E' di nuovo agibile, a quasi nove anni dal terremoto, il municipio di Barisciano, riconsegnato alla comunità del paese con una cerimonia che ha visto la partecipazione di numerose autorità locali e nazionali.
L’edificio, costruito tra il 1910 e il 1913 per volontà dell’allora sindaco Lucifero Tomassetti, tornerà a ospitare gli uffici del comune e la sala consiliare.
Disposto su quattro piani, di cui uno interrato che ospitava, anticamente, anche un mulino e un forno, il palazzo è caratterizzato da una facciata stile Liberty che ne fa uno degli esempi di architettura Novecentesca più apprezzabili del comprensorio aquilano.
I lavori di recupero e miglioramento sismico, pesantemente danneggiato dal terremoto del 2009, sono durati meno di due anni e sono costati, in totale, 1 milione e 892 mila euro, stanziati in parte (1 milione e 692 mila euro) dal Cipe e in parte (i restanti 200 mila euro) dal Comune. A svolgere il ruolo di stazione appaltante è stato il Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche.
Per volontà dell'amministrazione, guidata dal sindaco Francesco Di Paolo, la nuova vita del palazzo passerà anche attraverso l'intitolazione a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due magistrati uccisi dalla mafia nel 1992. Nella sala consiliare è stata posizionata anche una targa con incisa una frase di Falcone: “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.
Tante le autorità e i rappresentanti istituzionali che hanno preso parte alla cerimonia del taglio del nastro, dal vice presidente del Csm Giovanni Legnini al il sottosegretario all’Economia Paola De Micheli, dal capo nazionale della Protezione civile Angelo Borrelli al il vice presidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli. Presente anche l’ex ministro Fabrizio Barca, autore della legge, ha ricordato Di Paolo, che ha dato una svolta alla ricostruzione dell'Aquila e del Cratere coinvolgendo, nei processi decisionali, i sindaci.
Di Paolo ha rivolto un ringraziamento speciale anche a Legnini che, prima di assumere l'attuale incarico al Csm, fu sottosegretario all’Economia e, in tale veste, fu colui "che rese possibile, grazie alla conoscenza delle tecniche di bilancio dello Stato, l’individuazione delle fonti di finanziamento della ricostruzione”. "E' stato ingiusto il racconto che ha fatto passare L’Aquila come capitale del malaffare" ha dichiarato l'ex sottosegretario "La giornata di oggi è invece uno dei tanti segnali che ci dicono che la ricostruzione procede in maniera efficace e ordinata”.
Il successore di Legnini come sottosegretario con delega alla ricostruzione, Paola De Micheli, è torna sulla polemica nata in seguito alla decisione del governo di sopprimere gli Utr e di riassegnare tutte le funzioni inerenti la ricostruzione in capo all'Usrc di Fossa. Una scelta fortemente contestata da una parte della conferenza dei sindaci del Cratere (quella che fa capo al coordinatore Sandro Ciacchi), che ha annunciato di voler fare ricorso al Tar chiedendo, nel frattempo, una proroga dell'apertura degli uffici fino alla fine del 2018.
Un'altra fazione dei tavolo dei sindaci, invece, di cui fa parte lo stesso Di Paolo (anche lui coordinatore, insieme a Ciacchi), si sarebbe detta invece favorevole alla cancellazione degli Utr, la cui funzione, secondo la De Micheli, sarebbe ormai esaurita: "Ci avviamo alla fase finale della ricostruzione privata e dobbiamo aumentare l’efficienza del sistema. La conferenza dei sindaci continuerà ad avere un ruolo fondamentale”.
Sempre la De Micheli ha annunciato la prossima approvazione di una norma che sbloccherà l’impasse venutasi a creare a causa della sovrapposizione dei due crateri, quello del 2009 e quello del 2016.
L'opposizione: "Iniziativa elettorale"
La scelta di celebrare in pompa magna la riapertura del municipio non è piaciuta per niente, però, alla minoranza del consiglio comunale di Barisciano, il gruppo Barisciano Bene Comune.
In una nota, il gruppo contesta sia il mancato coinvolgimento, da parte del sindaco, di tutte le forze politiche presenti nell'assise civica sia legittimità e la correttezza, a norma di legge, della scelta di organizzare la cerimonia a meno di un mese dalle elezioni, in piena campagna elettorale. Molti dei rappresentanti istituzionali presenti oggi, dice l'opposizione, a cominciare dal sindaco Di Paolo, sono esponenti del Pd. "Si poteva aspettare il 5 di marzo, non sarebbe stata la fine del mondo".
La nota completa
Il Gruppo Consiliare “Barisciano Bene Comune” non parteciperà all’inaugurazione della sede comunale, oggi 10 febbraio.
Spiace constatare, per l’ennesima volta, come si sia persa l’occasione di fare della collegialità e della condivisione un esempio virtuoso di buon governo in un momento così importante qual è la restituzione della restaurata sede comunale, massima sede simbolica della res publica, all’intera comunità.
Si dimostra, ancora, che a Barisciano vige una gestione autoritaria e di parte della cosa pubblica.
Il mancato coinvolgimento del consiglio comunale nella sua interezza denota una concezione podestarile dell'amministrazione intesa come cosa propria il che cozza palesemente con l'intitolazione a Falcone e Borsellino che, a prezzo della vita, hanno indirizzato i loro sforzi e le loro intelligenze al contrasto delle organizzazioni che facevano della gestione criminale-privatistica dei loro affari la stella polare.
A dispetto di ciò che si legge sulla locandina, e cioè l’invito da parte dell’Amministrazione Comunale, il gruppo consiliare “Barisciano Bene Comune” non è stato coinvolto minimamente. Ha ricevuto solo l’invito a partecipare a 5 giorni dall’inaugurazione.
Il comportamento avuto e che si continua a perpetrare in questo paese evidenzia la "statura" politica del primo cittadino che concepisce il mandato che gli è stato affidato dagli elettori più come una satrapia che una democrazia.
Chi ritiene che il compito della gestione della cosa pubblica debba necessariamente passare per comportamenti divisivi non può adeguatamente ricoprire cariche istituzionali.
Ci auguriamo solo che l’inaugurazione non funga da mera vetrina in vista delle imminenti elezioni politiche, e che gli uffici possano presto tornare nella loro collocazione naturale e che i cittadini possano di nuovo usufruire del Comune.