n°0”, con un progetto per molte città italiane che già aveva dato risultati importanti come l’Hotel Tritone di Trieste dove persone con esperienza di malattia mentale gestivano e gestiscono in cooperazione l’impresa, inseriti come lavoratori e completando così un vero percorso di guarigione.
In quegli anni la nostra città era amministrata dal Sindaco Biagio Tempesta, nella Provincia Presidente era Stefania Pezzopane e nella ASL era Direttore Generale Mario Mazzocco. Un gruppo di amministratori decisamente trasversale politicamente!
Con il finanziamento iniziale CIPE di 350.000 euro per la realizzazione edilizia, la ASL si fece carico dell’attività di formazione rivolta a Impresari turistici, ad Ingegneri e Architetti e a futuri lavoratori di albergo. Molti partecipanti al corso per lavoratori di settore turistico erano persone inserite nei progetti riabilitativi psichiatrici del Centro Diurno psichiatrico e del Centro di Salute Mentale, i quali avrebbero lavorato poi nell’impresa sociale. I corsi di formazione terminarono nel 2005 con la Direzione ASL di Roberto Marzetti, che aggiunse il finanziamento di altri 150.000 euro sul progetto di ristrutturazione del padiglione “Villa Edoarda” che a suo compimento avrebbe permesso l’avvio dell’impresa con 7 camere, una hall e un locale per piccola ristorazione.
Il lungo cammino continuò fino alla presentazione del progetto edilizio e l’affidamento dei lavori solo nel gennaio 2009, Direttore Generale ASL Roberto Marzetti e Sindaco della città Massimo Cialente, che aveva inserito nel suo programma di primo mandato l’intervento di riqualificazione dell’ex Ospedale “S. Maria di Collemaggio”.
Il terremoto dell’aprile 2009 e la disattenzione non solo ad esso legata determinò la perdita dei finanziamenti e l’interruzione del percorso.
La questione di Collemaggio fu ripresa più volte, anche nel 2011 in occasione di annunciate possibili vendite da parte della Regione Abruzzo, Presidente Gianni Chiodi, Assessore Lanfranco Venturoni e Direttore Generale ASL Giancarlo Silveri. La Regione aveva già cartolarizzato il patrimonio edilizio, ma nella intenzione di vendita doveva considerare la Legge che vincolava il ricavo di qualsiasi alienazione o comunque ogni rendita al servizio territoriale del Dipartimento di Salute Mentale.
Nell’autunno del 2016 il Sindaco Massimo Cialente promuove una serie di incontri fra rappresentanti Comunali, Regionali, ASL con Direttore Generale Rinaldo Tordera e portatori di interesse come l’Associazione che rappresento, la 180amici L’Aquila di tutela dei diritti dei cittadini nella salute mentale insieme alle Associazioni 3e32 e Casematte. Un nuovo finanziamento nel Master Plan avrebbe consentito non solo la realizzazione dell’Albergo in via dei matti n°0 ma anche la ristrutturazione di un intera area del parco di Collemaggio comprensiva di ulteriori due padiglioni. Il progetto avrebbe avuto una ricaduta produttiva per le persone inserite nei progetti riabilitativi psichiatrici, che avrebbero fruito di un vero inserimento lavorativo.
L’accordo fra Regione, ASL e Comune si concluse con cessione di un comodato dalla ASL al Comune che avrebbe realizzato il progetto dell’“Albergo in via dei matti n°0” rivisitato e rinominato “Parco della Luna”, con il contributo anche dell’Associazione Casematte e 3e32 , dal 2009 ospiti nell’area con attività di aggregazione giovanile nei locali che erano stati del bar dei pazienti del Manicomio Provinciale prima e dell’Ospedale Psichiatrico poi, ma abbandonati da anni precedenti il terremoto. Sembrava finalmente si potesse concludere il lungo cammino di 15 anni e si potesse realizzare una restituzione alla città con un progetto virtuoso di ricaduta socio-lavorativa per le persone in cura per malattia mentale e inserite in progetti sensati di riabilitazione psichiatrica, come raccomandato in tutti i piani nazionali ed europei di Salute Mentale.
Abbiamo avuto modo di parlarne con Lei in più occasioni di incontro sia prima della Sua elezione a Sindaco sia dopo, anche in occasioni come la giornata nazionale e mondiale per la Salute Mentale.
Le scrivo per chiedere chiarezza su perché non vuole realizzare questo progetto portato avanti in modo politicamente trasversale per questi lunghi anni e tanto chiedo anche a nome dei cittadini che rappresento nell’Associazione, che non a caso si chiama 180, in nome e in difesa della piena applicazione della Legge 180 (Legge Basaglia) che ha chiuso in Italia la triste e vergognosa esperienza manicomiale di reclusione e negazione dei diritti. Tanto le chiedo anche per sapere se intende dare un segno di continuità a progetti utili alla ricostruzione della Città ed anche un segno di discontinuità alle lentezze che purtroppo caratterizzano in particolare L’Aquila, che tanto può vantare nelle pratiche concrete di impegno contro le discriminazioni e le esclusioni ma altrettanto può lamentare di “imbarazzante dissociazione fra enunciati e pratiche”.
Grazie.
Alessandro Sirolli, Presidente Associazione 180amici L’Aquila – Onlus