La recente decisione del presidente di Inps, Pasquale Tridico, di tirare dritto per la sua strada e di preferire, nel processo di internalizzazione del servizio dei contact center, l’indizione di un’imminente procedura concorsuale pubblica all’inserimento della clausola sociale di salvaguardia occupazionale che, invece, tutelerebbe centinaia di persone altrimenti a rischio di licenziamento, "mostra ancora una volta la colpevole indifferenza alla migliore soluzione del problema da parte della governance Inps".
E’ quanto sottolinea in una nota il consigliere regionale Americo Di Benedetto.
"E’ ormai chiaro a tutti che l’incauta previsione di acquisire nuovo personale tramite un processo selettivo escluderebbe centinaia di operatori che per anni hanno svolto l’attività nel contact center Inps cittadino. Senza l’applicazione della clausola sociale che, per norma e giurisprudenza, vale anche negli affidamenti in house providing, come nel caso di specie, la possibilità di perdere il lavoro diventa un rischio reale. L’effetto perverso di questa operazione impatterebbe, peraltro, sulla qualità del servizio perché verrebbero meno competenze già altamente professionalizzate a fronte di nuovi affidamenti esterni da formare per i quali occorrerà, peraltro, sborsare ingenti somme: quale il risparmio effettivo, ad oggi, non è ancora chiaro".
Per tutte queste ragioni, "è assurdo che proprio la committenza pubblica possa contribuire ad affossare la clausola sociale: rimane, perciò, forte il mio impegno istituzionale al fianco dei tanti lavoratori del nostro territorio a difesa della loro occupazione e dei cittadini cui deve essere garantito il servizio più qualificato possibile".