Giovedì, 22 Febbraio 2018 10:53

Intecs, vergogna senza fine: lavoratori licenziati, non versati Preavvisi e Tfr

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"A te, giovane brillante e di belle speranze per il futuro, diamo un consiglio spassionato: evita la Intecs come la peste!

Ti ammalia millantando sbrilluccichii come Ulisse lo fu dal canto stregato delle sirene ma ti tratterà come la fatale Circe i suoi uomini, trasformandoti in suino da macello. Perché la Intecs logora, svilisce, umilia, millanta credito e inesistenti crediti, e alla fine non paga, facendo "cassa" con i tuoi soldi".

La denuncia è della Fiom Cgil regionale e provinciale che spiega come i lavoratori del laboratorio aquilano stiano vivendo la situazione paradossale di "licenziati non si sa bene da quando, creditori al cospetto di un'azienda dichiaratamente incapiente, impossibilitati ad accedere alle procedure di NASPI (Nuova Assicurazione Sociale Per l'Impiego), sospese, in alcuni casi rifiutate, a causa delle comunicazioni effettuate da parte della Intecs. In breve, vittime di fumus persecutionis e periculum in mora".

Dopo i sei anni di sventurata gestione Intecs del laboratorio di ricerca e sviluppo Technolabs, ex Italtel-Siemens, l'epilogo è iniziato lo scorso settembre, con l'apertura della procedura di licenziamento collettivo, doppia in quanto fallace nella prima versione per vizi di comunicazione. "Dopo i 75 giorni di legge - chiarisce la Fiom - durante i quali i dipendenti hanno continuato a prestare responsabilemente la loro opera e a organizzare la riconsegna delle lavorazioni ai clienti, il momento della distribuzione delle lettere di licenziamento è stato l'inizio del calvario. Per viltà le lettere non sono state consegnate brevi manu, in una data certa uguale per tutti, come sarebbe stato adeguato trattandosi di un licenziamento collettivo. Sono state spedite via raccomandata postale nell'ultimo giorno lavorativo prima di Natale, di conseguenza ricevute dai lavoratori in date diverse, a cavallo fra il vecchio e il nuovo anno".

Ma i vertici della società sono riusciti ad andare oltre e a procurare ulteriori danni ai licenziati, poiché la data di cessazione del rapporto di lavoro, che dovrebbe essere nota e indubitabile, è cambiata nel corso delle settimane, passando dal 22/12/2017, unica per tutti come documentata nella busta paga di dicembre, alla data di ricezione della raccomandata, diversa per ciascuno, come dimostrano i certificati di lavoro consegnati dall'azienda stessa il 31 gennaio 2018. "E perché il caos fosse totale, alla sola INPS dell'Aquila è stata data 'informalmente' la comunicazione sulle date delle fasi procedurali del licenziamento. Di conseguenza, le varie sedi INPS, competenti sulla base delle residenze dei lavoratori, hanno sospeso le pratiche di richiesta di Naspi, in attesa di sbrogliare l'intricata matassa".

Non è finita qui. Infatti ieri l'azienda, a circa due mesi dal licenziamento ha addirittura dichiarato di non essere in grado di ottemperare al pagamento di Preavvisi e TFR, soldi dei lavoratori, perché incapiente! "In quale 'buco nero' sono andati a finire i soldi dei lavoratori aquilani se l'azienda, fornitrice di importanti player come Leonardo, dopo aver licenziato tutti, scopre solo ora che non aveva i soldi per farlo? Non c'è voluto molto a smascherare l'insipienza in ambito industriale; il narcisismo patologico, l'autocompiacimento e l'inutile arroganza con cui hanno trattato tutti, dipendenti, clienti e istituzioni, negli ultimi anni. Ma che con un drappello di consulenti a libro paga, la Intecs fosse persino incapace di licenziare, nessuno di noi avrebbe potuto immaginarlo! Noi continuiamo la nostra lotta". 

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