La fusione Ama-Tua sembra essere arrivata a un punto morto.
Ieri all’Aquila, in commissione Bilancio, è stata approvata una delibera di giunta contenente un atto di indirizzo che fissa al 31 dicembre 2027 la scadenza del nuovo contratto di servizio che dovrà essere stipulato tra Comune e Ama all’esaurirsi di quello attuale, valido fino al 31 dicembre 2018.
L’opposizione, però, si è astenuta, definendo la delibera un documento inutile: “Perché approvare un atto di indirizzo e non direttamente la proroga, visto che ci sono anche le coperture finanziarie in bilancio?”.
L’assessore ai Trasporti Carla Manetti ha assicurato che la proroga arriverà, anche se con ogni probabilità solo dopo l’approvazione del bilancio di previsione (che dovrà essere votato entro la fine di marzo).
Ma perché stipulare un contratto di servizio decennale con una società in house, quando di norma contratti di questo tipo vengono rinnovati per periodi più brevi?
Un provvedimento del genere si spiega proprio inquadrandolo nell'ottica della fusione Ama-Tua. Ama incassa ogni anno, tra contributi comunali e regionali, una decina di milioni di euro. Ma è un’azienda che non fa utili e che ha diversi problemi legati a un parco macchine vecchio e a ricavi derivanti dalla vendita di biglietti in costante calo (all’Aquila, dopo il terremoto, le persone che si spostano con il trasporto pubblico sono una minoranza).
Stipulare una proroga decennale di un contratto di servizio con il Comune da 3 milioni di euro l’anno (più i 6 della Regione) vorrebbe dire, dunque, aumentare il valore dell’azienda, renderla più “appetibile” agli occhi di Tua, cioè della Regione.
La fusione, infatti, dovrà essere deliberata con una legge regionale. C’era un impegno della giunta Luciano D’Alfonso a votarla entro la fine del 2018 ma l’iter sembra essersi incagliato in uno stallo decisionale che sta allarmando non poco i sindacati. Il consiglio regionale non ha approvato nemmeno un atto di indirizzo - come se, a dispetto dei proclami, non ci fosse la volontà reale della Regione di portare a conclusione l’operazione - e c’è chi teme che, arrivati a questo punto, con le elezioni alle porte (oltre a D’Alfonso, si è candidato anche Camillo D’Alessandro, il consigliere regionale che ha la delega ai trasporti) e la fine della legislatura che incombe, non si farà più in tempo.