Mercoledì, 14 Febbraio 2018 19:06

Una storia d'amore lunga 700 anni: straordinario ritrovamento a L'Aquila

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I ritrovamenti di scheletri abbracciati o affiancati da secoli non smettono mai di emozionare, forse perché riescono davvero a dare espressione e concretezza al sogno di tutti gli amanti, quello dell'amore eterno.

Se poi tali ritrovamenti vengono fatti a ridosso del giorno di San Valentino, l'emozione è ancora più grande.

Una scoperta dal timing così perfetto poteva sembrare una fake news. Invece è tutto vero.

Sotto il pavimento della chiesa di S. Antonio fuori le mura, all'Aquila, in località Pile, sono stati trovati due scheletri affiancati l'uno all'altro, i corpi accuratamente composti con le braccia incrociate sull'addome e i volti rivolti uno verso l'altro.

"Sono un uomo e una donna di circa vent'anni" scrive sul proprio profilo Facebook la Soprintendenza. La prima, suggestiva ipotesi è che si possa trattare di una coppia di sposi. E il pensiero non può che andare alla celebre immagine della coppia di amanti di Pompei impietriti e resi immortali dalla lava del Vesuvio o agli amanti di Valdaro, i due scheletri, risalenti al neolitico, trovati a Mantova nel 2007.

"Il rinvenimento" spiega sempre la Soprintendenza "si inquadra nelle indagini in corso nella chiesa di S. Antonio fuori le mura a Pile, che accoglie altre sepolture individuate nello stesso contesto, databile presumibilmente tra il XIV e XV secolo d.C. e in corso di studio, e testimonia un caso particolare di sepoltura dalla quale emerge un forte legame affettivo tra i due individui che va oltre la morte".

"Sulle testimonianze antropologiche sinora emerse e su quelle che verranno alla luce anche nel prosieguo dei lavori" prosegue la nota "la Soprintendenza attiverà indagini specifiche, finalizzate ad acquisire maggiori informazioni e dettagli, come l’età esatta degli individui ed eventualmente le cause della morte".

Le indagini in corso sono seguite dall’archeologo Alessio Cordisco sotto il coordinamento e la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Aquila e cratere (funzionarie archeologhe R. Tuteri, M.T. Moroni e D. T.Cesana).

"Si conferma, ancora una volta - afferma la Soprintendente Alessandra Vittorini - la ricchezza delle storie che emergono dai lavori di restauro e di ricostruzione della nostra città. Ricchezza che richiede, ancora una volta, la massima cura e attenzione necessarie per le indagini, gli studi scientifici, le misure di tutela e di valorizzazione".

Ultima modifica il Giovedì, 15 Febbraio 2018 10:30

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