La situazione politica a Rocca di Mezzo si risolverà, in un modo o nell’altro, il 24 maggio; in quella data, infatti, si terrà l’udienza di merito innanzi al Consiglio di Stato.
Come noto, a fine dicembre il Tar dell’Aquila aveva annullato le elezioni dello scorso giugno, vinte per soli dieci voti da Mauro Di Ciccio contro Emilio Nusca. Era stato proprio Nusca a fare ricorso al tribunale amministrativo avverso l'esito del voto, riscontrando anomalie e irregolarità nei verbali redatti in uno dei quattro seggi allestiti. Due mesi prima, i giudici l’avevano accolto disponendo il riconteggio delle schede e la verifica dei dati riportati sulle varie copie dei verbali. Dall’esito del nuovo spoglio, svolto da un funzionario della prefettura, emersero errori evidenti che hanno motivato la decisione del Tar, sebbene non fosse stata mai messa in discussione l’effettiva vittoria elettorale di Di Ciccio.
Per questo, il sindaco ha deciso di impugnare la sentenza al Consiglio di Stato. Stamane doveva discutersi la sospensiva del provvedimento: in udienza, però il Presidente ha avvertito che, deciso sulla sospensiva, l’udienza di merito sarebbe stata fissata nel 2019; al contrario, rinunciando al procedimento il merito sarebbe stato discusso alla prima udienza utile. Così è andata: la difesa di Di Ciccio, rappresentata dall’avvocato Carlo Benedetti, ha preferito accelerare i tempi e, dunque, il merito è stato fissato al 24 maggio.
Quel giorno, si scriverà la parole fine sulla vicenda: se il Consiglio di Stato dovesse confermare la sentenza del Tar, per almeno un anno il Comune resterebbe commissariato; altrimenti, Di Ciccio tornerà al suo posto.