Giovedì, 11 Novembre 2021 09:36

Riduzione personale alla HI-TECH: sindacati proclamano sciopero

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“Purtroppo ci troviamo, dopo lo sblocco dei licenziamenti, a dover affrontare la prima procedura di riduzione del personale nella provincia dell’Aquila”.

A lanciare l’allarme, in una nota congiunta firmata alla metà di settembre, erano state le segreterie provinciali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil.

Qualche giorno prima, il 7 settembre, si era tenuto un incontro a seguito della comunicazione di avvio della procedura di riduzione del personale dell’azienda HI-Tech Elettronica (HTE) dell'Aquila che, attualmente, occupa 42 dipendenti (negli anni si era arrivati a 70) altamente specializzati nel settore spazio.

“Dall’analisi che l’amministratore di HTE ha illustrato - avevano riferito i sindacati - emerge che nell'ultimo triennio, a seguito della flessione nel settore, l’azienda ha visto il ricollocamento presso la propria sede di tutte le unità (circa 20 off-load) in forza presso Thales Alenia Space Italia (TAS-I). Di conseguenza, HTE ha dovuto fare uso di strumenti di sostegno al reddito (contratti di solidarietà nel periodo precedente al Covid-19 e CIGO nel periodo di pandemia); contestualmente, ci sono stati importanti cambiamenti sia nell’assetto aziendale che nella politica commerciale con l’obiettivo di diversificarsi nel mercato. Pertanto sono state incrementate le collaborazioni con altre importanti aziende del settore (come Leonardo e OHB), mantenendo comunque gli impegni verso TAS-I alla quale HTE è fortemente legata a livello produttivo con percentuali che hanno toccato nel passato punte fino al 90% del fatturato”.

Negli ultimi anni, la politica di Thales Alenia Space Italia è stata quella di ridurre al massimo gli off-load all’interno dei propri siti cercando, al contempo, di valorizzare le aziende strutturate con stabilimenti di proprietà e in possesso delle qualifiche e delle attrezzature necessarie per lo svolgimento delle lavorazioni commissionate. "HTE - hanno tenuto a sottolineare i sindacati - rispetta i requisiti suddetti in quanto, negli anni immediatamente successivi al terremoto, è stata una delle poche aziende della nostra provincia ad investire in un nuovo sito produttivo allocato nelle immediate vicinanze di TAS-I L’Aquila al fine di agevolare la collaborazione con questo importante cliente. HTE, a seguito della nuova politica intrapresa dal suo principale committente, ha investito con uno sforzo economico importante sia nella riallocazione degli off-load rilasciati da TAS-I che in nuove attrezzature. Fino al 2020 c’è stato un forte calo del settore, ma oggi, grazie agli investimenti governativi e alle acquisizioni di commesse da parte delle aziende strategiche italiane che si occupano di spazio, si riescono ad intravedere prospettive di lavoro più a lungo termine che fanno auspicare a ricadute sull’indotto”.

Per questo, rimane difficile comprendere i motivi per cui lavoratori altamente qualificati ed un’azienda che è un fiore all’occhiello del settore debbano ritrovarsi in un processo di licenziamento, in un momento, tra l'altro, di forti investimenti sullo spazio (ricordiamo che anche la Regione Abruzzo ha investito sulla space economy).

Le organizzazioni sindacali si erano dette “fortemente preoccupate per le ricadute sociali che potranno interessare le lavoratrici ed i lavoratori e le loro famiglie” e avevano assicurato che avrebbero percorso tutte le strade possibili per addivenire alle soluzioni che potessero scongiurare i licenziamenti. “Con il mandato ricevuto dai lavoratori nell’assemblea del 13 Settembre - avevano aggiunto - si è deciso di attivare un tavolo istituzionale per coinvolgere sia la politica del territorio che quella regionale, al fine di sensibilizzare le aziende del settore”.

Tuttavia, non arrivano buone notizie.

Lo scorso 4 novembre infatti, dopo la conclusione della 'fase sindacale', durante la quale non sì è arrivati a nessun accordo tra parte datoriale e parti sociali, si è tenuta a Pescara, in Regione Abruzzo, la prima riunione della 'fase amministrativa' relativa alla procedura di riduzione del personale; ebbene, l’unica proposta emersa - denunciano i sindacati - è la sottoscrizione di un accordo per la risoluzione, con un incentivo di poche migliaia di euro.

Una proposta che evidentemente non ha trovato la disponibilità delle organizzazioni sindacali.

“Come OO.SS. congiuntamente col la RSU, abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere di utilizzare le ulteriori settimane di cassa integrazione (33 per l’esattezza) ancora a disposizione per l’azienda, così da scongiurare i licenziamenti ed avere tempo per individuare possibili soluzioni anche assieme alle istituzioni (Regione Abruzzo ed Anpal) che potrebbero passare attraverso una specifica formazione utilizzando il nuovo strumento di politica attiva, Garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol), che può contare su 4,9 miliardi complessivi nel quinquennio 2021-25”.

D'altra parte, il testo dello strumento evidenzia che potranno beneficiare di Gol i lavoratori in Cig (nella bozza di riforma degli ammortizzatori si citano espressamente gli addetti in Cigs per prospettata cessazione). “Non possiamo pensare che lavoratori altamente qualificati ed un’azienda che è un 'fiore all’occhiello' del settore si debbano ritrovare in un processo di licenziamento, specie in questo momento di forti investimenti nel settore spazio, settore strategico a livello nazionale”.

Ieri si è tenuta un’assemblea con le lavoratrici ed i lavoratori della HI-Tech Elettronica nella quale è stato deciso, in vista della riunione di venerdì 12 novembre con la Regione Abruzzo, di proclamare 2 ore di sciopero con presidio davanti l’azienda dalle ore 10.

Ultima modifica il Mercoledì, 17 Novembre 2021 16:48

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